sabato 28 dicembre 2013

La Principesca Rompiuova ∞ Racconti sotto l'albero

By Momo



C'era una volta una bella Principesca,

dalla testa rotonda, proprio come una pesca.

Viveva in un castello tutto arancione,

alto e grosso, a forma di gigantesco peperone.

La Principesca faceva sempre festa,

gironzolando ogni giorno con un uovo in testa;

ogni volta però che un uovo rompeva,

la mamma Regina con la figlia se la prendeva!

Ma alla Principesca disobbediente

non gliene importava un bel niente.

Così un giorno la mamma Regina,

urlo “Basta!” alla Principeschina.

“Se tu una brava Principesca vuoi diventar,

le buone maniere dovrai imparar!

Ti ci vuole una bella lezione...

fila in cucina a preparar un bel minestrone!”

Così la Mamma Regina

cacciò la Principesca in cucina,

a pelar patate, pomodori e qualche zucchina,

con una brutta e cattiva vecchina.

“Forza! Lavorar! Se una vera Principesca vorrai diventar!”

Ad ogni rintoccar dell'ora,

la brutta vecchina mangiava una mora.

La Principesca aveva una gran fame,

ma non poteva mangiare nemmeno un pezzetto di pane!

“Forza Lavorar! Se una vera Principesca vorrai diventar!”

La povera Principesca non aveva più forze,

nemmeno per pulir le pescate cozze.

Quando la vecchina uscì,

la Principesca vicino al pentolone dormì.

Sognò un uovo grande e grosso,

talmente arrabbiato che si fece rosso.

“Principesca sarai, se di fare la monella smetterai!”

“Giammai!” la Principesca rispose.

Così l'uovo la sollevò,

la fece precipitare in un grande vuoto,

e la fanciulla dallo spavento urlò!

Si svegliò tutta spettinata,

la Principesca tutta spaventata!

La vecchina tornò:

“Forza! Lavorar!”

“Ho capito cara vecchina!

Basta pelar patate, pomodori e qualche zucchina!”

supplicò la fanciulla stressata,

cotta e lessa come una patata.

La vecchina la guardò radiosa,

come se avesse appena mangiato una torta gustosa.

“La lezione l'hai capita!

Allora eccoti servita!”

La vecchina le offrì un cesto di more,

che la Principesca poteva mangiare tutte le ore.

Tornò dalla mamma Regina,

che l'aspettava con una torta piccina.

La Principesca, così, aveva imparato

le buone maniere,

ma soprattutto di non romper le uova

nel paniere!

venerdì 27 dicembre 2013

La momostrocca di Natale ∞ Racconti sotto l'albero


 By Momo


C'era una volta una bambina,

piccola, rotonda e spettinatina.

Voleva vivere un giorno speciale,

e si accorse che era giunto il momoso Natale!

Ma tutto intorno a sé era scuro,

non si capiva se c'era o no un muro!

“Per avere gioia il giorno intero,

ci devono essere colori... non questo nero!”

Così con la matita disegnò

tutto ciò che pensò!

Iniziò con un momoso Albero,

alto altissimo, ma era ancora tutto nero.

Non aveva lucine e nemmeno balocchi!

“Dobbiamo far qualcosa con alcuni rossi fiocchi!”

La bambina, con un pastello rosso,

chiese all'Albero “Posso?”.

“Ma certo che potrai,

se sfavillante mi renderai!”

così la bambina disegno fiocchi e balocchi,

di tutti i colori, da far luccicare gli occhi.

“Che bello, ma manca qualcosa,

manca... che cosa?”

Mancava un momoso amico, vero e sincero,

ma disegnarlo era davvero un momoso mistero!

“Matita momosa pensaci tu!

Di restar sola non ne posso più!

Il Natale non si può fare,

se non c'è qualcuno momoso da amare!”

Così la momosa matita disegnò una sagoma,

che era bianca ed elastica come una gomma.

La sagoma si era di colpo mossa,

sembrava che avesse preso una bella scossa!

Finalmente la bambina ne vide il viso,

ma soprattutto il suo dolce sorriso.

Era un bambino rotondo e con un ciuffo,

che la bambina mosse con uno sbuffo.

I due bambini divertiti,

in un abbraccio si erano uniti.

Il calore dei colori era arrivato,

e il Natale era pronto per esser festeggiato.

giovedì 19 dicembre 2013

Racconti Sotto l'Albero

Amici, festeggiamo il Natale di Word in Progress regalando ai nostri lettori un racconto!
L'evento Racconti Sotto l'Albero comincia oggi e andrà avanti per tutte le festività natalizie, fino al 6 di gennaio. Partecipate numerosi!!! XD



Il genere, l'esecuzione, l'ambientazioni sono liberi, ma il tema deve essere, appunto, il Natale.
Potete inviare i racconti alla nostra email di redazione wipatelier@gmail.com.
I racconti possono essere accompagnati da un'immagine di copertina, ma ricordate di segnalare la fonte se prendete l'immagine da Internet, in modo che possiamo linkarla.
Cheers!

domenica 15 dicembre 2013

Intervista all'autore: Dario Tonani

Buona domenica, lettori e bentornati sulle webpagine della nostra rubrica Fruscio di Pagine, la rubrica dedicata ai consigli di lettura, ma non solo. Nella nostra rubrica FridayReads vi abbiamo dato un assaggio della saga di Mondo9 di Dario Tonani, con le prime quattro novelette uscite per i tipi di 40k Books e le prime tre puntate del nuovo ciclo per i tipi di Delos Books.
Sempre per i tipi di Delos Books è uscito anche il volume Mondo9 che raccoglie in un'unico libro le prime quattro novelette Cardanica, Robredo, Chatarra e Afritania.
Oggi conosciamo Dario un po' più da vicino. Persona gentile e veramente disponibile, ha accettato di rispondere ad alcune nostre domande su Mondo9 e sulla scrittura. Ma bando agli indugi e lasciamo spazio all'intervista!




Intanto per rompere il ghiaccio, ti andrebbe di parlarci un po' di te? Chi è Dario Tonani?

Così, d’embleé? Okay, innanzitutto sono un sognatore impenitente e un’anima sostanzialmente tormentata e solitaria. Con un vizio e un fuoco su tutto: la scrittura. Sono abbastanza distratto, ma non al punto di dovermi correggere a forza per non patirne le conseguenze. E portato a guardare sempre il lato creativo della realtà…

Su questo blog abbiamo avuto occasione di parlare delle prime quattro novelette di Mondo9, “Cardanica”, “Robredo”, “Chatarra” e “Afritania”. Come nasce “Mondo9”? Qual è l'idea primigenia? In che modo il mondo si è evoluto rispetto all'idea iniziale?

“Mondo9” è effettivamente nato a spizzichi e bocconi, con le quattro novelette che in origine avrebbero dovuto essere capitoli indipendenti e autoconclusivi. Anzi, la prima, “Cardanica”, doveva essere una storia singola, one shot e basta. Poi, grazie all’editore 40k Books, è nato il progetto seriale e solo dopo - con Delos Books - l’idea di sviluppare un fix-up, che fosse in qualche modo più della somma delle sue singole componenti.

