martedì 31 luglio 2012

Ritagli dal web..."Cari ragazzi"

Esplorando il web, cioè Twitter, Tumblr e Facebook, come faccio ogni mattina, a caccia di notizie succulente per scrittori, scribacchini e lettori, sono inciampata in questo post di Lipperatura, che riporta una lettera scritta da Dino Buzzati ai ragazzi della II E della scuola media Antonio Pertile di Agordo, Belluno, in risposta ad alcune loro domande. Riporto qui la lettera e vi invito a leggere il post originale su Lipperatura per saperne di più.
Nella lettera c'è materiale per riflettere, sulla scrittura, sulla lettura, sul mestiere di scribacchino *coff* scrittore. :-P
Buona lettura e non dimenticate di lasciarci le vostre riflessioni nella pagina dei commenti!

lunedì 30 luglio 2012

Cosa c'è dietro una storia

Ultimamente mi trovo sempre più interessata al processo creativo che c'è dietro le storie. Sarà forse perché ho appena dato l'esame di filologia italiana, sarà forse perché spesso è argomento di conversazione tra me e i miei amici blogger, ma è materia affascinante, che ha catturato il mio interesse.
Dietro una storia non ci sono solo gli elementi ovvi, ovvero personaggi, trama, intreccio, tempo, luogo, grammatica, sintassi, lessico e punteggiatura. Non è di questi soli elementi che si compone una storia. Nel cuore di una storia c'è sempre il processo di pensiero che ha portato a voler scrivere quella storia particolare, con i suoi personaggi, i suoi luoghi e le sue atmosfere.
 

domenica 29 luglio 2012

Sulla scrittura

In questi giorni sto leggendo i libri dell'esame di filologia italiana. Mi ha preso molto, come non mi succedeva da tempo con un esame. È una materia che mi affascina, soprattutto quando si parla di recupero e restaurazione dei testi originali e dove parla di varianti d'autore e della conservazione degli archivi degli scrittori di epoca moderna.
Appassionata di scrittura, pur non avendo ancora pubblicato, la materia stuzzica la mia fantasia. Chissà se un giorno anche i miei scritti verranno studiati come si fa oggi per gli scritti degli autori della tradizione? O il fatto che oggi abbiamo il computer e che parte della nostra vita la viviamo on-line, cambierà anche il metodo della trasmissione delle opere scritte?
Mi chiedo come cambieranno gli studi filologici di conseguenza. Magari potrei farne materia di un romanzo di fantascienza. :-P

sabato 28 luglio 2012

Sulla lettura

La lettura è una fonte di nuove idee, di nuove ispirazioni per le mie storie, ma è anche il mezzo principale con cui mi tengo informata, attraverso i vari media che frequento e anche quello tramite il quale apprendo nuove conoscenze.
La lettura è un supporto fondamentale alla scrittura, un'attività complementare e importantissima. Assorbendo nuovi vocaboli, nuovi stili dai libri che leggo, alimenta la mia scrittura.
La mia scrittura esce migliorata dal confronto con le scritture d'autore.
Per me la lettura è soprattutto mezzo d'apprendimento e poiché spesso apprendimento e svago si fondono, è anche un'attività formativa che svolgo con grandissimo piacere.
I libri mi hanno sempre attirato. Per me è molto difficile trattenermi dal saccheggiare gli scaffali di una libreria. Prima che mia madre si mettesse a protestare ogni volta che torno a casa con una borsa di libri, ne compravo sempre quattro o cinque. Ora devo limitarmi a due o tre ed è difficilissimo!

venerdì 27 luglio 2012

Scrivere 2.0

Oggi, per la gioia di scrittori, scribacchini e semplici appassionati di scrittura, parlerò di un libretto utile e interessante, che passa in rassegna le risorse 2.0 che potrebbero tornare utile a chi pratica il mestiere della penna, ops, tastiera! ;-)
Il libro offre una panoramica dei servizi Web 2.0 che potrebbero tornare utili sia a chi scrive di professione, sia a chi lo fa per passatempo.
E' suddiviso in 14 capitoli, più due appendici. Ogni capitolo prende in considerazione diversi aspetti del mestiere di scrivere e li mette in relazione agli strumenti che si possono trovare in Internet a supporto di questa attività.
Tra gli strumenti citati, ci sono applicazioni sia web based, cioè disponibili direttamente su web, sia desktop, per lavorare in locale sul proprio computer.
Buona parte del libro è dedicata all'ebook, con un'analisi approfondita dei vantaggi e degli svantaggi del formato, una panoramica su alcuni dei più popolari lettori di ebook in commercio e alcuni servizi per la creazione e pubblicazione di ebook, online e gratuiti.
Ogni capitolo è corredato da una serie di interviste che vogliono fornire un esempio di applicazione pratica delle risorse citate nel libro.
Il libro è scritto con uno stile molto sintetico e orientato al pratico e si legge agilmente in un paio di giorni.
L'ho trovata una lettura molto interessante e lo consiglio a chiunque voglia farsi un'idea complessiva delle risorse messe a disposizione di chi scrive dalla moderna tecnologia del Web 2.0.
Il libro è del 2010, quindi non proprio aggiornatissimo, ma con un po' di Google ricerca è possibile sopperire alle mancanze del libro.
L'autore è Luca Lorenzetti, l'editore Hoepli.

