Salve, popolo del Wip Blog, come state? Avete mangiato bene? Vi sentite tranquilli e sereni nelle vostre abitazioni calde e confortevoli? Beh, non dovreste! E' uscita la versione riveduta e corretta di Twilight! AAAAAAAAAAAARRRGHHHH!!
No, a parte gli scherzi, è uscita, veramente, in libreria una nuova versione di Twilight nella quale il sesso dei personaggi è invertito.
Ma partiamo dall'inizio.
A dire il vero ne avevo sentito parlare tempo fa, ma speravo fosse una fake news, sapete quelle notizie fasulle che mandano in giro per generare curiosità e un alone di mistero a qualcosa in uscita (libro, film, serie tv...), quindi, non dando ad essa molto peso, ho accantonato in un angolo della mia mente questa informazione e fine della questione.
E' successo che, girovagando nei meandri di youtube mi imbatto in una parodia di Breaking Dawn parte 2 (film facente parte della saga che penso tutti conosciate) che diventa un pretesto per parlare appunto di Life and Death, il nuovo libro, il Twilight re-immaginato, leggendone alcuni brani (messi in scena in interpretazioni parodiate durante la lettura. Davvero graziosa come idea. Il video mi è piaciuto molto).
Da qui, la mia pressante e insistente voglia di parlarvene.
Premesso che: NON ho letto la prima saga di Twilight (e nemmeno ho visto i film), NON ho intenzione di leggere quella nuova e che NON ho intenzione di leggere in futuro né la vecchia né la nuova.
Aggiungo che lo so che non si parla di un'opera non letta, anche se col bombardamento di news, video, trailer che ne è stato fatto, la storia la si conosce per sommi capi anche senza leggerla (ve lo garantisco),
mi concedo lo sfizio di darvi l'impressione che ho avuto ascoltando i pochi brani letti, che a loro modo, mi sono sembrati illuminanti.
Ripeto: è un'impressione, un'opinione personale e perfettamente opinabile. Sarò felice di confrontarmi con voi popolo invisibile del web nei commenti se avrete voglia di intavolare la discussione.
Quindi, passerei al mio pensiero.
Dicevo, Twilight re-immaginato con il sesso dei protagonisti invertito, ovvero Edward vampiro maschio diventa Edythe vampira al femminile e Bella fragile ragazza umana diviene Beaufort, detto Beau ragazzo umano.
Dai brandelli di brano che ho ascoltato ho evinto che, almeno all'inizio, lui, Beau è un ragazzo timido, impacciato che quasi si stozza con una sciarpa mentre se la toglie.
Ora, a pelle, ho percepito un enorme e opulento baco: il ragazzo umano non puoi caratterizzarmelo praticamente come la protagonista dell'altro libro anche lei impacciata, timida all'inizio ecc.. per un motivo molto semplice perché i maschi non si comportano come le femmine.
Per quanto un ragazzo/uomo possa essere timido, non credo che nel mondo reale riuscirebbe a strozzarsi con la sciarpa o qualsiasi altra cosa, caso mai con la sciarpa ci lega la protagonista al letto in una scena amorosa. Non è verosimile che Beau si comporti come si comporterebbe Bella nella stessa situazione.
Quello che voglio dire è che non puoi caratterizzarmi un personaggio maschile non tenendo conto che ci sono delle differenze nel modo di ragionare di un uomo rispetto a quello di una donna perché siamo geneticamente diversi, poi che l'educazione, il luogo in cui si vive, le conoscenze ecc... ci facciano crescere in un certo modo è un altro paio di maniche.
Di base, però, nel momento in cui si riscrive un personaggio, in origine femminile, in chiave maschile le differenze si devono vedere, da subito (la caratterizzazione verosimile vale anche se il personaggio lo crei ex novo, anzi in questo caso a maggior ragione).
Almeno, questa somiglianza nei comportamenti della fu Bella, ormai Beau, è quello che ho percepito a sensazione io e mi rende perplessa.
