giovedì 31 gennaio 2013

Uno spunto di discussione

Ciao a tutti!

Lo so che vi stavate disperando per la mia assenza (?), ma rieccomi qui e oggi vi propongo un argomento su cui discutere/ riflettere/ avere consigli.

Come ricorderete, Snoopy in alcune famose vignette era intento a scrivere un romanzo (probabilmente infinito) iniziandolo ogni volta dalla frase: era una notte buia e tempestosa.
Già l'inizio, l'incipit, croce e delizia di coloro che amano scrivere. Quello di Snoopy è potenzialmente l'inizio perfetto per qualunque tipo di storia e sarebbe bello poterlo usare sempre. Purtroppo non si può fare e sarebbe anche triste vedere ogni libro od ogni storia cominciare sempre con la stessa frase.
Dare il via ad un romanzo o a un racconto è forse la parte più difficile, soprattutto se parliamo di scrittura creativa (se dobbiamo scrivere un elaborato di carattere più tecnico e professionale la cosa risulta meno ostica solitamente, almeno per me).
L'inizio è la parte cruciale del nostro scritto è quella parte che tutti leggono e che tutti giudicano senza mezzi termini. Se un romanzo o un racconto ti ispira, il più delle volte è per l'inizio della storia accattivante (oltre che per la trama, ovviamente).
L'inizio dovrebbe incuriosire il lettore e dargli una buona ragione per continuare la lettura. Ed è penso, l'operazione più difficile. Più del finale, importante anche questo, ma che risulta un pò meno difficile da rendere bello. Al finale, la storia è già scritta e se è godibile la trama basta solo inserire un epilogo che sia intonato al resto dell'elaborato. Non dico che sia una passeggiata, un brutto finale rovina anche la più bella delle storie, ma un brutto inizio non ti spinge a leggere una storia che magari ti potrebbe piacere.
Personalmente, quando scrivo qualcosa, penso molto al come iniziare. A volte mi butto e poi, eventualmente, torno indietro a modificarlo (in meglio si spera). In genere rifletto su questo punto molto prima di metterlo nero su bianco. E, in genere, non mi soddisfa. Vorrei tanto essere Snoopy e avere sempre l'inizio perfetto: era una notte buia e tempestosa... però penso anche che Snoopy aveva poi solo quello perchè il resto della storia non esisteva. Le mie storie esistono, invece. Quelle che porto a compimento iniziano, hanno uno svolgimento e un finale, solitamente agrodolce. E forse questo è già qualcosa di cui essere fieri e soddisfatti di se.

Fatemi sapere se anche voi avete problemi con l'inizio e se avete trovato un modo per risolverlo, oppure è rimasto e rimarrà un vostro cruccio.

Alla prossima!

Chiara;-)

Dieci Libri da Leggere - Per chi ha voglia di avventure

Era da un po' che non aggiornavamo questa rubrica. I libri richiedono tempo per essere letti e apprezzati. Ecco qui i Dieci Libri da Leggere che consiglio a chi ha voglia di avventure.

  1. P. Baccalario, D. Morosinotto, Maydala Express, Piemme (Il battello a vapore), 2011
  2. Davide Morosinotto, Le Repubbliche Aeronautiche. In fuga da Venezia, Piemme (Il battello a vapore), 2012
  3. John Stephens, L'Atlante di Smeraldo, Longanesi, 2011
  4. John Stephens, L'Atlante di Fuoco, Longanesi, 2012
  5. Miki Monticelli, La Scacchiera Nera, Piemme Freeway, 2009
  6. Dino Buzzati, Il segreto del bosco vecchio, Oscar Junior, 2010
  7. Italo Calvino, Il cavaliere inesistente, Oscar Junior, 2010
  8. Italo Calvino, Il barone rampante, Oscar Junior, 2010
  9. Cornelia Funke, Cuore d'Inchiostro, Oscar Mondadori, 2007
  10. Michael Scott, I segreti di Nicholas Flamel l'immortale. L'alchimista, Mondadori, 2008
Siamo anche le storie che abbiamo sentito, le favole con cui ci siamo addormentati da bambini, i libri che abbiamo letto,la musica che abbiamo ascoltato e le emozioni che un quadro, una statua, una poesia ci hanno dato.
(Tiziano Terzani)