La cover di Mondo9

Quali sono le tue influenze letterarie?

Intendi, in senso generale, non legate a “Mondo9”? Direi quattro autori su tutti: Philip K. Dick, James Ballard, Stephen King e Cormac McCarthy.

E quelle non letterarie? Sei più un consumatore di film o di serie tv?

Senz’altro di film, adoro il cinema e ho il piccolo vanto di avere una DVDteca di fantascienza e di fantastico piuttosto ricca. Vuoi anche il titolo di qualche film ai quali credo di dovere molto come immaginario? “Arancia meccanica”, “Blade Runner”, “Matrix” e “Inception”. E tra le opere non di SF, “Qualcuno volò sul nido del cuculo” e “Barry Lyndon”.

Parliamo di scrittura. Qual è la tua routine di scrittore? Ne hai una, o sei il tipo di scrittore che insegue l'ispirazione e scrive di getto?
 
Lavoro quasi esclusivamente nei weekend, in lunghe full immersion dal sabato mattina alla domenica sera, durante i quali sto al portatile fino a sfinirmi fisicamente. La scrittura per me ha un che di muscolare, la tastiera è la mia panca per i pesi. Non faccio scalette, mai. Mi siedo al pc e sudo/scrivo.

Ascolti musica quando scrivi? Se sì, quale? Ti aiuta a concentrarti? O preferisci il silenzio?

Quando scrivo cerco di farlo nel silenzio assoluto; mi sono persino comprato una cuffia antirumore. La usavo i primi tempi, ora - grazie anche al lavoro in una redazione - sto cercando di disintossicarmi dal silenzio “coatto”. In compenso, non esco di casa senza il mio iPod. La musica è una compagna imprescindibile del processo di formazione delle mie idee. Mi piacciono molto le colonne sonore, la cosiddetta musica motivazionale, che sento molto legata alle immagini…


Tutte le pubblicazioni di Dario. Fonte: www.dariotonani.it

Mai in viaggio senza un taccuino?

Mai. Anche se non posso dire di compilare montagne di appunti. Di solito li riporto sul telefonino o li fotografo col cellulare per non perderli e averli sempre a portata di mano.

Ci piacciono molto le domande dell'anti-questionario di Finzioni. Ti andrebbe di rispondere ad alcune delle nostre preferite? Cominciamo?

Ottima idea!

Come sei finito a fare quello che fai?

Lo volevo fortemente. In Europa, e soprattutto in Italia, il mestiere di scrittore non nasce da un iter di studi particolare. Devi ritagliarti tu un percorso formativo e professionale che ti permetta di stare “vicino” alla scrittura, facendo un lavoro che ti sostenti economicamente. Così ho scelto di diventare giornalista professionista.

Fare questo lavoro “è sempre meglio che lavorare?"

In linea di principio sì, molto meglio, ma va a finire che lavori il doppio.

Vuoi più bene a Proust o a Joyce?

Proust. Più cuore ed emozioni.

L'ultimo libro che hai letto?
 
“Morire per vivere”, di John Scalzi.
 
E invece da adolescente cosa leggevi?

Racconti. Li divoravo. Antologie su antologie…
 
Hai un lettore ebook?

Certo! E ci tengo anche i miei titoli.

Il libro del futuro è senza pagine e si naviga con lo sguardo?

Di più: sarà immergersi nella storia a un livello anche sensoriale. Come nei videogiochi di ultima generazione. I libri avranno suoni e profumi. E un bacio sarà un bacio.
 
Okay. Per concludere, quale/i consiglio/i daresti a uno scrittore in erba?

Leggere, leggere, leggere. E scrivere con foga e istinto, lasciando al dopo ogni considerazione di misura e di garbo. Ma la scrittura è anche disciplina, per cui mi sento di dire qualcosa che non viene mai raccomandato abbastanza: “scrivete anche quando non avete voglia. Come per nutrirvi. Anche se non avete fame”. Sono capaci tutti di scrivere quando si brucia dalla voglia, ma il mestiere nasce dalla pratica e dal rigore.
Grazie di questa bellissima chiacchierata, Word in Progress. Stay tuned!

Illustrazione by Franco Brambilla

Contatti

venerdì 13 dicembre 2013

#FridayReads: il consiglio di lettura del venerdì

Bentornati sulle webpagine di FridayReads, dedicate ai consigli di lettura per il weekend. Questo venerdì il nostro consiglio di lettura è Mechardionica, la nuova serie di racconti di Mondo9 firmati da Dario Tonani, per i tipi digitali di Delos Books. Le microrecensioni provengono dal mio account Goodreads.

Illustrazione by Franco Brambilla


MechardionicaMechardionica by Dario Tonani
My rating: 5 of 5 stars

Che dire? Non vedo l'ora di leggere il prossimo! Oh e questa è la mia citazione preferita in assoluto: - Dovresti, invece! Il metallo è un catazzatore di morte. Più ce n'è e più bisogna sfamarlo.
- Si dice catalizzatore.

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AbradabadAbradabad by Dario Tonani
My rating: 5 of 5 stars

Un'apparizione nei cieli di Mondo9. La lotta per la sopravvivenza di otto mechardionici e di Samyr. Un nuovo pezzo di puzzle che si aggiunge all'affresco di Mondo9.

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Coriolano: 3 (Mechardionica) (Italian Edition)Coriolano: 3 (Mechardionica) by Dario Tonani
My rating: 5 of 5 stars

Divorato in un'unica sessione di lettura durante il pomeriggio. Un nuovo tassello nel puzzle di Mondo9. Se pensavate che su Mondo9 non ci sia spazio per sentimenti come pietà, compassione, mutuo soccorso, leggendo Coriolano dovrete ricredervi.

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domenica 1 dicembre 2013

Feed readers e read later apps

Buona domenica e bentornati sulle webpagine della nostra rubrica GeekLife.
Come anticipato in questo post, oggi vi parlo di feed readers e "read later" apps.

Feed readers
C'era una volta Google Reader. Ora non più. Ma i feed readers non sono morti, anzi, caduto il gigante, i rivali possono finalmente prosperare. Io ne utilizzo due, feedly, con il quale mi trovo molto bene e digg reader, dal design pulito e minimale. Ce ne sono altri, FeedReader, AOL Reader, newsvine ecc. e un'app per creare delle vere e proprie magazine personalizzate, Flipboard.