giovedì 26 luglio 2012

Il piccolo libro di Twitter

Sempre per Fruscio di Pagine, oggi parlerò di un libro che ho trovato molto divertente e istruttivo.
Il piccolo libro di Twitter è un libretto che si legge in una mezz'ora, scritto all'insegna dell'ironia, con uno stile immediato e graffiante, ma è completo di tutto ciò che è necessario sapere prima di registrarsi su Twitter, per aprire un account, personalizzare il profilo e iniziare a usare la popolare piattaforma di microblogging, segnalando tutti i passi falsi e le trappole in cui potrebbe incorrere l'incauto neofita e mettendo il futuro Twitterer in guardia dai pericoli necessariamente legati all'attività di social networking.
In 23 capitoli e 174 pagine condensa tutto quello che c'è da sapere.
E seguendo la filosofia stessa della piattaforma di microblogging, per cui ogni messaggio non può essere più lungo di 140 caratteri, lo fa fornendo spiegazioni concise in paragrafi brevi e fulminanti, che si leggono a colpo d'occhio.
E' completo di un glossario dei termini legati a Twitter e di una lista di applicazioni da scaricare sul proprio computer o telefonino, di cui fornisce una concisa (e divertente) descrizione.

mercoledì 25 luglio 2012

L'abito di piume

Mi rendo conto che in questo ultimo periodo siamo state un po' latitanti sul blog, Chiara e io.
Abbiate pazienza. Chiara è al mare in questo momento e si sta godendo spiaggia e sole.
Quando torna vedrò di farle scrivere un resoconto dettagliato della vacanza. 3:) *risata demoniaca*
Io, invece, sono letteralmente sepolta dai materiali degli esami da studiare, per cui è un periodo in cui leggo poco e scrivo poco; tuttavia mi rendo conto che non possiamo mandare avanti il blog a forza di riportare i pensieri estemporanei scritti sui miei taccuini, per cui, ecco qui qualcosa di più succulento.
Oggi vorrei condividere con gli amici del blog un libro di Banana Yoshimoto, per Fruscio di Pagine.
Il libro s'intitola L'abito di piume ed è pubblicato in Italia da Feltrinelli.

martedì 24 luglio 2012

Clima dispettoso

Quest’anno il clima, almeno dalle mie parti, è proprio dispettoso: abbiamo avuto un inverno caldo, soleggiato e secco, con una sola nevicata in marzo che non è durata nemmeno due settimane.
La primavera? Una ripetizione del clima caldo, soleggiato e secco dell’inverno, con l’aggiunta di pollini per la gioia degli allergici.
Giugno e luglio, caldo africano, afa, sole e vento, vento, vento.
La colonnina del termometro ha spesso superato i 30 gradi Celsius anche se viviamo in Appennino.
Ci credete se vi dico che non abbiamo visto una goccia di pioggia per dei mesi?
Qui la terra è talmente arida che tra un po’ si spacca.
L’altro ieri, finalmente, un bel Temporale con la T maiuscola…e la colonnina del termometro è scesa a 15 gradi Celsius.
Prima caldo africano e adesso temperature autunnali! Pazzesco!
Credo sia la prima volta in vita mia che assisto a un’escursione termica tanto brusca e improvvisa!
Peccato che dopo il temporale dell'altro ieri e un po' di pioggerellina ieri pomeriggio, non ne sia caduta altra. La betulla in giardino sta cedendo un sacco di foglie e il prato ospita solo erbacce ed edera.