Poi, almeno in quello che ho sentito nella lettura dei brani, la storia procede abbastanza simile almeno all'inizio (poi se cambia rotta, meglio per i lettori del libro che non si annoiano rileggendo una storia già munta abbastanza) e questo non mi può far che storcere il naso. L'autrice ha la possibilità di fare un'altra saga, ok che vuole rimanere nel genere, ma riproporre anche scritte in modo differenze situazioni similari non vi sa di presa in giro? O di pochissima immaginazione della stessa?
Io, personalmente, mi romperei da morire a riscrivere più o meno le stesse cose che ho già fatto, mi servirebbe un guizzo nuovo, qualcosa che mi accenda la fiammella della passione. Altrimenti col cavolo che mi metto a scrivere.
Sicuramente, i fan della saga ne saranno entusiasti, ma gli altri, che magari vedono togliere spazio a un libro che a loro sarebbe interessato leggere e devono cercarlo oltre le pile di questo?
Ed infine, da uno sguardo più generale, a voi non sembra che tutto sia una grande, enorme gigantesca operazione commerciale? Con la prima saga siamo stati invasi di cloni di Twilight ovunque, ora, che succederà? Verremo proprio uccisi dalla nuova saga? Spero di no e spero che anche tra i fan della serie ci sia qualcuno che si senta infastidito di sentirsi una vacca da cui spremere il latte.
Personalmente, le minestre riscaldate non mi piacciono, in nessun campo, perché notoriamente non funzionano mai come le idee iniziali. Il mondo non si evolve perché ricopiamo all'infinito una stessa idea, ma perché creiamo cose nuove.
Voi cosa ne pensate?
fateci sapere!
Alla prossima!!!
PS: se volete vedervi i video vi lascio i link,qui di seguito:
https://www.youtube.com/watch?v=Tut5GLJRyn4 (parte 1)
https://www.youtube.com/watch?v=bUE41rLrjpk (parte 2)
venerdì 12 febbraio 2016
giovedì 14 gennaio 2016
Il libro che sto leggendo
Ehilà! Come state amici di Word in Progress?
Finalmente torno a scrivere qui. Vi sono mancata?
E' un periodo che ho la vena da scrittrice creativa aperta e gonfia e lo devo al libro che sto leggendo in questo momento (di cui vi parlerò fra poco) e al Waltz N. 2 di Dmitri Shostakovich.
Era da tempo che non mi sentivo così libera e felice di scrivere una storia che finalmente sento mia e che, come poche volte nella mia vita, ho voglia di portare a termine. Tra l'altro ho scelto un genere di cui per tutta la mia vita non me ne è fregato molto: la fantascienza.
Non sono mai stata avvezza a leggere o scrivere di questa tipologia di romanzi, ma ultimamente complice la situazione mondiale che, mi sembra, stia velocemente andando a rotoli, diversi film sul genere fantascienza visti ultimamente e il mio amore viscerale e incondizionato per il film "Blade Runner", ho partorito una storia che va in questa direzione.
Non ve ne parlerò qui e non so se ne farò un post apposito, ma magari vi tengo aggiornati sugli sviluppi. Al momento mi sto incanalando verso la conclusione del primo capitolo e per adesso mi sto divertendo a lasciarmi andare e scoprire che riesco a dare forma a pensieri in modi che non credevo fossi capace di scrivere.
Vi dicevo, il libro che sto leggendo... che è il motivo per cui se state leggendo questo post siete curiosi di sapere qual'è, di cosa tratta, ecc...
Ebbene si tratta di "1Q84" di Murakami Haruki - libro 1 e 2 aprile-settembre.
Questo volume è composto di tre libri: libro I aprile-giugno, libro II luglio-settembre e libro III ottobre-dicembre e narra le vicende di due protagonisti Aomame e Tengo, ambientate nel Giappone degli anni '80 (1984 appunto).
