mercoledì 17 aprile 2013

Sul viale dei ricordi

Noi, quelli che sono stati "rovinati" dai cartoni animati giapponesi.
Noi, quelli che se siamo diventati pallavoliste o calciatori è tutta colpa di Mila e Shiro e Holly e Benji.
Noi, si proprio noi, generazione degli anni '80 cresciuti a cartoni fatti bene e rispettive sigle fatte anche meglio.
E' un pensiero che mi è squillato stamattina. Non è nuovo, c'ho pensato altre volte, ma oggi avevo voglia di metterlo nero su bianco.
Sono alla soglia dei trent'anni (maroooo che vecchia!!!!) e, di tanto in tanto, mi fermo a ripensare a quel periodo della mia infanzia quando credevo che i cartoni fossero veri e quello che facevano i protagonisti era giusto. I cattivi erano cattivi, i buoni erano buoni. Basta. Zero problemi.
C'era sempre un insegnamento di fondo a questi piccoli capolavori d'animazione, in particolare in quelli sportivi: devi allenarti, sudare, sputare sangue e  vedrai che poi i risultati arrivano. Arrivano perchè hai dato anima e corpo in quello che ti piace, in quello che vuoi fare per il resto della vita.
Che bell'insegnamento. Ricordo nitidamente quelle scene in cui c'era in primo piano il faccione del/della protagonista e di sottofondo la voce che ci faceva partecipe dei suoi pensieri, dei suoi turbamenti, delle sue scelte, che diventavano nostre in quei venti minuti in cui rimanevamo incollati alla TV. Eravamo noi che vivevamo in prima persona quei problemi che in quel momento sembravano gli unici veri, quelli che ci avrebbero tormentato anche "da grandi".
E' stato bello crescere a pane e cartoni, senza preoccuparsi di cose troppo serie, senza avere fretta di crescere troppo velocemente.
Oggi, se mi capita di imbattermi in programmi per ragazzi, mi stupisco del fatto che, molte volte, non c'è un vero insegnamento come quando eravamo piccoli noi. Se c'è, alla fine non arriva al subconscio del giovinetto che sta guardando il programma perchè lo vedo buttato lì, in mezzo al chiasso.
E' vero che i tempi cambiano tutto si evolve, ma penso che fossero più avanti i cartoni e i programmi di trent'anni fa che quelli di adesso. E' probabile che la mia opinione sia di parte, ma in un mondo che si sta portando alla velocità della luce verso il concetto del tutto è mercificabile, mi chiedo se sia possibile trovare delle perle controcorrente.
Nel mio piccolo ci provo a risalire la corrente e a non lasciarmi contagiare dalla filosofia del mediocre è bello. Però è dura. Le tentazioni sono tante e gli icoraggiamenti pochi.
Mi sento un pò come Mila che deve e vuole murare a rete l'attacco laser di Kaori (... e alla fine ci riesce...).

Alla prossima;-)!
PS: aspetto le vostre opinioni in risposta a questa riflessione!

3 commenti:

  1. Ahi, ahi, Chiara, hai risvegliato l'otaku dormiente. Ora preparati a subire la mia Onda Energetica! - scherzo!
    In realtà i giapponesi non hanno rinunciato alla morale e a certi valori di fondo che sono ancora oggi alla base degli anime e dei manga. Semmai hanno stemperato quelli che erano gli eccessi dei cartoni animati degli anni '80 e '90. In Holly e Benji (Capitan Tsubasa), Julian insiste per giocare anche se è cardiopatico. In Mila e Shiro (Attacker Yue), Mila gioca con un ginocchio slogato.
    La banalizzazione e l'idiozia purtroppo hanno intaccato come un cancro i prodotti per bambini e ragazzi realizzati in Occidente.
    Penso alla differenza abissale tra i classici Disney e i moderni film Disney, che sì, sono belli, divertenti, colorati... ma sono demenziali. Prodotti confezionati per strappare la risata facile. Persino quando fanno dell'ironia, fanno dell'ironia facile e scontata. Non dico che siano tutti così. Qualche piccola perla, a cercarla, la trovi, ma nel complesso la produzione Disney dell'ultimo ventennio ha visto un calo costante nella qualità della narrazione (e questo si può dire anche di molti film per adulti, soffocati dagli effetti speciali; e a risentirne è il comparto storia-personaggi).
    Un declino di questo tipo io l'ho visto anche nei telefilm dedicati a una certa fascia di pubblico: a me Beverly Hills 90210 e Dawson's Creek non piacevano, ma mettendoli a confronto con certi telefilm per ragazzi di ambientazione scolastica, con un sottofondo di romance, non si può negare la qualità con cui questi telefilm erano stati prodotti.
    Da un altro lato abbiamo però i telefilm 'd'autore', per un pubblico adulto, prodotti difficili, ma curati nei minimi particolari. Penso a Lost, Heroes, Taken, Alias, per citare alcuni esempi. Che, come gli anime, hanno però subito lo spostamento in fasce orarie 'strane', su canali di nicchia. Perché vende di più il reality di turno.
    ...e lo si propina pure ai bambini senza farsi tante remore.

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  2. Anche i film in tv erano più belli. A volte mi chiedo se sia solo una questione di prospettiva o il livello sia davvero sceso. Io guardavo "I figli del capitano Grant" o "Ventimila leghe sotto i mari". L'odierno "Viaggio al centro della terra 3D" non è la stessa cosa!

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    1. Secondo me il livello è sceso. Ogni tanto riguardo la trilogia di Ritorno al futuro ed è deliziosa. Molti film odierni non li riguardo con altrettanto piacere.

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