venerdì 20 luglio 2012

Mi manca il suono della pioggia

Dire che stanotte non sono riuscita a chiudere occhio sarebbe un'esagerazione.
Gli occhi erano chiusi, è la mente che non ne ha voluto sapere di darmi tregua.
Quella pettegola. Che ha continuato a rimuginare pensieri a disco rotto tutta la notte.
Ieri sera e per tutta la notte ha tirato un vento della malora.
Alcuni trovano che il suono del vento sia rilassante, una nenia. Io lo trovo irritante. Mi lima i nervi!
Sarà stato perché contro il muro della camera si frangevano folate di vento che parevano tornado.
Sarà stato perché il vento era caldo, la giornata è stata calda, quindi anche la camera era calda.
Non sono riuscita ad avere riposo e alle cinque del mattino ero sveglia...e nervosa come una biscia.
Quest'anno poi, nel mio paese, c'è stato vento tutto l'inverno, tutta la primavera.
Di pioggia neanche l'ombra. Mi mancano il suono e l'odore della pioggia.
Sapevate che la pioggia ha un suo profumo particolare? Non ci avete mai fatto caso?
Quest'aroma cambia a seconda del luogo.
La pioggia nel bosco profuma di foglie secche, di sottobosco, di terra umida e ricca.
Tra le case, sulla ghiaia e nei prati, crea un'aroma particolare, dolce e pungente al tempo stesso.
Quell'aroma è il profumo della "mia" pioggia, della pioggia che cade nel luogo in cui sono cresciuta.
Ho nostalgia della mia pioggia, del suo suono, del suo profumo.
Dicevo prima che alcuni trovano rilassante l'ululato del vento. Io preferisco il canto della pioggia.

mercoledì 18 luglio 2012

Racconti epici nel quotidiano

Avete mai pensato che il quotidiano di ognuno di noi potrebbe essere trasformato in un racconto (o romanzo, a seconda della lunghezza che gli si vuole dare) che può assumere sfumature epiche, d'avventura, romantiche, horror, fantascientifiche ecc...
Personalmente, siccome mi sto avvicinando alle sudate ferie (come Leopardi alle sudate carte), il preparare la valigia della partenza può essere vista come un'epica avventura, piena di coraggio e temerarietà :-D.
Più o meno, mi suonerebbe così:
La valigia è aperta sul letto. Due metà perfette come un'ostrica alla quale è stata sottratta la perla. E' vuota, perché sono io che devo riempirla con gli oggetti che mi serviranno in vacanza: abiti, costumi, asciugamani, scarpe... ed è qui che nasce l'impresa leggendaria.
Il luogo della contesa è la mia camera, la mia missione: portare tutto il necessario (necessario, una parola che può teoricamente contenere un'universo. In teoria, ti servono solo quelle due o tre cose, poi immancabilmente il numero degli oggetti che ti servono lievita fino a rasentare l'infinito. Neanche si andasse un mese nella giungla amazzonica...), il mio nemico: la capienza da non superare per non incorrere nell'esplosione improvvisa della valigia in un momento inopportuno (per esempio in mezzo alla strada, mentre sto attraversando e sopraggiungono macchine a forte velocità).Il mio sguardo spavaldo si fissa sulla valigia e comincio, pensando: cosa metto in fondo, cioè cosa preferisco che venga seppellito dai chili del resto della roba che inserirò? Ovvio, i teli mare (perché se non si capiva, per me la vacanza è andare in spiaggia, sotto l'ombrellone a godermi il suono e brezza marina) perché sono i più ingombranti e i più necessari da portare. Sfido chiunque di voi a sdraiarsi sul lettino nudo. Vi vengono i brividi, vero??
Sdoganata coi teli la valigia, cosa mettere, dopo? Ovvio, i costumi. Non vado in una spiaggia nudista, perciò questi sono la seconda cosa più importante da avere con sè. E poi? Il nulla, nel mio cervello tutto quello che avevo in mente di ficcarci dentro si è dileguato come la nebbia di Avalon (a proposito, son tornata! Non preoccupatevi, sparisco per un pò ma poi ritorno;-) ). Sono nel marasma come il rag. Ugo Fantozzi in presenza della sig.na Silvani. E adesso?
Prendo un respiro profondo, immagino di essere in assetto da guerra con l'armatura e di imbracciare una spada da cavaliere e di partire alla volta di una missione epica. Avanzo verso l'armadio, lo apro con un gesto plateale, scruto ogni singolo pezzo di vestiario ivi contenuto. Il mio sguardo è attento e solenne. Gli abiti tremano al suo passaggio. E poi decido! Tu! Tu! Tu! Tu! Tu! Tu! Li predo e li metto nella prima metà della valigia, veloce, sicura, come se fossi quel famoso guerriero che, oltrepassando terre sconosciute e desolate, sconfigge le creature malvagie che incontra sul suo cammino.
E... anche tu! Afferro un altro paio di pantaloni. Mi fermo. Dò uno sguardo alla metà che sto riempiendo... ehm... è già piena. Allarme!! E tutto il resto?? Niente panico. C'è l'altra metà, libera. Fiuuuuu che sollievo.
Con calma, rifletto completo la valigia con il resto delle cose che hoi deciso che mi servono.
Finalmente la chiudo. La zip si tira senza sforzo. E' il segno che ho fatto un buon lavoro.
Il cavaliere ha salvato la damigella in pericolo e, in sella al suo destriero, galoppa verso il sole che tramonta.
Spero che il brano vi sia piaciuto!