In occasione della chiusura di Google Reader, il team di feedly gli ha dedicato questo poster.
Se, come me, seguite diversi blog, siete iscritti a varie testate giornalistiche, riviste specializzate, ecc. l'utilizzo di un feed reader è strumento indispensabile per tenere traccia di tutti i post, gli articoli, i contenuti che altrimenti dovreste seguire individualmente via browser, con grande dispersione di attenzione e di energia.

feedly
Alla notizia che Google Reader avrebbe chiuso i battenti, feedly è stato uno dei primi a gettarsi nella mischia e a offrire un potente servizio di raccolta e aggregazione feed, con tutta una serie di opzioni per la personalizzazione della grafica e l'organizzazione dei feed in categorie. Inoltre si possono scegliere varie modalità di visualizzazione delle notizie sulla pagina Home: Titles Only, Magazine, Cards e Full Articles. La mia preferita è la versione Magazine. ♪
feedly fornisce anche un ottimo servizio di consultazione degli articoli salvati, che possono essere taggati e poi rintracciati tramite il tag assegnato. La versione Pro {vedi sotto} offre anche un motore interno di ricerca dei feed.
feedly è disponibile anche in versione app per iOS, Android e Kindle Fire. Lavorando in ambiente Mac, posso dire che l'app iOS è ottima ed è anche la mia modalità di consultazione dei feed preferita.
Inoltre si integra con moltissime app di terze parti, anche per Windows 8 e Windows phone (che non dispongono di una loro app nativa).

La home della versione desktop (browser) di feedly, personalizzabile tramite il menu opzioni.

Di recente feedly ha lanciato una versione Pro del servizio, per i power users. Se siete interessati, è disponibile fino a domani (2 Dicembre 2013) un'offerta di abbonamento scontata del 20%.

Cosa offre feedlyPro.
digg reader
Interfaccia pulita e minimale, rilasciato con un po' di ritardo rispetto a feedly, il servizio di aggregazione di feed di digg offre di meno sul fronte personalizzazione, ma è molto semplice e intuitivo da usare. Se state cercando un feed reader senza fronzoli, che faccia semplicemente il suo mestiere, questa potrebbe essere il vostro aggregatore ideale. Come feedly, è disponibile anche in versione app ma solo per iOS e Android.

digg reader su desktop (browser).
Come accennavo nell'introduzione al post, io ho scelto di provare questi due feed reader, feedly e digg reader, spostandomi poi su feedly. Per ulteriori approfondimenti rimando a due post sul blog Web e conoscenza, Il re Google reader è morto e Feed reader, nulla sarà più come prima, non recentissimi ma comunque interessanti: l'autore offre una panoramica sulle funzionalità di alcuni reader facendo un paragone con le funzionalità del defunto reader di Google.

Flipboard
Di Flipboard ho già avuto occasione di parlare, qui sul blog, quando ho annunciato il lancio della nostra flip-rivista. Flipboard è molto più di un semplice aggregatore di feed, anche se tra le sue funzionalità di base offre anche un servizio di aggregazione feed. Infatti su Flipboard si possono riversare i contenuti anche dei nostri profili social (Facebook, Twitter, Tumblr, Youtube e altri), seguire i feed di varie testate giornalistiche e magazine sia italiane che internazionali, iscriversi ai contenuti curati dal team di Flipboard e alle flip-riviste di altri utenti, creare una o più flip-riviste personalizzate. Flipboard si può consultare e utilizzare anche da desktop (browser) ma le sue potenzialità si possono apprezzare appieno solo tramite l'app, disponibile per iOS, Android, Windows e Blackberry.

La homepage di Flipboard.

Read later apps
Lo ammetto, spesso non ho il tempo di leggere un post o un articolo nel momento in cui escono sul web. Mi tornano molto comode, in questo caso, le app per "leggere dopo", app che mi permettono di salvare post di blog e articoli da siti web, testate online e magazine specializzate e di leggere con tutta calma il contenuto salvato sul mio iPad in un secondo momento. Io ne utilizzo tre, Pocket (la mia preferita), Readability e Instapaper. Sì, le uso proprio tutte e tre perché, beh, seguo tantissimi flussi di notizie, quindi suddividere i contenuti da leggere su tre app distinte mi permette di evitare l'intasamento su un'unica app (e lo scoramento di trovare una lista infinita di roba da leggere quando passo sull'iPad). Pocket è disponibile anche su iOS e Android, così come Instapaper e Readability.

La homepage di Pocket.
Come funzionalità queste app sono abbastanza simili. Offrono, oltre all'app, una versione desktop, consultabile nel browser. Permettono di abbinare agli articoli salvati una o più tag per rintracciare gli articoli nell'archivio, la condivisione social e altre funzioni peculiari a ciascuna app. Ad esempio in Instapaper non sono presenti le tag, ma i post possono essere salvati in cartelle tematiche.
Gli articoli possono essere riversati dentro le app con il bookmarklet per il browser, oppure, tramite un vero e proprio componente aggiuntivo. Ad esempio io utilizzo il widget di Pocket installato in Firefox per salvare articoli sull'app ma ci sono molti modi per salvare gli articoli, anche grazie all'integrazione con app di terzi (ad esempio feedly). Ognuna di queste app ha una sua pagina di aiuto in cui sono illustrate le modalità per salvare articoli e una lista di app a cui si possono collegare.
Pocket ha di recente introdotto la nuova funzione Highlights - ma non sono ancora riuscita a farla funzionare. Questo è il blog post dove spiegano come dovrebbe funzionare questa nuova funzione.

Pocket
Instapaper
Readability
Queste app non sono utili solo per leggere articoli in un secondo momento, ma anche per creare un archivio di risorse da consultare, rileggere e condividere.

martedì 26 novembre 2013

Masterpiece | Rassegna stampa

Come anticipato in questo post, ecco la rassegna stampa su Masterpiece, il talent show sulla scrittura di Rai3.
Una precisazione: di guardarlo non ne ho molta voglia, quindi lo sto seguendo più che altro su Twitter e leggendo articoli e post di blog. Di seguito alcune tra le letture che ho trovato più interessanti e il widget con le reazioni dei twitteri.
Buona lettura.



Letture

Risorse
I siti web e i blog da cui provengono gli articoli:

Come ha reagito il popolo di Twitter?




Naturalmente siamo curiosissime di leggere i vostri commenti, quindi non siate timidi! Diteci la vostra! :) 

lunedì 25 novembre 2013

Intervista ad Aislinn, autrice di Angelize

Venerdì scorso vi abbiamo dato un assaggio di Angelize, primo romanzo di Aislinn, per i tipi di Fabbri Editori, nella nostra rubrica FridayReads. Oggi Aislinn si presenta ai lettori e parla del suo libro e di cos'è per lei la scrittura. Un caloroso grazie ad Aislinn che ha accettato di fare con noi questa bella chiacchierata. 

Una foto casalinga di Aislinn con la sua copia di Angelize. credits: Aislinn

Una domanda facile facile per rompere il ghiaccio. Chi è Aislinn? 
E ti sembra una domanda facile?... Aislinn scrive. E questa è la cosa più importante. Aislinn vive in simbiosi con la musica, e cerca di godersi ogni giorno e ogni esperienza più che può. Aislinn insegue sogni, sogna viaggi, viaggia pensando troppo e i suoi pensieri a volte diventano troppo cupi. Ma Aislinn ha la fortuna di avere accanto tante persone meravigliose e finora, alla fine, è sempre riuscita a superare i momenti bui. Che altro posso aggiungere? Aislinn parla troppo, a volte con i personaggi nella sua testa, ama l'ironia e l'urban fantasy tosto, non riesce mai a leggere tutto quello che vorrebbe e nei negozi va inevitabilmente a caccia di vestiti neri.