martedì 29 gennaio 2013

La vita è bella

27 gennaio. Giorno della memoria. Per non dimenticare l'olocausto.
In occasione di questa giornata, in tv, hanno mandato diversi film su questo tema. Uno su tutti: "La vita è bella" di Roberto Benigni.
Bellissimo.
Come sempre.
Erano anni che non lo guardavo. Per mia mancanza, soprattutto. E ho voluto riguardarlo perchè me lo ricordavo bello, sempre sospeso tra cruda realtà e poesia.
Non ha deluso il mio ricordo, anzi! Essendo cresciuta rispetto all'ultima volta in cui l'avevo visto, me lo sono gustato con una consapevolezza più profonda e un senso critico maggiore (anche rispetto alla realtà contemporanea che stiamo vivendo).
Alla fine ho pianto. Perchè questo film commuove, fa riflettere, ti colpisce sempre la sensibilità e la finezza con cui è stata trattata la più grande tragedia che l'umanità abbia vissuto nell'ultimo secolo. E' stato un guizzo, una fiamma di ispirazione irripetibile e bellissima.
Uno di quei film che non ti stancheresti mai di vedere e rivedere, come solo i capolavori sanno essere.
Non so se, in futuro, ci saranno mai opere cinematografiche che raggiungeranno la perfezione de "La vita è bella". Nel caso sarà un piacere guardarli e parlarvene.

Buona giornata a tutti.

A presto!

:-)

Raymond Carver - Pillole di saggezza #2

Altre #pillole di saggezza da Il mestiere di scrivere di Raymond Carver.

«L'ambizione e un po' di fortuna sono cose che possono essere molto utili per uno scrittore, se ce l'ha. Troppa ambizione e poca fortuna, se non proprio scalogna, possono rovinarlo. Ma soprattutto bisogna avere talento.»

«Ci sono scrittori che di talento ne hanno tanto; non conosco scrittori che non ne abbiano. Ma un modo di vedere le cose originale e preciso e l'abilità di trovare il contesto giusto per esprimerlo, sono un'altra cosa. [...] Ogni grande scrittore e anche semplicemente un bravo scrittore ricrea il mondo secondo le proprie specificazioni.
È qualcosa di simile allo stile, quello di cui sto parlando, ma non è solo questione di stile. È il tipo di inconfondibile e unica firma che lo scrittore lascia su qualsiasi cosa egli scriva. E ne fa il suo mondo e niente altro. È una delle cose che contraddistingue uno scrittore. E non è il talento.»

«Ma uno scrittore che ha una maniera particolare di guardare le cose e riesce a dare espressione artistica alla sua maniera di guardare le cose, è uno scrittore che durerà per un pezzo.»

sabato 26 gennaio 2013

Saturday Reads

Ciao a tutti!

Io trascorrerò il week-end in compagnia di Matched e Crossed di Ally Condie, Lain - Fazi.
Voi in compagnia di quale libro trascorrerete il week-end?
Commentate numerosi!
...e ricordate: i libri sono il cibo della mente!  

giovedì 24 gennaio 2013

La parola del giorno - 24/01/13

La parola di oggi è neve.
Sapete? La neve è bella quando cade in abbondanza.
Morbida, farinosa, lieve. Ogni cosa è ammantata di bianco. Tutto tace.
Ma la neve ha anche un lato sgradevole. Quando non c'è quel bel freddo secco e soleggiato che la conserva bianca e soda, diventa bagnata, pesante, sporca. Siccome le strade devono essere pulite, viene accumulata ai lati, sui marciapiedi, che, spesso, almeno dove vivo io, non vengono puliti.
Devi camminare a lato della strada, rischiando la pelle e con i piedi nella ploccia. A me non piace quella fanghiglia a metà tra acqua, neve e smog che si raccoglie dove passano le macchine.
Sarebbe bello, nei giorni di neve, restarsene in casa al calduccio, davanti al fuoco accesso nel camino, sotto una coperta, con il gatto acciambellato in grembo, leggendo un libro.
Non tutti hanno la fortuna di poterlo fare. Il mondo non può fermarsi solo perché c'è la neve.
Sono un po' triste, perché mi trovo a riflettere su come, diventando adulta, la neve abbia perso per me quella magia che aveva quando ero bambina e si usciva a giocare nella neve anche mentre cadevano i fiocchi.