A presto!!

:-)

Dal mio taccuino

Sono tre giorni che mi arrovello pensando a cosa scrivere su Word in Progress.
E non parlatemi di recensioni! Ho una coda di lettura chilometrica e sono rimasta tremendamente indietro.
Studio per la maggior parte della giornata. Le ore che non impiego per studiare le uso per tenere in ordine i miei quattro blog e tenermi informata sui trend del web, dell'editoria e del digital storytelling.
No, io non sto a perdere tempo su Facebook postando pensierini idioti da adolescente frustrata e poi l'adolescenza l'ho passata da un pezzo.
Niente recensioni. Dove lo trovo il tempo per leggere?
Potrei scrivere un racconto...ma di racconti pronti all'uso non ne ho.
O meglio, ce ne sarebbero un paio...che ho piantato a metà e sono mesi che devo finire di scriverli. No, decisamente niente racconti.
Di riflessioni da sottoporvi o di consigli di scrittura sono a corto, per cui temo che, finché Chiara non riemergerà dalle nebbie di Avalon - volevo dire, dallo smog della Pianura Padana, dovrete accontentarvi di questi miei scorci sulla vita quotidiana di una studentessa universitaria sepolta di lavoro.

martedì 10 luglio 2012

Gli inconvenienti del caldo

L'idea era quella di mettermi alla tastiera e scrivere un bel post su tre libri di Pennac che mi sono piaciuti, o un post sulle piattaforme di scrittura collettiva.
Probabilmente li scriverò questi post, quando mi sentirò meno rimbambita da questa canicola che penetra persino i muri spessi un metro della nostra casa in sasso.
Cos'è successo invece? È successo che quando mi sono messa alla scrivania ho avuto un attacco acuto di pigrizia da caldo e di recensire libri o parlare di social network per scrittori me ne è completamente passata la voglia.
Mi sono comunque sforzata di spremere le meningi per scrivere il post sui libri di Pennac, ma, credetemi, il risultato è stato veramente misero.
In teoria dovrei anche studiare per due esami veramente barbosi: un monografico su Guicciardini che è tutto incentrato sui tafferugli politici della Firenze del '500 e un esame di biblioteconomia che è un macigno terrificante; non perché la materia non sia interessante, anzi, ma il mio professore ci ha dato un manuale che a usarlo da supporto per una poltrona zoppa sarebbe più utile, tanto è pesante!
Ecco, lo studio, in questi giorni, oltre al peggior attacco di blocco dello scrittore che io abbia mai avuto, è un'altra fonte di frustrazione, perché mi alzo al mattino tutta carica, faccio colazione e mi dico "Oh, oggi mi studio una bella porzione di quel noiosissimo manuale!" oppure "Bene, adesso comincio a prendere appunti su Guicciardini!"; quel che succede è che quando prendo in mano il libro e la matita, mi passa l'entusiasmo.
Lo so, lo so, potrebbe anche essere dovuto alla noiosità della materia, cioè probabilmente è così, ma questo caldo non mi aiuta. Per la concentrazione, è terribile.
25 gradi in camera, gli scuri socchiusi, la lampada da scrivania accesa che dopo pochi minuti si surriscalda (altra fonte di calore nella stanza), l'aria stantia, il ventilatore che muove la polvere e l'aria calda...dopo venti minuti mi sono già stancata di decifrare il linguaggio arcano del manuale di biblioteconomia o di cercare di mandare a memoria (senza risultati perché la mia memoria si rifiuta di collaborare) le date e gli avvenimenti della Firenze cinquecentesca.
Chiudo il libro del prof. di letteratura sui Ricordi di Guicciardini, o il manuale di biblioteconomia, mi butto sul letto, apro il libro di Pennac che sto leggendo, peraltro molto divertente e interessante, leggo qualche pagina e....niente, colpo di sonno!
Devo chiudere il libro e alzarmi, o qui ci resto secca per il resto della mattinata.
Scendo in soggiorno e accendo il computer di famiglia - colmo della sfortuna! Il notebook mi ha lasciata a piedi! E quello nuovo ci sta mettendo una vita ad arrivare!