Ci racconteresti la genesi di Angelize, il tuo primo romanzo, uscito per i tipi di Fabbri Editori? Angelize nasce dall'idea che ho usato in un racconto, In time of need, pubblicato nel 2010 in un'antologia. Mi era stato chiesto di scrivere un racconto a tema «angeli» e io volevo evitare sia le trame in stile romance, col bellissimo angelo innamorato dell'umana di turno, sia gli scenari da apocalisse con gli angeli forzuti e cose del genere. Così ho pensato: cosa dovrebbe fare un angelo? Aiutare gli uomini. E se invece li ingannasse?... Da questa idea è partito tutto. I personaggi e lo spunto mi erano piaciuti così tanto che praticamente subito dopo aver finito il racconto ho iniziato il romanzo. La prima stesura è stata rapida, come non mi era mai capitato: circa tre mesi. Poi ho continuato subito per altri sette mesi con la prima stesura della seconda parte del romanzo; e da lì, infinite revisioni e riletture fino a quando Fabbri non lo ha scelto... e oltre, visto che poi c'è stata la fase di editing, naturalmente.

Angelize alla libreria IBS di Novara. credits: Aislinn

Come è stato esordire al Lucca Comics? Doppiamente emozionante perché non solo era il mio vero esordio con un editore importante, ma è stata anche la prima volta che ho preso parte al Lucca Comics: per un motivo o per l'altro ogni anno qualcosa mi aveva sempre impedito di andarci. Sono stata travolta da una quantità di gente, di stimoli, di colori, di suoni: stancante, ma splendido. Un'esperienza e una manifestazione meravigliosa, a cui partecipa gente meravigliosa, e che meriterebbe miglior risalto, visto che, come capita spesso con la «roba da nerd», viene ignorata o quasi dagli snob e dai grossi media.

credits: Valentina Dazed di Martino di Fantasy On Air


Posso chiederti la ricetta di quei simpatici biscotti a forma di ala d'angelo? O è una ricetta segreta? ;) Ho postato la ricetta sul blog, qui: http://aislinndreams.blogspot.it/2013/11/and-winner-is.html L'ho pescata su una pagina Facebook che si chiama Passion in the Air, trovate il link nel post che vi ho citato. Sono biscotti alla panna con zucchero a velo sopra... Io adoro preparare i dolci in generale e i biscotti in particolare.

Sei una scrittrice abitudinaria, con una routine precisa? O scrivi a prescindere dalle condizioni esterne? (tempo atmosferico, orari, il luogo in cui ti trovi, presenza o meno di altri esseri umani) Le condizioni esterne non influiscono e non devono influire. A mio parere bisogna prendere la scrittura come un lavoro, impegnandosi comunque, che ci si trovi in un momento di «ispirazione» oppure no, altrimenti si potrebbero aspettare le condizioni giuste per sempre... Certo, se posso scegliere preferisco essere tranquilla, con la musica accesa, da sola (anche se riesce bene anche quando sono in casa con qualche Socia di scrittura ugualmente impegnata a lavorare su una storia... si vede che la creatività nell'aria aiuta! Detto questo, però, non ho (più) una routine e orari precisi perché la mia vita è troppo movimentata per poterne fissare. Se posso, preferisco star sveglia la notte per scrivere e impegnarmi per qualche ora di fila, perché difficilmente «ingrano» subito e mi prendo le mie pause, ma visto che non sempre ho la possibilità, qualsiasi orario va bene... al mio scrittorio, ma anche, a volte, al bar, o perfino durante i viaggi in treno. L'importante sarebbe scrivere ogni giorno... non sempre riesco, ma cerco comunque di avere costantemente progetti in ballo e di non metterli in pausa per troppo tempo.

Oltre alla musica, quali media pensi che influenzino la tua scrittura? Be', vivo immersa nelle storie: libri, film, serie tv e fumetti (anche se negli ultimi anni ne leggo molti meno). Si tratta di influenze d'atmosfera, soprattutto, io credo: quando dico che scrivendo In time of need pensavo a Dogma di Kevin Smith e a Buona Apocalisse a tutti! di Pratchett e Gaiman, intendo che volevo ricreare atmosfere ironiche come quelle, ma la trama non c'entra nulla. Le storie con cui veniamo in contatto diventano parte di noi e ci influenzano anche senza che ne siamo consci, penso.

Per quanto riguarda i libri, invece, quali sono quelli a cui sei più affezionata? Gli autori che consideri i tuoi mentori spirituali? I libri che hanno segnato più di altri il tuo percorso di lettrice-scrittrice? Alcuni libri sono stati tappe fondamentali nella mia crescita come persona e come autrice: in ordine cronologico, Peter Pan, Dracula, Il Signore degli Anelli. Ma adoro anche L'importanza di chiamarsi Ernesto di Wilde e Orgoglio e pregiudizio della Austen, oppure, più recenti, La storia infinita di Ende, il già citato romanzo di Gaiman e Pratchett e quel capolavoro di World War Z di Max Brooks, un libro che mi ha conquistato.

E la tua esperienza di blogger? Da quanto tempo scrivi sui blog? Qual è la tua soddisfazione più grande? E quello che invece della blogosfera ti dà fastidio? Ho iniziato nel 2004 e dopo varie peripezie sono approdata sul mio blog attuale, http://aislinndreams.blogspot.it. Ho sempre usato il blog come un diario, parlando di scrittura, di libri, film o dischi che mi colpivano, di esperienze personali, non come un'«esperta» o una «critica» ma semplicemente per condividere i miei pensieri. Adoro la possibilità di esprimermi, di dialogare con altre persone, che il blog offre. A darmi fastidio.. be', a parte i cosiddetti «troll», con i quali comunque per fortuna ho avuto poco a che fare e che mi limito a ignorare, mi dà fastidio che, spesso, le opinioni diventino spunto per un litigio, per attaccare briga. Dire «quel libro non mi è piaciuto» o «ho amato quel film» diventa a volte un casus belli per offendersi a vicenda.

La tua citazione preferita? Ne ho più di una... ma direi «The true novelist is the one who doesn't quit» di John Gardner, per quanto riguarda la scrittura, oppure anche «Siamo tutti in un rigagnolo, ma alcuni di noi guardano le stelle» di Oscar Wilde.

Prendo in prestito un paio di domande dall'Anti-Questionario di Proust di Finzioni:

1- Hai un lettore ebook? Sì, ho un Kobo Glo e mi ci trovo benissimo. Lo considero utile sia per le letture «di piacere» sia per quelle che faccio per lavoro, a volte mi dimentico di averlo in borsa da quant'è leggero e sul treno è una meraviglia.
2 - Il libro del futuro è senza pagine e si naviga con lo sguardo? Il libro del futuro contiene (o dovrebbe contenere) belle storie, punto e basta, come quello del presente e del passato. Elettronico o cartaceo non ha importanza, resteranno entrambe le forme, credo. Per quanto mi riguarda, non conta il mezzo, conta il contenuto.