sabato 19 gennaio 2013

Jellybooks - explore, sample and share

Esplorando il web ho trovato un sito davvero carino e divertente, dedicato a chi, dei libri, proprio non può farne a meno. Si chiama Jellybooks e l'idea alla base del sito è di una semplicità disarmante: il sito offre infatti dei "campioni" gratuiti e invita gli utenti a condividerli e/o a comprarli, se gli sono piaciuti. I "campioni" di cui parlo, sono i primi (di solito due, tre) capitoli di un ebook, scaricabili gratuitamente dal sito, che poi possono essere letti sul computer o su un dispositivo. Se il libro è piaciuto, Jellybooks offre tre opzioni: share, deal e buy, di cui parlerò più in dettaglio dopo questa breve presentazione, presa (e tradotta) dalla loro pagina About.

Jelly beans
“L'origine del nome deriva da un tipo di caramelle, chiamato Gran Bretagna "pupazzetti di gelatina" e in Germania "orsetti gommosi". Il più vicino equivalente americano sarebbe "fagioli di gelatina" (jelly beans). Si tratta di dolcetti divertenti e colorati, destinati ad essere condivisi con gli amici, ma la maggior parte della gente li mangia senza condividerli (molto, molto cattivi, lo sappiamo). Su Jellybooks, le leccornie sono ebook e speriamo di fornire un modo divertente e colorato per scoprire nuove letture da condividere con gli amici.„

Come si presenta Jellybooks
In homepage trovate le copertine dei libri. Cliccando sulla copertina si apre una finestra, con una breve descrizione del libro e quattro azioni: sample, share, deal e buy. Ovvero, prova, condividi, affare, compra.
Come funziona?
Con sample potete scaricare gratuitamente i primi capitoli (due o tre, dipende) del libro; da "assaggiare". Il download non richiede la registrazione al sito, ma è consigliata, perché Jellybooks mette a disposizione dell'utente registrato una libreria, nella quale compaiono i "samples" scaricati.
La comodità di avere una propria libreria sta nel fatto che così si può tenere traccia dei libri "assaggiati" e con un clic sulle copertine richiamare immediatamente le funzioni associate.
Share permette di condividere il libro sui social network oppure via email.
Deal... non saprei come funziona perché non l'ho ancora sperimentato; in questo caso bisogna essere utenti registrati per accedere alla funzione.
Buy rimanda ai siti dei rivenditori presso i quali si può comprare il libro (ad es. Amazon).
All'utente registrato vengono messe a disposizione anche altre funzioni, come il collegamento a Twitter, Google e Facebook (è anche possibile registrarsi attraverso uno di questi tre network); il collegamento a Readmill, un'app per la lettura di ebook, disponibile (solo) per iPad e la funzione Send to Kindle, per i possessori di Kindle (funzioni cui si può accedere dal menu Setting).
Il sito per il momento è solo in inglese e ospita quindi solo "samples" di libri in lingua inglese.
Però mi piace l'idea. Voi che ne dite?

La homepage di Jellybooks (fonte: Google Immagini)

lunedì 14 gennaio 2013

Findings.com - Quote the web!

Spesso, frequentando i blog che leggo regolarmente, spulciando la timeline di Twitter o sfogliando il mio Flipboard, trovo post e articoli interessanti, dei quali mi piacerebbe poter sottolineare il testo, prendere appunti e, perché no? trarre anche qualche bella citazione da condividere con gli amici.
Per caso, ma proprio per caso, ho trovato questo sito web, Findings, che offre proprio quello di cui avevo bisogno: un modo per sottolineare post/articoli e di trasformare il testo sottolineato in una citazione (clip) pronta da condividere su vari network, oppure per scrivere testi complessi, utilizzando le clip come argomenti per costruire la propria argomentazione.
L'interfaccia di Findings si presenta pulita ed essenziale, con una funzione di ricerca, le funzioni popular ed explore, due modalità per spulciare tra le citazioni inserite nel database dagli utenti, il collegamento al profilo e due icone, una chiamata activity, l'altra che fa comparire un piccolo menu pop-up con varie informazioni sul sito e una vista delle clip inserite dagli utenti.