Mi metto alla tastiera. Paralisi!
In cucina mia mamma canta una canzone mentre cucina un risotto (!) di grano. Non dico a squarciagola, ma a volume abbastanza alto da essere distintamente udibile anche in soggiorno. Dalla cucina viene il calore dei fornelli e del brodo che bolle.
Dalla porta di casa un calore strisciante che s'insinua nelle fessure del vecchio portone di legno e riempie la stanza, anch'essa in penombra perché gli scuri sono accostati.
Volevo scrivere qualcosa di intelligente, invece mi perdo su Facebook, Twitter e Google+. Nel frattempo è giunta l'ora di pranzo. Okay, mi arrendo.
Ritento al pomeriggio. Le parole sul manuale di biblioteconomia si rifiutano di farsi leggere. Va bene, leggo un po' e poi mi rimetto al lavoro. Di nuovo, mi butto sul letto e provo a leggere qualche altra pagina di Pennac. Niente da fare, il sonno e il caldo hanno il sopravvento. Ripongo il libro, spengo la luce, mi addormento.
La giornata meno produttiva di tutte le giornate improduttive che si sono susseguite dall'arrivo di Caronte e ora di Minosse che impazza con temperature infuocate anche qui sugli Appennini.
Di cosa volevo parlare? Ah, sì, del caldo e dei suoi effetti nefasti sulla concentrazione.
Mi sa che ho perso il filo del discorso...
Tentativo (inutile?) di ritrovare il bandolo della matassa.
Okay, il caldo. Il caldo toglie la concentrazione. Ho voglia di buttarmi su un divano e giocare alla Playstation...non fosse che mi sento troppo impigrita anche per giocare.
Non riesco a studiare, non riesco a scrivere, non riesco a leggere...
Nel frattempo (mentre scrivo) si è alzato il vento, che manco a dirlo, è CALDO.
Sono le sette di sera e il termometro segna 28 gradi.
Ora, voi forse mi scriverete, nei commenti, che a casa vostra di gradi ce ne sono 35 o magari 40 e pure caldo umido che la temperatura percepita è di cinque gradi sopra quella effettiva. Eh, magari se venite da una città dove le temperature sono infernali 28 gradi vi sembrerebbero il Paradiso. Ma, a me, che sono abituata ad estati fresche (ormai ricordo di un lontano passato), 28 gradi paiono l'Inferno!
Io stessa sono stupita di essere riuscita a scrivere un post così lungo.
Probabilmente completamente incoerente.
Non scrivo mai di getto, ma l'attività del blog ristagna ormai da troppo tempo.
Scrivere qualcosa di sensato manco a dirlo è un'impresa impossibile.
Per cui, ecco qua, un bel post "stream of consciousness" sui fastidi provocati dal caldo.
Senza capo né coda... E scusatemi, eh! Ho la mente troppo annebbiata per scrivere qualcosa di sensato. È già tanto se mi sono presa la briga di buttar giù le prime quattro cavolate che mi sono venute in mente!
Okay, okay, questo post lo chiudo qui prima di scrivere altre scemenze (oggi non riesco a connettere - troppa fatica) e prometto che (prima o poi, più poi che prima) scriverò i due post su Pennac e sulla scrittura 2.0.
Ne approfitto per ricordarvi che abbiamo cambiato l'indirizzo del blog, per cui aggiornate i vostri Preferiti e condividete il nuovo url. Aiutateci a diffonderlo!
Purtroppo nella migrazione alcuni commenti si son persi e non siamo riusciti a recuperarli, nel caso vi stiate chiedendo come mai sono spariti.
Continuate a seguirci e ricordate che siamo anche su Facebook, Twitter e Google+!

lunedì 2 luglio 2012

Scrittura creativa per immagini

Tenendo d'occhio i blog di scrittura creativa che frequento ho scoperto che c'è un professore americano che insegna scrittura creativa nelle scuole e che condivide tutto in rete.
Devo ringraziare Davide Nonnino di http://www.appuntiscritturacreativa.it/ per la scoperta.
Guardate questa bella immagine di un poster di scrittura creativa da...appendere!
Qui c'è il link al sito originale: http://www.ttms.org/.