Il secondo capitolo di #Clessidra, il nostro progetto di scrittura collettiva.
Testi di Nick del blog Nocturnia e illustrazione di copertina di Paola Cocchetto di IllustrArt.
Buona lettura!
Carlotta quel giorno si sentiva più triste del solito, perfino i libri le sembravano guardarla come se fossero oggetti alieni. O meglio come se l'aliena fosse lei.
"Carlotta, Carlotta. Perché non esci con qualcuno della tua età? Stare qui dentro non ti fa bene."
Le disse la signora Moraine mentre le porgeva una tazza di té.
La ragazza aveva già sentito centinaia di volte quella domanda, di solito faceva parte dei loro rituali giornalieri, oggi però Carlotta avvertì un tono differente.
Anche la signora Moraine non le era mai sembrata più stanca mentre giocherellava con il ciondolo a forma di clessidra.
"Signora Moraine, Agata" si corresse subito, la vecchia voleva essere chiamata col suo nome. Perlomeno col nome che le aveva detto essere il suo.
"E' bello il tuo ciondolo. Bello ma particolare E' da tanto che ti volevo chiedere dove posso trovarne uno simile."
Carlotta aveva fatto la domanda giusto per non dover discutere dei suoi soliti problemi, ma avvertì lo stesso che Agata s'irrigidiva.
La donna si alzò in piedi, le volse la spalle, per un lungo crudele istante un imbarazzato silenzio scese tra loro.
"Sta bene" disse finalmente Agata Moraine, "mettiti comoda, ti racconterò una storia!"
* * * * *
Era da molto che Marco osservava la vetrina indeciso se entrare oppure no.
Gli ci era voluto parecchio tempo per trovarlo, anni passati a seguire le tracce sempre più lievi del passaggio della donna, anni trascorsi a vagliare informazioni, voci, parole dette e non dette. Una cosa si poteva dire a favore della "vecchia": sapeva indubbiamente come occultare le tracce del suo passaggio.
Ma adesso Marco era arrivato alla fine della sua ricerca. In un paesello dimenticato da Dio e dagli uomini, ma l'aveva trovata Sopratutto era contento di averla trovata prima degli "altri"
Quasi come se fossero animati di vita propria, i piedi di Marco si mossero in direzione del negozio di antiquariato.
Il ragazzo non notò la DACIA dietro di lui, sopratutto non notò gli occupanti dentro la DACIA. Le notò invece una vecchia che portava a passeggio il cane.Per un istante le sembrò che fossero fatti di pura ombra.
Faccio tutti i miei complimenti a Paola Cocchetto per la sua bellissima illustrazione. Mi ricorda quelle dei libri di fiabe di Silverio Pisu.
RispondiEliminaGrazie infinite Nick! Il capitolo è scritto veramente bene, mi ha fatto venire l'ispirazione in un lampo :)
EliminaAnche io mi associo; il disegno è davvero molto bello.
RispondiEliminaI miei complimenti anche a Nick per la storia :)
@ Annluisa Socher
RispondiEliminaGrazie! Ho cercato di istradare chi mi avrebbe seguito cercando però di lasciarlo abbastanza libero di scrivere quello che preferiva, come preferiva.
Ragazzi, avete fatto tutti un ottimo lavoro. Grazie, grazie e ancora mille volte grazie! :)
RispondiEliminaTemevo che il progetto non sarei riuscita nemmeno a farlo partire e questo è un primo passo.
Sono felice di lavorare con voi, davvero, davvero felice!