Il sito è in lingua inglese, ma le citazioni possono essere prese da tutto il web e quindi in varie lingue.
Il procedimento per creare una clip è semplice. Basta installare il bookmarklet nel proprio browser.
Questo lo si trova nel menu tools, cui si può accedere sia dal menu pop-up del profilo, sia da quello delle info.


Una volta installato il bookmarklet, sarà sempre disponibile sulla barra dei preferiti per essere richiamato in caso di necessità. Cliccando sul bookmarklet da una pagina web di cui si vuole estrapolare il testo, comparirà un pop-up con diverse funzioni per la personalizzazione della nota e la possibilità di aggiungere un commento.


Una volta selezionata la porzione di testo da trasformare in clip, scelto lo stile e aggiunto (oppure no) un commento, basta cliccare su Post perché la clip venga memorizzata nel proprio profilo Findings.
Sulla pagina del profilo sono visualizzati l'avatar, il nome, il nick e una breve bio; tutti aspetti che vengono gestiti tramite il comando Settings, da cui è anche possibile, se lo si desidera, collegare il profilo a Twitter e Facebook.
Nella pagina del profilo si trovano tre comandi relativi alla visualizzazione delle clip: clips, collections e sources; ovvero i tre modi di visualizzare le clip nella pagina del profilo.
Per interagire con le clip si utilizza invece una serie di icone posizionate sotto la clip stessa.
È possibile organizzare le clip raccolte in collezioni. Accedendo quindi al menu collections e cliccando su una collezione di clip, si viene portati su di una pagina nelle quali vengono offerte varie opzioni di visualizzazione per le clip inserite nella collezione, che v'invito a sperimentare di persona.


Le clip sono pronte per essere condivise, tramite il comando share che è l'icona con la freccina.
Si apre un pop-up su cui sono segnalati i vari network/modalità per la condivisione.


venerdì 11 gennaio 2013

Consigli di scrittura da Raymond Carver

Per la rubrica Scrittura in Pillole alcune perle di saggezza da Il mestiere di scrivere di Raymond Carver. Prendete carta e penna e annotatevi i suoi consigli. Consiglio, inoltre, la lettura del libro.

«Niente trucchi da quattro soldi». Ecco un'altra frase che dovrebbe andare su una scheda sei-per-dodici. Anzi, io la correggerei un po': «Niente trucchi». Punto e basta.

«Una fondamentale accuratezza d'espressione è il solo e unico principio morale della scrittura». Ezra Pound.

Non sopporto cose scritte in maniera sciatta e confusa, sia che si presentino sotto pretese sperimentali sia si tratti semplicemente di realismo reso in maniera goffa.

«Non c'è ferro che possa trafiggere il cuore con più forza di un punto messo al punto giusto». Anche questa frase dovrebbe  essere copiata su una scheda sei-per-dodici.

lunedì 7 gennaio 2013

Zazie.it - Perché leggere è passione!

Nuovo anno. Tempo di inaugurare una nuova rubrica. Ho deciso di chiamarla GeekLife ed è dedicata alle risorse per lettori e scrittori sul web.
È probabile che anobii lo conosciate già (no? non lo conoscete? ma in che isola che non c'è vivete?!).
Se non lo conoscete, mettetelo nei commenti al post, così ci scrivo sopra il prossimo articolo per la rubrica GeekLife.
Oggi parliamo di Zazie.it.