E un paio di domande dalla rubrica domande semiserie per lettori digitali dal blog di WePub:

1 - Il personaggio di un libro con cui vorresti uscire a cena? Niente locali extra lusso, mi basta un pub. E voglio divertirmi: quindi, tra i miei personaggi fatemi cenare con Haniel, fatemi cenare con Hesediel! Oppure, per esempio, fatemi cenare e fare casino con Liàthan di Godbreaker di Tarenzi! Sono sicura che tutti e tre avrebbero piani interessanti per la serata ^_^
2 - E quello con cui perfino un caffè è troppo? Certi/e protagonisti/e di alcuni drammoni strappalacrime e melensi che ho dovuto leggere a forza. Nulla contro le storie romantiche, ma... non così.

Se dovessi dare un consiglio a uno scrittore in erba, quale sarebbe? Leggi tantissimo, spaziando il più possibile. Scrivi con costanza – tratta la scrittura con la serietà e l'impegno di un lavoro anche se è «solo» la tua passione e il tuo hobby. Leggi i manuali di scrittura, ma non preoccupartene durante la prima stesura: usali per pescare spunti su metodi da sperimentare e scoprire aspetti che non avevi considerato, poi mettili da parte e falli tornare utili durante la revisione (o meglio, le revisioni) finché avrai scoperto le tecniche che vanno bene per te e le avrai fatte diventare tue. E sii tenace, paziente. Non mollare.
Sono tanti consigli, in realtà, va bene lo stesso?

Ultima domanda (da un milione di dollari – scherzo!) quali sono i tuoi progetti letterari futuri?
Vertono per lo più sull'urban fantasy «a modo mio», con in più un'idea abbastanza complessa per un romanzo di ambientazione storica, ma sempre di genere fantastico, che però, appunto, per ora è solo un'idea... Posso dire che uscirà la seconda parte di Angelize, che è già scritta, poi ho già scritto due altri urban fantasy che hanno argomento del tutto diverso (uno già rivisto varie volte, a cui manca la fase di editing, l'altro invece è solo una prima stesura), ma condividono tra loro l'ambientazione (sempre italiana, ma non più Milano) e alcuni personaggi. I miei romanzi fanno parte di uno «shared universe»: vorrei fosse possibile leggerli singolarmente senza per forza doverli affrontare tutti nell'ordine d'uscita, ma contengono richiami l'uno all'altro ed elementi comuni. In attesa di preparare questi romanzi per la pubblicazione, infine, sto lavorando a un altro romanzo ancora... non riesco a rimanere senza un progetto avviato, e quando ne termino uno e lo lascio «decantare» prima di affrontare le revisioni, ne inizio il prima possibile un altro. Con l'obiettivo di creare e condividere un mondo mio, e di farlo sempre più in modo professionale.

Dove potete trovare Aislinn:

venerdì 22 novembre 2013

#FridayReads ∞ Il consiglio di lettura del venerdì

Bentornati sulle web-pagine della nostra rubrica FridayReads! La rubrica dedicata al consiglio di lettura del weekend. Questo weekend la lettura che vi consiglio (molto caldamente!) è Angelize di Aislinn, un romanzo che mi è piaciuto tantissimo e che mi ha posto di fronte a un'ardua scelta per quanto riguarda i passaggi da utilizzare come assaggio, perché ce ne sono tanti che mi sono piaciuti.
Ma veniamo al libro. :)

Un assaggio dal libro
“Piazza del Duomo era affollata di turisti, coppiette e marmocchi, un casino indistinto di scarpe che ticchettavano sui lastroni sporchi, svolazzare di uccelli, richiami in un miscuglio di lingue.„
“E quant'era favoloso riscoprire i sapori! Aveva comprato dei dolci al cioccolato a una bancarella e ci messo mezz'ora a gustarseli, mentre gli si scioglievano in bocca con mille sfumature diverse.„
“«Perché noi siamo in mezzo. Ma tra quelli che vogliono ammazzarci e quelli ci lasciano fare quello che ci pare, indovina chi preferisco?»„
Trama
“Essere un angelo è terribile. Non provi emozioni, non puoi toccare, mangiare, amare. Per questo molti di loro cominciano a desiderare la vita terrena per provare quello che non hanno mai sperimentato nell'eternità. Per liberarsi dalla condizione eterea hanno solo un mezzo: uccidere un essere umano che prenderà il loro posto.„
Info
Aslinn, Angelize, Fabbri Editore (collana Crossing), 2013
Disponibile anche in versione ebook. 

La copertina di Angelize.
Perché mi è piaciuto
Si parla di angeli. C'è una guerra tra angeli puri e angeli bastardi. Come poteva non piacermi? ;)

mercoledì 20 novembre 2013

Anticipazioni | Masterpiece, Storytelling e Feed Readers

Giusto per non lasciare il blog deserto anche se è un periodo denso d'impegni su altri fronti (studio, NaNoWriMo), un piccolo post programmatico per stuzzicare la vostra curiosità di lettori.
Allora, per prima cosa, sto pensando di compilare una rassegna stampa (cioè una segnalazione di post da altri blogger, articoli di magazine, cinguetii su Twitter) su Masterpiece.

Vedi Note*
Premetto che io non ho guardato la prima puntata e non guarderò lo show, primo, perché, come scrittrice (okay, non ancora pubblicata, ma scrittori si nasce) trovo di cattivo gusto abbassare la scrittura al livello di un talent show, secondo perché io ho smesso da tempo di guardare la TV (la uso solo per giocare alla Playstation) e non ho proprio voglia di ricominciare - troppe scemenze e troppa pubblicità, terzo perché a quell'ora lì gioco alla Playstation e io sono una persona molto molto abitudinaria, come i gatti. =^..^=
Ho già letto alcuni articoli di blogger che seguo e del cui giudizio mi fido, che ho trovato interessanti e vari articoli da magazine e blogzine come Finzioni e siti web specializzati come Scrivo.me, che esprimono vari punti di vista. Linkerò gli articoli in una lista e lascerò che siate voi a formarvi un'opinione o a formulare un giudizio (il mio lo avrete già indovinato, ma vabbè; qui si persegue la libertà di espressione).
Giusto perché se non mi complico la vita non sono contenta, mi sono iscritta al corso The Future of Storytelling sulla piattaforma iversity. Ho già finito il primo ciclo di lezioni e devo dire che lo trovo davvero interessante. Scriverò una recensione qui sul blog per parlarvi del corso e della piattaforma. Intanto potete seguire il link e guardare il trailer. Se siete interessati, l'iscrizione è free. :)


Ho già citato Scrivo.me. È un'iniziativa del gruppo Mondadori. Non una piattaforma di self-publishing, perché Mondadori si appoggia già su Kobo Writing Life, ma un luogo di incontro dove "imparare, esercitarsi, discutere". La frequento già da qualche tempo, praticamente dal lancio e trovo la qualità dei pezzi presentati un po' altalenante ma tutto sommato buona. Ne parlerò in un post apposito.