Lei, Aomame, la incontriamo in un taxi in tangenziale, che ha fretta di arrivare in un posto perché ha una missione da compiere: uccidere un uomo. Il taxista, vedendo l'impazienza della cliente le suggerisce di andare a piedi, prendendo la scala di emergenza che si trova poco distante. Ma egli, aggiunge sibillino di non farsi ingannare dalle apparenze perché la realtà e una e una soltanto.
Tengo, invece è uno stimato professore di matematica che insegna in una scuola privata a cui piace molto anche leggere e scrivere. Come scrittore ha buona tecnica, ma scarsa immaginazione e quando un editor di sua conoscenza gli chiede di riscrivere il romanzo di una diciassettenne per mandarlo ad un famoso concorso letterario, lui all'inizio ha delle reticenze, ma poi si convince e la lettura del manoscritto originale lo turba. Inoltre lo turba ancora di più la conoscenza della giovane studentessa.
Poi un giorno, nel cielo, appare una seconda luna... sarà il segno che la barriera tra le realtà si è assottigliata o è scomparsa? Siamo nel 1984 o nel 1Q84?
Questa più o meno la sintesi di un libro che contiene molto e mi sta dando emozioni fortissime.
in primo luogo, la scrittura scorre liscia e fresca come un ruscello di montagna in primavera. E' piacevolissimo leggerlo ed inoltre mi sta influenzando molto. In questo momento noto fortissimamente la differenza tra un testo scritto con una mano come quella di Haruki e quella di un principiante. E' incredibile, mondi completamente diversi. E non sto dicendo che il secondo sia scritto male, solo noto come mai mi era capitato nella vita la differenza tra descrizioni, modo di usare le parole e modo di costruire personaggi...
Mi piace come Murakami Haruki indugia sui pensieri dei protagonisti, sulle descrizioni, facendoci entrare, a poco a poco, nel loro vissuto, come poi con naturalezza riprende il filo del discorso e noi lettori siamo rimasti lì in pausa a gustarci le atmosfere per poi riattivarci a seguire la storia come se niente fosse.
Mi ha fatto capire che posso farlo anch'io, che posso prendermi la libertà di lasciare defluire le parole e lasciare che il lettore indugi con me su certi aspetti e cerchi di capire fino in fondo la complessità del mio personaggio.
Il libro l'ho appena iniziato e quindi non posso farvi una recensione come si deve. In realtà non so se sarei nemmeno in grado di fare una review su questo libro, che per me è bellissimo, più che per la storia, proprio per come essa è scritta. Mi apre il cervello come se fossero i vetri di una finestra e fa passare il respiro della letteratura dentro i miei neuroni, tra le sinapsi, nella materia grigia.
Una sensazione che forse solo una volta ho provato nella mia vita con un libro, in gioventù, quando ho letto: "Il gabbiano Jonathan Livingston" di Richard Bach.
Direi che per ora è tutto.
Fateci sapere se anche voi avete letto questo libro, o un altro, di questo autore e fateci sapere la vostra opinione!
Alla prossima
:-)
Finalmente torno a scrivere qui. Vi sono mancata?
E' un periodo che ho la vena da scrittrice creativa aperta e gonfia e lo devo al libro che sto leggendo in questo momento (di cui vi parlerò fra poco) e al Waltz N. 2 di Dmitri Shostakovich.
Era da tempo che non mi sentivo così libera e felice di scrivere una storia che finalmente sento mia e che, come poche volte nella mia vita, ho voglia di portare a termine. Tra l'altro ho scelto un genere di cui per tutta la mia vita non me ne è fregato molto: la fantascienza.
Non sono mai stata avvezza a leggere o scrivere di questa tipologia di romanzi, ma ultimamente complice la situazione mondiale che, mi sembra, stia velocemente andando a rotoli, diversi film sul genere fantascienza visti ultimamente e il mio amore viscerale e incondizionato per il film "Blade Runner", ho partorito una storia che va in questa direzione.