Cos'è Zazie.it?
Come anobii, è un network per la condivisione delle proprie letture.
La registrazione al network si può fare con la combinazione email+password o tramite Facebook.

mood e cdq
Cosa offre Zazie.it?
Come anobii, si può creare la propria libreria virtuale. Lo si può fare cercando e aggiungendo i libri dal database di Zazie.it, oppure importando le proprie letture da altre piattaforme, come anobii o Goodreads.
I libri letti possono essere recensiti, gli si può assegnare un voto in stelline; in più a ogni libro si può associare un mood e un CDQ (ComeDoveQuando).
Zazie.it ha anche una componente di gioco, con i badge, distintivi divertenti e colorati assegnati ai lettori in base alle azioni svolte sul network.
L'idea alla base di Zazie.it è infatti quella che "leggere è passione" e quello che offre in più rispetto ad anobii, è proprio questa dimensione di passione e di gioco.
L'interfaccia è semplice, divertente e colorata. Le funzioni principali sono quattro: network, libreria, wishlist, cerca libri. Ci sono poi profilo, inbox, benvenuto ed esci.
  • Network è la prima pagina visualizzata dopo il login, nella quale sono riassunte tutte le attività recenti svolte su Zazie.it. In questa pagina si trovano inoltre i titoli del giorno, consigliati da Zazie.it, gli utenti seguiti e quelli che ti seguono.
  • Libreria è la pagina dove vengono visualizzati i titoli aggiunti alla propria libreria personale e attraverso la quale si può interagire con i libri, assegnando la valutazione, i mood, i cdq e segnalare lo stato del libro (non iniziato, finito, in lettura ecc.) Cliccando su modifica, è possibile aggiungere una propria recensione e le note personali.
  • Wishlist è la pagina 'dei desideri', su cui segnalare i titoli che si desidera leggere.
  • Cerca libri porta alla maschera per la ricerca di un libro nel database Zazie.it.
Le informazioni sul profilo vengono gestite dalla pagina del profilo, dove si può aggiungere il proprio avatar, collegarsi a Facebook e Twitter, gestire le notifiche.
Inbox è il luogo deputato alle conversazioni, nel quale si ricevono i messaggi scambiati con gli utenti.
La pagina di benvenuto contiene una descrizione di Zazie.it di cui lascio qui sotto un breve assaggio.

“È un ambiente fatto su misura per gli amanti dei libri e della lettura. Su Zazie.it potrai creare la tua libreria virtuale, archiviare, votare e recensire i libri che hai letto, curiosare nelle librerie degli altri per scoprire nuovi autori e nuovi percorsi di lettura. E poi, grazie ai mood e ai ComeDoveQuando (CDQ) potrai catalogare i libri con il cuore e non solo con la testa.
Perché leggere è passione!
Zazie.it è online da circa un anno ed è ancora in beta. È quindi sempre disponibile un collegamento a un forum di feedback per segnalare vari tipi di problemi.
Le funzionalità di base tuttavia ci sono tutte e il network funziona abbastanza bene.
Cosa aspettate? Se siete divoratori di libri (come me) iscrivetevi a Zazie.it!

martedì 1 gennaio 2013

Il figlio di Babbo Natale - parte 3

Ed infine la terza e ultima parte del mio raccontino natalizio. Spero vi piaccia.
Buona lettura e Buon Anno!
Alla prossima!
Ciao!

