sabato 22 settembre 2012

Nuova grafica autunnale!

Per celebrare la nuova grafica autunnale, una bella poesia di Roberto Piumini, da Poesie piccole.
Settembre vende ombrelli,
quaderni e pennarelli.
Settembre morde il giorno,
lo morde tutt'intorno.
Settembre è un mese bello,
vende ricordi freschi,
e sotto un grande ombrello
fa inchini buffoneschi.
Ho parlato di questo libro in questo post, per chi si fosse incuriosito.
L'immagine, invece, viene da Zerochan, un sito dove si trovano degli artwork (rigorosamente legati ad anime e manga) davvero belli, spulciando tra le pagine o esplorando i tag.
Vi piace la nuova grafica? Ci sono aspetti del nuovo layout che si possono migliorare?
Non siate timidi e lasciateci le vostre impressioni nei commenti! :)

lunedì 17 settembre 2012

Finding Ischia

Eccomi qui, dall'internet point dell'hotel dove alloggio a Ischia con i miei compagni di viaggio.
Sto facendo delle ferie rilassanti, piene di cose da imparare e da vedere.
Venire a Ischia è come entrare in un altro mondo. E' un'isoletta tranquilla, si riesce a girare tranquillamente (stando attenti alle macchine che sfrecciano come razzi tra le stradine strette e spesso e volentieri in salita). Ti da un senso di pace, un senso di rilassamento, se c'era stress ti senti decompresso, è come essere sulla cima di un monte innevato senza nessun pensiero.
Fa venire voglia di inventare storie, storie sulle belle barche che si vedono attraccate al porto, sul pesaggio marittimo e meraviglioso che si scorge da ogni angolo dell'isola, sulla gente che ti ispira a voler vivere "come una volta", così... semplicemente... senza tanti aggeggi e tante preoccupazioni per il buio futuro che si potrebbe prospettare.
Certo, domenica rifarò il viaggio di ritorno attraverso il centro Italia fino a casa, però credo che finchè avrò il benefico influsso di Ischia con me prenderò tutto con la calma e la lentezza che ci vuole.
Andare di fretta può andar bene in alcune situazione, ma prenderlo come stile di vita alla lunga logora, sfinisce, ti fa ammalare. Io cerco sempre di avere spazi per il relax, anche quando sono a casa, ma purtroppo non è facile trovarli. Però spero che il ricordo di queste due settimane mi aiuti a trovare il "...e và buò...", la decompressione che serve a ricacciare lo stress lontano da me.
... E naturalmente spero che ci sarà la possibilità di tornare l'anno prossimo a fare un giro...

Alla prossima!

Saluti dal sole del sud!

:-)

sabato 8 settembre 2012

Rimanendo piacevolmente sorpresi…


Succede di rado. Ed è una bella sensazione essere sorpresi da qualcosa di inaspettato. Può succedere nei luoghi più impensati, come sul bus che ti riporta a casa dopo una giornata di lavoro.
Io prendo spesso i mezzi pubblici per spostarmi da casa al lavoro. Per me è più comodo ed economico.
Qualche sera fa sonnecchiavo su uno dei sedili in fondo,  due ragazze dietro di me parlottano fra di loro. Stanno parlando delle loro passioni, dei loro idoli. Ma non parlano di relazioni sentimentali, di discoteca, di sbornie varie; non parlano di star del cinema o della televisione, di reality e di subrette che lasciano il tempo che trovano. Stanno conversando di libri, i loro libri preferiti, dei loro autori preferiti. Ne discutono come si farebbe di qualunque tema che sta a cuore, con la passione e l’ardore tipico dei ragazzi teenager.
Per me è stata una sorpresa, una bella sorpresa. Era da tanto che non udivo discorsi di lettura in contesto così informale come un autobus. Non tanto per l’argomento in se, ma per il fatto che a parlarne erano due giovani ragazze e non era per un compito in classe o esame, era proprio un discorso libero e appassionato. Il miglior spot per promuovere la cultura a tutti i livelli.
Quello che ho pensato io, mentre mi crogiolavo nel piacere di questo evento inaspettato, è stato un pensiero di fiducia. Nonostante ci sia gente che cerca di venderci l’idea che i giovani sono vuoti e pensano solo a divertirsi (o sballarsi, che dir si voglia), la realtà è che lumi di cultura e di speranza ci sono ancora e si possono trovare ovunque. Quello in cui dovremmo impegnarci tutti, è fare del nostro meglio (nel nostro piccolo) per far si che queste luci non si spengano, ma rimangano vive e brillino sempre di più.
Il momento è brutto, sotto tutti i punti di vista, ma credo che avere fede in qualcosa di buono possa aiutarci a far passare questo periodo buio e farci arrivare al successivo ancora più forti e, spero, consapevoli.
Questo breve post, per lasciarvi con una sensazione di piacevolezza e positività. Ritorno in ferie, questa volta per due settimane, e volevo donarvi questa mia piccola esperienza per salutarvi in modo degno fino al mio ritorno.

