giovedì 31 gennaio 2013

Uno spunto di discussione

Ciao a tutti!

Lo so che vi stavate disperando per la mia assenza (?), ma rieccomi qui e oggi vi propongo un argomento su cui discutere/ riflettere/ avere consigli.

Come ricorderete, Snoopy in alcune famose vignette era intento a scrivere un romanzo (probabilmente infinito) iniziandolo ogni volta dalla frase: era una notte buia e tempestosa.
Già l'inizio, l'incipit, croce e delizia di coloro che amano scrivere. Quello di Snoopy è potenzialmente l'inizio perfetto per qualunque tipo di storia e sarebbe bello poterlo usare sempre. Purtroppo non si può fare e sarebbe anche triste vedere ogni libro od ogni storia cominciare sempre con la stessa frase.
Dare il via ad un romanzo o a un racconto è forse la parte più difficile, soprattutto se parliamo di scrittura creativa (se dobbiamo scrivere un elaborato di carattere più tecnico e professionale la cosa risulta meno ostica solitamente, almeno per me).
L'inizio è la parte cruciale del nostro scritto è quella parte che tutti leggono e che tutti giudicano senza mezzi termini. Se un romanzo o un racconto ti ispira, il più delle volte è per l'inizio della storia accattivante (oltre che per la trama, ovviamente).
L'inizio dovrebbe incuriosire il lettore e dargli una buona ragione per continuare la lettura. Ed è penso, l'operazione più difficile. Più del finale, importante anche questo, ma che risulta un pò meno difficile da rendere bello. Al finale, la storia è già scritta e se è godibile la trama basta solo inserire un epilogo che sia intonato al resto dell'elaborato. Non dico che sia una passeggiata, un brutto finale rovina anche la più bella delle storie, ma un brutto inizio non ti spinge a leggere una storia che magari ti potrebbe piacere.
Personalmente, quando scrivo qualcosa, penso molto al come iniziare. A volte mi butto e poi, eventualmente, torno indietro a modificarlo (in meglio si spera). In genere rifletto su questo punto molto prima di metterlo nero su bianco. E, in genere, non mi soddisfa. Vorrei tanto essere Snoopy e avere sempre l'inizio perfetto: era una notte buia e tempestosa... però penso anche che Snoopy aveva poi solo quello perchè il resto della storia non esisteva. Le mie storie esistono, invece. Quelle che porto a compimento iniziano, hanno uno svolgimento e un finale, solitamente agrodolce. E forse questo è già qualcosa di cui essere fieri e soddisfatti di se.

Fatemi sapere se anche voi avete problemi con l'inizio e se avete trovato un modo per risolverlo, oppure è rimasto e rimarrà un vostro cruccio.

Alla prossima!

Chiara;-)

8 commenti:

  1. Philip Pullman ha detto che non esiste il finale di una storia, che è solo il punto in cui decidi di finirla. Così anche l'inizio: non esiste, in realtà, è solo il punto in cui decidi di iniziare la storia.
    Concentrati su questo. E rendilo accattivante.

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    1. Mi trovi d'accordo. Bella questa riflessione di Philip Pullman (la sua Le Oscure Materie è una delle mie trilogie romanzesche preferite).

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  2. Personalmente l'incipit lo trovo sempre all'interno della storia. Cerco di spiegarmi meglio. Non c'è un inizio vero e proprio perché il protagonista ha una vita, un lavoro, degli amici, un amore, oppure è un tipo solitario che rinnega tutto e tutti. Insomma inizio dal nucleo della storia. Sarà poi il lettore, leggendo, a incuriosirsi e a scoprire sempre più cose sul protagonista.
    I c'era una volta non li amo molto...

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    1. I c'era una volta non piacciono molto neanche a me. Mi piace cominciare le mie storie in medias res, con un bel botto.

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  3. Presente! L'incipit è un supplizio, a volte lo taglio e riscrivo. Però prima cerco di arrivare alla fine, e gli Dei sanno se mi è difficile!

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    1. Io trovo difficile superare lo sviluppo centrale. Di solito nella mia testa sono chiari l'incipit e il finale... e in mezzo c'è un enorme buco nero.

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    2. ^__________________________________^

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  4. Ringrazio tutti per i consigli e gli spunti di riflessione!
    Alla prossima!!
    :-)

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