Maggie stava sistemando le ultime cose sulla slitta.
In accordo con Babbo Natale, aveva avuto il permesso di portare la slitta e fare le sue veci.
“Cometa! Cupido! E voi tutte venite qui che dobbiamo partire. È tardi!”
Ma le renne la ignorarono allegramente e continuarono a brucare il fieno.
“Vi prego… c’è da consegnare i doni per il Natale. Siate buone, attaccatevi alla slitta!”
Fu come se non avesse aperto bocca, le magiche renne non si mossero di un millimetro, anzi una di loro mollò una puzzetta di spregio verso Maggie.
La ragazza si sedette in terra sconfitta. Non ce l’avrebbe mai fatta con quelle premesse. Una lacrimuccia le scese dagli occhi nocciola.
“Cometa! Fulmine! Saltarello! Tutte quante! Ai vostri posti! Subito!!”
Le renne sobbalzarono e obbedirono all’istante.
Maggie alzò lo sguardo e si illuminò di felicità.
“Arthur, alla fine sei venuto!”
“Diciamo che ho riflettuto sulle tue parole e ho deciso che valeva la pena aiutarti, ma…”
“E’ meraviglioso!”
“Mi limiterò a condurre la slitta, solo questo. Non ti sognare che consegni i regali o faccia altro. Lo detesto. L’ho sempre detestato!”
“Va bene lo farò io.”
“Ok, allora siamo d’accordo. Salta su. Si parte!”
Maggie era al settimo cielo! E ora che lo guardava bene, Arthur era un ragazzo piuttosto carino: aveva i capelli dorati e pettinati a spazzola, due bellissimi occhi verde smeraldo e un discreto fisico che se ne sarebbe andato presto se non smetteva di bere come una spugna e fumare erba strana.
La slitta partì in volo e subito acquistò velocità.
Maggie per l’occasione si era messa un cappellino rosso con un pon-pon di pelo sintetico bianco sulla punta.
“Sei molto bravo a guidare la slitta.”
“Tu hai tutto quello che ti serve? Il sacco, la polvere di fata…”
“Si, ho tutto. Faremo un buon lavoro, vedrai. Potrebbe anche piacerti.”
“Questo lo escludo.”
“Non essere pessimista…”
“Ecco, è la che dobbiamo andare” sviò la conversazione virando con la slitta verso il tetto.
Maggie scese con in sacco in mano. Era vuoto, ma si sarebbe riempito sotto l’albero della casa in cui sarebbe entrata con quello che era stato desiderato.
“Scendi dal camino senza paura, la magia ti aiuterà. Io sarò qui ad aspettarti quando torni su.”
“Va bene! Ci conto”
Lui le rispose con una smorfia scocciata.
Maggie si lasciò cadere dentro al camino e atterrò dolcemente sul pavimento della casa. Si avvicinò all’albero addobbato di palline e festoni colorati e attivò il sacco spruzzandolo con la polvere di fata.
Non accadde nulla. Riprovò. Il sacco non si riempiva. Serviva l’aiuto di Arthur.
“Arthur!”, disse sgattaiolando fuori dal comignolo, “mi serve…”
“Hai fatto?”
“No, non ho potuto. Il sacco non si è riempito.”
“Hai usato la polvere di fata?”
“Si, due volte! Ma non è successo nulla.”
“Suppongo debba scendere a dare un’occhiata giusto?”