Per la rubrica GeekLife ho in programma di scrivere due post (in un futuro prossimo venturo), uno sulle app "read later", Pocket, Instapaper, Readability e uno sui feed readers che hanno sostituito il defunto servizio di Google. Io ne uso due, feedly e digg, ma metterò in una lista di link anche gli altri.
Quando troverò il tempo di scrivere questi post è ancora da stabilire, ma la rassegna stampa uscirà (probabilmente) in settimana.

Note
* Non mi va di far ulteriore pubblicità a Masterpiece utilizzando uno dei loro poster o una screenshot dalla tv. Per cui ho usato un simpatico Keep Calm poster. XD

mercoledì 13 novembre 2013

wwwWednesday #8

Io e Chiara siamo state un po' assenti sul blog ultimamente, ma un po' gli impegni (studio, lavoro) offline, un po' la mia folle idea di iscrivermi al NaNoWriMo, un po' le letture in parallelo che sto facendo per l'università e quelle della mia (infinita) coda di lettura, non lasciano molto spazio per scrivere sul blog e quindi di quando in quando le attività rallentano. In parte per rimediare, essendo oggi mercoledì, vi propongo il consueto giochino del mercoledì, ovvero wwwWednesday!
Come funziona?
Anche se ormai dovreste saperlo, non fa mai male rinfrescare la memoria.
Si tratta di rispondere a tre domande sulle proprie letture.

  1. Cosa stai leggendo?
  2. Che cosa hai appena finito di leggere?
  3. Cosa pensi che leggerai prossimamente?
Nel mio caso, siccome in questo momento sto mischiando letture personali e universitarie, le mie risposte potranno sembrarvi quanto meno curiose, ma eccole qui:
  1. Fangirl di Rainbow Rowell
  2. Emma di Jane Austen
  3. Angelize di Aislinn
E voi? Quali sono le vostre letture presenti, passate, future?


venerdì 8 novembre 2013

#FridayReads ∞ Il consiglio di lettura del venerdì

Ultimamente sono stata un po' assente sul blog, lo so. Anche se la partecipazione di Momo con i suoi deliziosi racconti di Halloween mi ha aiutata a tenere vivo l'interesse e di questo la ringrazio moltissimo.
Il #FridayReads di oggi vi propone un classico della narrativa. Perché sto finendo di leggerlo in questi giorni, perché (è un libro che devo leggere per un esame) è una settimana che ci sto sopra e non ho letto nient'altro nel frattempo, perché mi sto dedicando al NaNoWriMo e preparando due esami quindi mi resta poco tempo per leggere, perché e questo è l'aspetto più importante, mi è piaciuto! (il che non capita spesso)
Potete anche saltare lo sproloquio introduttivo, se volete. Mi andava di scriverlo (così ve lo siete beccati, mwah ah ah ah!) e passare direttamente alla presentazione + assaggio del libro.

Un assaggio dal libro
“Emma ha sempre avuto intenzione di leggere di più, da quando avevo dodici anni. Ho visto tantissime liste, da lei compilate in varie epoche, di libri che intendeva leggere da cima a fondo, ed erano ottime liste, molto ben scelte e ordinate con grande precisione, talvolta in ordine alfabetico, altre volte secondo un diverso criterio. Ricordo che la lista che ha compilato quando aveva appena quattordici anni faceva tanto onore al suo giudizio che la conservai per un certo tempo; e si può star certi che adesso avrà compilato una lista eccellente. Ma ho rinunciato ad attendermi da Emma un piano di letture metodiche. Non si sottometterà mai a qualcosa che richiede impegno e pazienza, e una subordinazione della fantasia all'intelletto.„
- Jane Austen, Emma, Newton Narrativa


 Chi è Emma?
“Emma Woodhouse, bella, intelligente, ricca e ricca, con una casa confortevole e un carattere allegro, sembrava riunire in sé il meglio che la vita può offrire, e aveva quasi raggiunto i ventun'anni senza subire alcune dolore o grave dispiacere.„

Perché dovreste leggere questo libro?
Perché l'autrice è Jane Austen e questa è già una garanzia. Perché a me è piaciuto anche se è una lettura da esame. Perché mi riconosco in Emma. Ma insomma, avete davvero bisogno di un perché per leggere un classico?

martedì 5 novembre 2013

Momo zombiettina mangiacuori by Momo

Halloween è finito, ma noi desideriamo restare in clima di festa ancora un po'...
Ci viene in soccorso Momo del blog Momo's Wonderland, con questo racconto, seguito di Mimo vampiro.
Testo e disegni di Momo.


In una notte qualunque di un Halloween qualunque , non solo Mimo vampiro stava vivendo una storia non tanto qualunque.
Al suo fianco da quella notte c'era Momo, una piccola creatura non morta. Aveva i capelli scompigliati e rossi come il sangue, grandi occhiaie violacee, e soprattutto possedeva un cervello un po' fuori posto.
Era proprio per questo che Momo aveva sempre la testa fra le nuvole e la foschia.
Sognava di abbracciare quei batuffoli grigi e bianchi, di morderli come se fossero zucchero filato, parlando con le stelle.
“Sei proprio una zucca vuota! Non fai altro che pensare a mangiare di tutto tranne che cervelli!” le diceva qualcuno.
Gli amici la prendevano spesso in giro, perchè era una piccola zombie che non mangiava cervelli, come facevano loro.
“A me i cervelli fanno schifo! Sono viscidi, puzzano, non hanno sapore e non sono nulla di speciale!”
“Ma se contengono le parole! Quelle sono importanti!” ribattè uno dei suoi compagni non morti.
“Già... sono pieni di parole vuote! Cosa me ne faccio di parole che non mi saziano?!” esclamò Momo.
Da allora aveva deciso che avrebbe mangiato tutto tranne che cervelli, perché erano tutte scatole vuote, senza particolari tesori.

Mimo vampiro invece dimostrò di avere un cervello davvero interessante... e chissà magari era pure buono da mangiare!
Momo sentiva sempre di più i crampi allo stomaco e , dopo il favoloso volo tra le stelle con Mimo, cercò qualcosa da mangiare, perché non voleva privare Mimo del suo cervello.
Così iniziò da qualche lombrico, poi passò a sgranocchiare qualche scarafaggio, mordicchiò due o tre serpenti e infine addentò una zucca ceh stava lì vicino.
“Uffa che fame!” esclamò Momo.
“Perchè non mangi cervelli come fanno tutti gli altri zombie ?”
“Perché fanno schifo!”
Mimo la guardò sorpreso e scoppiò a ridere.
“Questa è bella! Mai visto uno zombie schizzinoso!”
“Mimo, come faccio a digerire un cervello se non è intelligente? Io ho bisogno di parole che abbiano qualcosa... le parole sono tesori per il mio stomaco!”
Momo tornò a sedersi, triste e affamata più di prima.
“Mi dispiace... ti donerei un po' del mio cervello, ma mi serve ancora nei secoli a venire. Però ho una cosa per te!”
Così Mimo tirò fuori qualcosa dalla mantella nera come le tenebre: era una scatola piccola piccola e tutta rossa.
“Che cos'è?” chiese Momo curiosa.
“È il mio cuore. Tienilo!”
Momo arrissì e scosse la testolina, portando ancora più fuori posto il cervello.
“No! Non posso accettare!”
“Il mio cuore è molto più di mille parole. Mi hai portato tra le stelle stanotte. Vorrei sdebitarmi.”
“Ma... non posso mangiarlo!”
“L'importante è che lo tenga tu.”
Momo prese la piccola scatolina, la aprì e dalla fame che aveva divorò in un sol boccone il cuoricino di Mimo.
Di colpo sentì il suo petto bruciare e il suo stomaco sazio.
Così Momo capì, che non solo le parole nascono dal cervello, ma anche dal cuore.
E trovò finalmente il suo più grande Tesoro.