Non ve ne parlerò qui e non so se ne farò un post apposito, ma magari vi tengo aggiornati sugli sviluppi. Al momento mi sto incanalando verso la conclusione del primo capitolo e per adesso mi sto divertendo a lasciarmi andare e scoprire che riesco a dare forma a pensieri in modi che non credevo fossi capace di scrivere.
Vi dicevo, il libro che sto leggendo... che è il motivo per cui se state leggendo questo post siete curiosi di sapere qual'è, di cosa tratta, ecc...
Ebbene si tratta di "1Q84" di Murakami Haruki - libro 1 e 2 aprile-settembre.
Questo volume è composto di tre libri: libro I aprile-giugno, libro II luglio-settembre e libro III ottobre-dicembre e narra le vicende di due protagonisti Aomame e Tengo, ambientate nel Giappone degli anni '80 (1984 appunto).
Lei, Aomame, la incontriamo in un taxi in tangenziale, che ha fretta di arrivare in un posto perché ha una missione da compiere: uccidere un uomo. Il taxista, vedendo l'impazienza della cliente le suggerisce di andare a piedi, prendendo la scala di emergenza che si trova poco distante. Ma egli, aggiunge sibillino di non farsi ingannare dalle apparenze perché la realtà e una e una soltanto.
Tengo, invece è uno stimato professore di matematica che insegna in una scuola privata a cui piace molto anche leggere e scrivere. Come scrittore ha buona tecnica, ma scarsa immaginazione e quando un editor di sua conoscenza gli chiede di riscrivere il romanzo di una diciassettenne per mandarlo ad un famoso concorso letterario, lui all'inizio ha delle reticenze, ma poi si convince e la lettura del manoscritto originale lo turba. Inoltre lo turba ancora di più la conoscenza della giovane studentessa.
Poi un giorno, nel cielo, appare una seconda luna... sarà il segno che la barriera tra le realtà si è assottigliata o è scomparsa? Siamo nel 1984 o nel 1Q84?
Questa più o meno la sintesi di un libro che contiene molto e mi sta dando emozioni fortissime.
in primo luogo, la scrittura scorre liscia e fresca come un ruscello di montagna in primavera. E' piacevolissimo leggerlo ed inoltre mi sta influenzando molto. In questo momento noto fortissimamente la differenza tra un testo scritto con una mano come quella di Haruki e quella di un principiante. E' incredibile, mondi completamente diversi. E non sto dicendo che il secondo sia scritto male, solo noto come mai mi era capitato nella vita la differenza tra descrizioni, modo di usare le parole e modo di costruire personaggi...
Mi piace come Murakami Haruki indugia sui pensieri dei protagonisti, sulle descrizioni, facendoci entrare, a poco a poco, nel loro vissuto, come poi con naturalezza riprende il filo del discorso e noi lettori siamo rimasti lì in pausa a gustarci le atmosfere per poi riattivarci a seguire la storia come se niente fosse.
Mi ha fatto capire che posso farlo anch'io, che posso prendermi la libertà di lasciare defluire le parole e lasciare che il lettore indugi con me su certi aspetti e cerchi di capire fino in fondo la complessità del mio personaggio.
Il libro l'ho appena iniziato e quindi non posso farvi una recensione come si deve. In realtà non so se sarei nemmeno in grado di fare una review su questo libro, che per me è bellissimo, più che per la storia, proprio per come essa è scritta. Mi apre il cervello come se fossero i vetri di una finestra e fa passare il respiro della letteratura dentro i miei neuroni, tra le sinapsi, nella materia grigia.
Una sensazione che forse solo una volta ho provato nella mia vita con un libro, in gioventù, quando ho letto: "Il gabbiano Jonathan Livingston" di Richard Bach.
Direi che per ora è tutto.
Fateci sapere se anche voi avete letto questo libro, o un altro, di questo autore e fateci sapere la vostra opinione!
Alla prossima
:-)
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