“Si, se ti potessi scomodare…”
“Io non azzarderei troppo sarcasmo. Ho io la conduzione della slitta.”
“E mi lasceresti qui sul tetto veramente?”
“Senza problemi.”
“Oh, certo che puoi farlo, ma i rimorsi ti roderebbero l’anima.”
“Questo è da vedere…”
“Avanti guarda che cosa c’è che non va!”
Arthur afferrò il sacco appollaiato sotto l’albero e lo spolverò con la magica polverina luccicante. Subito si riempì con i doni. Lui e Maggie li posero nel migliore dei modi sul pavimento sotto l’abete natalizio.
Stavano per andarsene, quando un ps li chiamò.
Era il bambino che abitava in quella casa.
“Babbo Natale…?” disse il bimbo.
“E’ morto” lo investì con gusto Arthur. Il bambino fece il broncio. Era in procinto di piangere.
Maggie lo guardò male.
“No piccolo, Babbo Natale non è morto. E’ a casa malato e noi lo stiamo aiutando a consegnare i regali.”
Il bimbo tornò felice all’istante.
“Volete latte e biscotti?” disse indicando il “buffet” preparato sul tavolo.
“Grazie piccolo” sorrise lei.
“No, mi fanno schifo. Ehi donzella dobbiamo andare che è tardi!” disse Arthur, burbero.
Il bambino stava per scoppiare a piangere.
“Assaggiamone solo uno, ok? Solo per farlo contento…”
Il ragazzo sospirò.
“D’accordo…”
Assaggiarono un biscotto a testa e bevvero un sorso di latte.
Poi Maggie rimandò a letto il bimbo con un bacio sulla guancia.
“Ok, facciamo presto. La mezzanotte sta arrivando!” disse Arthur.
Maggie annuì entusiasta.
“Facciamo presto.”
Quando rientrarono al Polo Nord albeggiava. Erano riusciti a fare il giro del mondo nel tempo stabilito e avevano salvato il Natale.
Maggie era felice.
“Ti ringrazio per avermi aiutato Arthur” disse abbracciandolo.
Lui si ritrovò impreparato al gesto d’affetto.
“Si, ok… non c’è di che”. Fece per andarsene.
“Ehi! Non vieni a salutare tuo padre?”
“Un’altra volta…”
“Dai non fare il coniglio e vieni. È ora che fate la pace.”
Arthur, si lasciò trascinare dentro dal sorriso di Maggie. In casa i folletti li accolsero con grida di gioia e applausi.
Babbo Natale li accolse a braccia aperte.
“Arthy, ragazzo mio, vieni qui che ti abbraccio!”
Il giovane si lasciò abbracciare.
Parlarono e finalmente rinunciò a tutto il suo rancore represso.
Maggie li osservava da lontano, non voleva intromettersi in questioni di famiglia.
Si guardò intorno e piano piano la casa svaniva in una nuvola di fumo.
Si ritrovò nel suo letto. Era la mattina di Natale.
Corse a vedere i doni sotto l’albero. Trovò quello che aveva richiesto più un piccolo dono extra. Era una palla di vetro con raffigurata la casa di Babbo Natale e la neve che vi si muoveva all’interno a scuoterla. Lesse il bigliettino che l’accompagnava: per ringraziarti del tuo prezioso aiuto. Un caldo abbraccio Babbo e Arthur Natale.
Maggie se lo strinse al petto. Era contenta di aver aiutato lo Spirito del Natale a sopravvivere.