Mi auguro che questa riflessione flash vi abbia lasciato una bella emozione, come l’ha lasciata a me.

A presto.

Vi abbraccio:-) 


Esperimento finale


Terzo e ultimo capito della mia microsaga fanta-horror (?).
Con la speranza che un pò di suspance sotto l'ombrellone vi sia stata gradita :-)

Il Dottore e Mister J. erano nuovamente a colloquio.
“dunque, è passato il tempo stabilito. Siamo pronti?”
“certo che si”
“allora possiamo passare subito alla fase 2”
“si, non ci sono impedimenti”
“bene, ordinerò che vengano portati gli esemplari maschi per la riproduzione”
“meglio di no. La fase due non si svolgerà qui”
“no? E chi lo dice? Tu, scienziato da strapazzo!”
“puoi insultarmi quanto vuoi, ma io sono l’unico che può gestire la fase due al meglio delle sue potenzialità e tu lo sai bene”
“credi? In verità non ho più bisogno di te. Posso anche ucciderti”
“Fa pure, ma…”, Mister J. lo fulminò con un’occhiata al veleno “ricorda che non sei in grado di creare altri prototipi senza il mio aiuto”
“Ne ho già due in perfetta salute”
“Che tu ucciderai presto con la tua brama di farle riprodurre a ripetizione. Sappiamo entrambi che le modifiche che ho apportato al loro DNA in modo che i loro figli nascano addestrati ad obbedire a colui che riconosceranno come padrone sono una miniera d’oro. Lo sai. Hai già dei compratori che bramano di avere soldati potenzialmente perfetti. Ma… se decidessi di fare di testa tua, uccidendomi, non ne potrai mai creare altre di madri potenziali”
“come no? I tuoi assistenti mi hanno gentilmente fornito tutta la documentazione necessaria, dietro lauto compenso”
“non ti servirà. Nessuno di loro sa qual’ è l’ingrediente fondamentale del siero che permette la modifica del DNA. Soltanto io lo conosco. E me lo porterò all’altro mondo questo segreto”
Il Dottore estrasse una pistola e puntò la canna sotto il suo mento.
A Mister J. colò un rivolo di sudore dalla tempia.
“Craig, aspetta! Non farlo ti prego. Farò tutto quello che vuoi”
Il Dottore lo guardò con disprezzo e abbassò la mano
“in primo luogo chiedimi scusa. Detesto gli strafottenti”
“ti chiedo scusa” sussurrò J., come se stesse ingoiando dei chiodi.
“molto bene. Ora possiamo riprendere a parlare come persone civili”
“dunque? Cosa proponi?”
“i prototipi 1 e 2 verranno portati nella città che hai appositamente creato per accogliere tutti i tuoi vari esperimenti genetici. Vivranno lì, insieme agli altri e ai giovani che hai selezionato per l’inseminazione. Non ricorderanno nulla della loro precedente vita, mi sono preso la libertà e l’onere di oscurare la loro mente dei ricordi della loro esistenza fino a questo momento…”
“e poi?”
“beh, Plasville in fondo è un bel posto in cui vivere. Pacifico e strano quanto basta. Staranno bene lì i prototipi. E avranno figli secondo i loro ritmi biologici, senza sovraccaricare il loro delicati fisici femminili. In questo modo ne avrai a lungo di bambini speciali
“si, ma… se non ne avessero? Qui potrei controllarle, a Plasville no”
“tranquillo ho inserito e loro codice genetico un piccolo gene che farà sentire loro il bisogno di accoppiarsi e riprodursi dopo un certo lasso di tempo. Andrà tutto come stabilito, non preoccuparti”
“come sapranno con chi farlo? Non conoscono i maschi selezionati”
“lo sapranno”
“dici? Non ne sono molto convinto”
“fidati di me. Non te ne pentirai”
“a quanto pare non ho scelta”
“hai scelto tu di avermi come socio quando mi hai proposto l’affare. Io ho accettato, dicendoti che ci sarebbe voluto molto tempo e molti soldi, ma ora… ecco qui! Avrai i frutti desiderati. Essere ragionevoli conviene, non credi” ghignò Craig giocherellando con la pistola.
“già, temo che tu abbia ragione”
“perciò non ci resta che preparare la partenza mia e delle future madri. Dovrò essere lì per controllare la situazione. Non vorrei che qualche soggetto creato da tuoi scienziati inetti rovini la fase due”
“certamente. Manderò qualcuno perché ti aiuti”
“perfetto”
Mister J. si alzò dalla poltrona dietro la scrivania. Lo accompagnò alla porta.
“scusa se mi sono lasciato prendere dalla brama di potere, prima”
“Già dimenticato, J., non preoccuparti. Sono abituato a certi voltafaccia. Per questo mi premunisco sempre per risultare indispensabile”
Mister J. annuì accondiscendente.
“ci vediamo fra un po’. Vado nelle mie stanze a prepararmi per la partenza. Ci accompagni anche tu?”
“non posso. Ho una riunione con dei potenziali compratori. Verrò fra qualche giorno, appena mi è possibile”
“attenderò con piacere il tuo arrivo a Plasville. Sono certo che per allora avrò delle novità”
Mister J. sorrise sornione, gli porse la mano. Lui e il Dottore si scambiarono una stretta cordiale.
“a presto J.”
“si, a presto”