lunedì 4 novembre 2013

10Libri | Per scrivere (bene) in italiano

La grammatica non è un'opinione e scrivere bene in italiano è un ottimo biglietto da visita, soprattutto se puntate a svolgere professioni legate al mondo dell'istruzione, dell'editoria e della comunicazione; ma anche se la vostra vita non si svolge in mezzo ai libri o cercando di educare una folla di ragazzini urlanti, sapere scrivere (e parlare) bene in italiano (o nella propria lingua madre) è un'abilità fondamentale per l'individuo. Così ecco qui una lista di libri amorevolmente ❤ compilata da me per aiutarvi a migliorare il vostro italiano (o a rispolverare quelle nozioni arrugginite di grammatica che vi tormentano dai tempi della scuola). Senza dimenticare l'italiano 2.0. ~ ♫

  1. Massimo Birattari, Benvenuti a Grammaland, Feltrinelli KIDS, 2011
  2. Massimo Birattari, La grammatica vi salverà la vita, Feltrinelli KIDS, 2012
  3. Giuseppe Patota, Prontuario di grammatica. L'italiano dalla A alla Z, Laterza, 2013
  4. V. Della Valle, G. Patota, Piuttosto che. Le cose da non dire, gli errori da non fare, Sperling&Kupfer, 2013
  5. Beppe Severgnini, L'italiano. Lezioni semiserie, BUR Rizzoli, 2007
  6. S. Fornasiero, S.T. Goldman, Scrivere l'italiano. Galateo della comunicazione scritta, Il Mulino, 1994
  7. Roberto Lesina, Il Nuovo Manuale di Stile, Zanichelli, 2007
  8. Luisa Carrada, Lavoro, dunque scrivo!, Zanichelli, 2012
  9. Bice Mortara Garavelli, Prontuario di punteggiatura, Laterza, 2003
  10. Giuseppe Antonelli, L'italiano nella società della comunicazione, Il Mulino, 2007
Bonus track
Per gli aspiranti insegnanti (di scuola primaria e secondaria):
Paolo E. Balboni, Italiano lingua materna. Fondamenti di didattica, UTET, 2006

venerdì 1 novembre 2013

Mimo vampiro non sa volare by Momo

Questo delizioso racconto di Halloween ce lo regala Momo del blog Momo's Wonderland.
Momo adora disegnare e il racconto è completo di illustrazioni.


In una notte qualunque di un Halloween qualunque, è nata una storia non tanto qualunque!
C'era un vampiro che vagava nel cuore della notte nera nera, piccolo piccolo e solo soletto, di nome Mimo.
Mimo aveva 290 anni, e sapeva fare tutto: spaventare, mordere, far avere terribili incubi ai bambini dormienti.
Peccato che non sapesse fare una cosa che per qualunque vampiro, invece, era molto semplice: volare.
"Trasformarmi in un roditore volante?! Bleah! Mai e poi mai!" pensava Mimo, schizzinoso all'idea di diventare un pipistrello. Così non aveva imparato a volare e non sapeva nemmeno da dove si cominciasse!
Lui preferiva passeggiare in mezzo ai boschi, sentire il rumore delle foglie secche cadere dagli alberi e dell'erba schiacciata dai suoi piedini.
Ma la cosa che gli piaceva di più era vedere le stelle del cielo, che brillavano come piccole lucciole, e la Luna grande grande con cui scambiava spesso quattro chiacchiere.
"Mimo perché non voli? Così mi puoi raggiungere!" chiese la Luna per l'ennesimo Halloween.
"Non voglio trasformarmi in un pipistrello! È una cosa che fanno tutti, e io voglio fare qualcosa di diverso! Mi manca qualcosa..."
Così Mimo vampiro salutò la Luna e proseguì nel suo cammino solo soletto e pensieroso.
Camminava continuando a osservare il cielo, perso nel bosco ma soprattutto con la sua testolina rotonda tra le stelle.
I suoi pensieri facevano riaffiorare bellissimi ricordi, bagliori, luminosi come gli astri che stava contemplando.
"Mi manca qualcosa..." continuava a pensare e camminare smarrito, fino a quando non s'imbattè in una gigantesca zucca.
"Accidenti! Sono capitato in un campo di zucche...."
Già, era proprio capitato in un grande campo, peccato che non fosse di zucche, ma di lapidi.
Un grande cimitero, dove stava una sola zucca al centro.
"Ma che ci fa una zucca così grande in un posto come questo? Qui c'è solo morte e desolazione..." pensava Mimo, fino a quando sentì dei rumori provenire dall'interno della zucca.
Toc! Toc! Toc!
Mimo vampiro appoggiò la testolina sulla grande zucca, e sentiva che tremava, così iniziò a bussare sulla zucca e... Crack!  Di colpo la zucca si spaccò e sbucò una creatura.
Aveva i capelli rossi, tutti scompigliati, tante cicatrici sul corpicino, due occhiaie viola ma soprattutto due occhi neri e lucenti come le stelle.
"Uff! Ce l'ho fatta a sbucare da quella tomba nera nera e brutta brutta! Finalmente!" esclamò la piccola zombie, che vide Mimo vampiro sorpreso e alquanto perplesso.
"Scusa ma... Gli zombie non dovrebbero uscire dalle lapidi?"
"Sì. Solitamente succede."
"E perché tu sei sbucata da una zucca?"
"Ah non lo so. A volte le zucche sanno essere molto invadenti! Comunque piacere, mi chiamo Momo!"
"Io sono Mimo."
"Ah, ma sei un vampiro! Wow, forte!"
"Ti ringrazio. L'ho sempre saputo di essere un tipo carino!"
"Sai anche volare?"
A quella domanda Mimo era titubante. Non poteva fare una brutta figura con una sconosciuta, per di più zombie!
"Beh... sì! Sono il più bravo di tutti!"
"Davvero? Mi fai vedere?" chiese Momo curiosa.
"Certo! Vieni con me!"
Così s'incamminarono per la grande foresta che affiancava il cimitero.
"Mimo non correre! Uff che fatica!"
"Non sto correndo!" esclamò Mimo.
Momo andava così piano che quasi la si doveva trascinare. Non era abituata a camminare, dato che aveva dormito per così tanto tempo! Così Mimo la prese per mano per aiutarla.
"Che strano..." disse Mimo vampiro.
"Cosa?" chiese Momo.
"La tua mano è calda..."
Momo arrossì. Sentiva le sue ganciotte paffute scaldarsi lievemente, nonostante il freddo della notte di Halloween.
Dopo che avevano attraversato la foresta Mimo vampiro si fermò.
"Eccoci qua."
"E adesso? Mi fai vedere come voli?" chiese Momo, sorridendo.
"Certo! Basta che guardi il cielo, le stelle. Guardale, non staccare gli occhi da lì!"
Così Momo e Mimo si misero a guardare il cielo.
Sembrava una grandissima tela nera, con tantissime stelle, grandi e piccole. Infine la Luna piena governava il cielo come una bellissima regina bianca, incantando lo sguardo delle due piccole creature di Halloween.
"Mimo! Mimo!"
"Cosa c'è!? Qualcosa non va?!" chiese Mimo preoccupato per Momo.
Lo sguardo di Momo pareva meravigliato, incantato da qualcosa di magico, non si staccava dal cielo stellato.
"Mimo... Sto volando anche io!"
Mimo rimase sorpreso e senza parole. Una zombie che volava? Certo che come zombie aveva una fervida immaginazione!
Eppure era vero: guardare quel cielo stellato e così grande era come esserci dentro.
Potevi toccare le stelle, sentire il loro calore, e volare tra di esse senza trasformarti in un pipistrello come facevano tutti.
"Sì... Stiamo volando!"
Così Mimo aveva trovato la cosa che ad ogni Halloween gli mancava: volare con un'amica accanto.