Fine

Il figlio di Babbo Natale - parte 2

-->
Ed ecco qua amici la seconda parte del mio raccontino natalizio. Spero vi piaccia.
Buona lettura e Buon Anno!
Alla prossima!

Ciao!

Babbo Natale era seduto sul suo trono dorato ed era come Maggie se l’era sempre immaginato: barba bianca, viso paffuto e simpatico, deliziosamente panciuto nel suo completo rosso di velluto.
Lei, istintivamente, corse ad abbracciarlo.
“Babbo Natale, sono così contenta di vederti!”
“Maggie, cara bambina, anche io sono contento di incontrarti di nuovo. L’ultima volta che ti ho visto eri una bambina, una bellissima bambina. Ho ricevuto tutte le tue lettere, sai.”
“Ne sono felice. Speravo di aver scritto l’indirizzo giusto!”
“Certo, le ho lette tutte. Purtroppo, per problemi di tempo, non posso risponderti, ma ti penso sempre.”
“Grazie Babbo Natale, per me vuol dire molto.”
Si abbracciarono, nuovamente.
“Ti ho fatto venire qui per una ragione, cara Maggie, e il motivo è che ho bisogno di aiuto.”
“Tutto quello che vuoi Babbo Natale.”
“Come vedi”, disse indicando il gesso alla gamba, “sono impossibilitato a salire sulla slitta e tantomeno a consegnare i doni.”
“Oh, che disdetta!”
“Si, è proprio una disdetta.”
“Chi lo farà ora?”
“Eh… è proprio questo il punto. Può farlo Arthur, mio figlio…”
“Quel bambino che ho visto con te quando sei venuto?”
“Si, proprio lui. Il problema è che… non lo vuole fare. Soprattutto se glielo chiedo io. E’ un po’ ribelle, ma confido che sia per la giovane età. Ecco… il favore che ti vorrei chiedere è di convincerlo a salire sulla slitta e fare la consegna. Non è per i doni in sé. Purtroppo se Babbo Natale, o chi per lui, non farà il giro previsto la notte della Vigilia, lo spirito del Natale morirà e per tutta l’umanità sarà eterna tristezza. Ho pensato che, tu, amando così tanto questa festività, il clima di questo periodo, avresti potuto convincere Arthy a prendere il mio posto.”
“Babbo Natale, sono onorata della tua fiducia. Farà del mio meglio per convincere Arthur a consegnare i doni. Lui dov’è ora?”
“A casa sua, poco distante da qui. Ildebrando ti accompagnerà. Figliola, che lo Spirito del Natale sia con te.”
Maggie abbracciò di nuovo Babbo Natale e poi prese per mano Ildebrando per volare a casa di Arthur.
La casetta di Arthur, per quanto potesse apparire graziosa, era un completo disastro. Disordine a perdita d’occhio: vestiti e biancheria ovunque, bottiglie di vino e di birra abbandonate sul pavimento, cartoni con resti di pizza lasciati a imputridire sul tavolo della sala, un forte odore di alcol e di cibo guasto feriva irrimediabilmente le narici.
Maggie si tappò il naso, mentre cercava con lo sguardo il padrone di casa. E poi lo vide, accasciato su una poltrona di velluto marrone, davanti al caminetto spento, con una bottiglia semivuota tra le dita.
Si avvicinò per svegliarlo, ma desistette quando vide un filo di bava luccicante scendergli da un lato della bocca.
“Ildebrando, che possiamo fare? Questo ragazzo è messo… sembra un alcolizzato allo stato terminale!”
“Ho io la soluzione, dolcezza, lo rimetteremo in piedi.”
Ildebrando estrasse il suo walkie-talkie e vi parlò dentro in una lingua che la ragazza non conosceva.
Poco dopo arrivarono due folletti energumeni che lo alzarono di peso e lo portarono in bagno. Arthur, non si stava accorgendo di niente, in apparenza. Lo mollarono nella doccia e aprirono l’acqua fredda. Gelata per la precisione.
Bastarono solo pochi secondi perché si svegliasse urlando e imprecando parole irriferibili.
“Ragazzo! Modera le parole!” lo ammonì Ildebrando.
“Che cosa diavolo vuole il paggetto di mio padre?”
“Capo folletto e non paggetto, prego!”
“Che vuoi, spacca palle di neve?”
“C’è qualcuno che vorrebbe parlarti” rispose indicando Maggie.
“Ah, si? E che vuole questa cortigiana?”
“Non sono una cortigiana. Vengo da parte di tuo padre.”
“Oh, adesso Babbo Natale manda le sue vallette a portarmi i suoi messaggi?”
“Ha bisogno di aiuto, si è rotto una gamba. Serve che qualcuno guidi la slitta e consegni i regali. Tu puoi farlo…”
“Certo che posso.”
“Lo farai?” si illuminò la dolce Maggie.
“No”. Secco e perentorio come uno schioppo.
Maggie si intristì all’istante.
“Come puoi rifiutare aiuto a tuo padre, Babbo Natale! Non hai cuore? Brutto ubriacone molesto!”
“Non intendo aiutarlo. Nemmeno per tutto l’oro del mondo! E ora vattene…”
“Perché non vuoi? Non ti interessa che l’anima del Natale morirà se non lo farai?”
“Francamente no.”
“Non posso credere che tu sia così malvagio. Eri un bambino così carino e dolce… mi ricordo, sai.”
“Già, un bambino carino e dolce costretto a viaggiare su quella slitta scomoda e fredda con un padre che ama più i figli degli altri che il suo!” sbottò furioso Arthur.
“Come puoi dire che tuo padre non ti ama! Lui morirebbe per te!”
“Non lo puoi sapere. Tu non eri qui quando gli chiedevo attenzioni e ricevevo sempre la stessa risposta: devo preparare per il Natale, un’altra volta Arthy. Perciò, per me il Natale può andare a farsi fottere.”
Maggie rimase sconvolta dalle sue parole. Calde lacrime le scesero sul viso.
“Mi dispiace che non ti senti amato, ma non è la verità. Spero che un giorno lo capirai.”
“Te ne vai?”
“Si, me ne vado. Aiuterò io Babbo Natale. Guiderò la slitta e consegnerò i doni.”
Tutti rimasero impietriti nella stanza. A Ildebrando venne un colpo.
“Le renne non si faranno guidare da te” le rispose Arthur.
“Tenterò lo stesso. Il Natale non può e non deve morire.”
Maggie uscì dalla casetta seguita dai folletti.
Era abbattuta, ma non avrebbe mollato prima di aver tentato di fare tutto il possibile.