mercoledì 19 giugno 2013

Il miracolo dei semafori verdi

Ciao a tutti!
Finalmente ci sono. Riesco ad inaugurare (con ritardo!!!!!) la rubrica dei Racconti Epici (nel Quotidiano).
Era da un pò che volevo metterla in piedi, l'ho annunciata e poi è passato del tempo prima che scrivessi un pezzo degno di questo topic.
Questi raccontini sospesi tra vita vera e libera elaborazione, risentono del mio amore per i racconti umoristici e il nonsense (ho adorato il limerick ai tempi della scuola).
Spero possiate gradire questo spazio dedicato al puro divertimento.
Naturalmente aspettiamo anche i vostri di Racconti Epici!
;-)

22 aprile di quest'anno. Ore 7:30 circa. Ho visto la luce. Quella verde del semaforo pedonale che mi segnalava che potevo attraversare la strada in totale sicurezza.
Un miracolo.

Tutti i cori angelici hanno esultato, li ho sentito come vuvuzelas nelle orecchie e nella testa.
Mi sarei messa a ballare come Shakira il Waka Waka, ma non sarebbe stato il caso, il tempo correva e il semaforo non sarebbe rimasto verde a lungo!
E' un maledetto bastardo, rimane verde solo il  tempo di un battito di ciglia, poi di nuovo subito giallo e infine rosso.
Se aspetti che la luce del via libera arrivi da sola, senza utilizzare l'apposito pulsante della chiamata, aspetti potenzialmente all'infinito. La barba ti si allunga a dismisura, anche se sei donna, cadi in ginocchio chiedendo la grazia... almeno riuscirai a fare un paio di ore in ufficio, se riuscirai ad arrivarci.
Le macchine sfrecciano di qua e di là e non c'è verso di attraversare finchè il tuo semafono pedonale non raggiunge l'agognata luce smeraldo.
Ci sono giorni in cui essa sembra non arrivare mai, anche se ti sei attaccato al bottone della chiamata per 20 minuti, premendolo con forza.
Invece, in questa giornata baciata dalla fortuna e non si sa da quale fortuita combinazione astrale (forse il sole entrato nel segno del Toro??!) esso è diventato verde non appena il mio piedino n.ro 40 si è avvicinato al limitare della strada.
Sorpresa, inquietudine, felicità, diffidenza si sono mescolate in me come in un milkshake. Non ho perso l'attimo e ho attraversato.
Mentre raggiungevo l'altra sponda, ho alzato le braccia in segno di trionfo, come se avessi segnato il gol partita nella finale dei mondiali.
Ed in effetti un pò era così: avere quel semaforo verde quando tu sei appena arrivata sul ciglio della strada non ha prezzo. Tutto il resto... è noia (grande Califfo!!)

Alla prossima!!!!

:-)

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