Qualche notizia in più su Momo, dalla pagina About Me del suo blog
Mi chiamo Momo,  sono piccola, dolce e... spettinata!
Amo la musica, i fumetti, scrivere e andare a fare tante belle passeggiate con i miei amici momosi e Mimo san.
Le mie qualità sono sognare, combinare tanti pasticci e coccolare chi voglio bene!
Scrivo da quando andavo alle medie e disegno da quando ero piccola. 
Ho scritto qualche libro, che non aspettano altro
di prendere luce con qualche editore... chissà!
Qualche anno fa mi hanno pubblicato "Edmon falls in love" con la Caravaggio Editore, racconto romantico dalle sfumature fantasy-horror, in un' antologia.
Intanto disegno, postando la mia vita di colori e sentimenti.
Il mio sogno? Portare il sorriso, cambiando il mondo.

giovedì 31 ottobre 2013

Post da consumarsi preferibilmente entro: 31/10

Ciao,

un post scritto e mangiato per augurarvi buon halloween!

Ci ho pensato e ripensato: cosa scrivere per la vigilia di Ognissanti? La prima cosa che mi è venuta in mente è stata: Scriviamo un raccontino horror!! ... mah ... è decaduta subito. Purtroppo i tempi erano troppo stretti e, in più, la mia passione per le perline è tornata a fare capolino ergo sto dividendo le mie serate per cercare di dare spazio a tutte le passioni compresa l'uscita con le amiche (che se capita l'occasione, ben venga!). Non scherzo quando vi dico che mi sono disegnata uno schemino per definire ogni sera a cosa mi dedico!
Comunque... il dilemma restava, cosa scrivere per onorare la festività e anche la mia apparizione settimanale al blog (tipo fantasma... appropriato direi:-D!!)? E ho cominciato a pensare ai film, film horror... trovato! Una classifica dei miei film horror preferiti! ... mmm ... no... è pò troppo banale come idea. Un pò trita, direi, anche perchè volevo davvero scrivere qualcosa di interessante e un pò più originale, un pò più costruito.
Così... mantenendo la tematica film horror ho continuato a riflettere.
Horror movie... horror movie... e se ci concentrassimo su quelli nostrani??
Dovete sapere che l'Italia ha una storia eccellente di film horror, impreziosita da maestri come Lucio Fulci, Mario Bava, Dario Argento, Lamberto Bava per citare i più celebri in assoluto.
Oggi, eccezion fatta per Dario Argento, il genere made in Italy sembra scomparso ed è un peccato perchè in America hanno amato e amano tutt'ora i nostri horror degli anni '70-'80, anni in cui il genere era fiorente e rigoglioso. Tarantino si è ispirato a questi film per molti dei suoi e non manca di omaggiarli inserendo a sua volta sequenze che li ricordano. Per citarne un paio: in Kill Bill vol. 1 la scena in cui Gogo piange sangue dagli occhi è un omaggio a una scena simile apparsa in Paura nella città dei morti viventi di Lucio Fulci, come anche in Kill Bill vol. 2 la scena in cui la Sposa strappa l'occhio a Elle Driver strizza l'occhio (Buahahahahahahahah, come sono sadica!) alla scena similare in Zombie 2 sempre di Lucio Fulci.
L'horror italiano ha fatto scuola, il genio dei nostri registi ha avuto l'illuminazione di inserire parti splatter e volutamente violente nei classici film di zombie, vampiri, lupi mannari ecc... e se ci pensiamo oggi non riusciamo ad immaginarci un film horror senza una qualche parte violenta e grottescamente sanguinolenta.
Questa genialata, passatemi il termine, ha cambiato il genere, rendendolo più coinvolgente, più pauroso, degno di essere celebrato e venerato.
Gli horror degli ultimi anni, tutti figli di The Blair Witch project (alzi la mano chi è andato a vederlo con grandi aspettative ed è rimasto deluso...), ovvero telecamera che sembra manovrata dai protagonisti, molto più audio che video, il punto di vista prettamente di chi ha in mano la telecamera, hanno tutti lo scopo di scatenare l'ansia del: cosa c'è nel non vedo, nella parte che nn viene inquadrata da queste inquadrature personalizzate che girano. Non si sa bene cosa sia il nemico/ entità da combattere, finiscono più o meno tutti con la telecamera in terra e un urlo finale. Si... possono essere interessanti, possono anche piacere, ma... non li vedo al livello sublime di un La casa con le finestre che ridono di Pupi Avati, che... è uno dei film che mi ha creato più ansia in assoluto. Se non l'avete visto ve lo consiglio.
E vogliamo parlare della "trilogia della morte" del grande Fulci: Paura nella città dei morti viventi, ... E tu vivrai nel terrore, l'aldilà! Quella villa accanto al cimitero eletti cult dello spatter e pietra miliare del genere.
Come non citare Profondo Rosso di Dario Argento (l'unico di questi registi italiani ad essersi occupato solo del genere Horror, gli altri hanno tutti prodotto altri generi) film che è considerato uno dei più belli, se non il più bello del maestro Argento. La colonna sonora è rimasta il simbolo del terrore che ti può provocare un bel film dell'orrore.
Un altro movie che vale la pena di citare è Dellamore Dellamorte di Michele Soavi, piuttosto visionario e allucinogeno, oserei definire. O anche La maschera del Demonio di Mario Bava e di Lamberto Bava Demoni e Demoni 2.
Infine vi consiglio la visione di un film abbastanza vecchio: La mummia azteca-il risveglio della mummia di Rafael Portillo del 1957 che più che fare paura adesso fa sorridere, ma per i tempi dev'essere stato piuttosto terrificante!

Direi che è tutto!

Fatevi una scorpacciata di film vintage questo halloween!

Alla prossima:-)