Fine

martedì 4 settembre 2012

Esperimento 2

Il Dottore era in una stanza  ad osservare un monitor e a prendere appunti.

Sul monitor era visualizzata una ragazza che stava rantolando tra le lenzuola.
Stava male. E nessuno interveniva. 
Gli si avvicinò un giovane che indossava anch’egli un camice bianco.
“mi perdoni, Dottore, non sarebbe meglio che qualcuno intervenisse?”
“No. Nessuno deve interferire con l’esperimento. Il soggetto 2 deve dare precise risposte biologiche”
“…ma Dottore che risposte le potrebbe mai dare una ragazza morta?”
“chi ha detto che muore?”
Il giovane ebbe una vampata di vergogna.
“beh… Dottore… non mi sembra che il soggetto sia nelle condizioni ottimali per dare risposte adeguate all’esperimento”
“e chi ti dice che non siano queste le risposte che sto cercando?” il Dottore lo fulminò con un’occhiata glaciale.
Il giovane assistente impietrì.
Suonò l’allarme attivato dai sensori che la ragazza sotto esame aveva attaccati all’altezza del cuore. Significava che era in arresto cardiaco.
“Dottore, interveniamo! O perderemo tutto il lavoro di questi mesi!!”
Il giovane stava per chiamare gli infermieri in soccorso, ma il Dottore lo fermò.
“Aspetta. Sta’ a guardare”
Si fermarono entrambi a fissare il monitor e il corpo esanime della ragazza.
I minuti passavano interminabili. Il giovane medico sudava freddo. Il Dottore era tranquillo e ogni tanto guardava l’orologio.
“Dottore l’abbiamo persa…” sussurrò sconsolato l’assistente.
Il corpo della ragazza ebbe un sussulto.
Si alzò a sedere sul letto, come se fosse improvvisamente uscita dal coma.

Ansimava.

Le sue pupille erano dilatate.

I suoi muscoli avevano spasmi involontari e violenti.

Ed era coperta di sudore.

Il Dottore sorrise sornione.
“Perfetto. Esperimento perfettamente riuscito”
Il giovane assistente lo guardò inorridito. Pensò che stava lavorando per un essere immondo.

Il Dottore uscì dalla stanza. Si diresse nell’ufficio di Mister J.
“Dunque? Come andiamo con il secondo soggetto?” chiese l’uomo.
“ha superato il test. E’ pronta a diventare il prototipo 2”
“Quindi ci siamo? Possiamo dare il via alla fase due del progetto?”
“Si, direi che fra una settimana si può passare all’altra parte del tuo piano”
“Come una settimana? Così tanto?”
“vorrei fare un ultimo esame al soggetto femminile 2. Non ha il potenziale genetico del prototipo 1. Vorrei solo assicurarmi che tutto andrà per il meglio”
“D’accordo. Sei tu l’esperto, ma non farmi attendere oltre il tempo stabilito. Ho dei compratori che sono pronti a spendere follie, se il tuo lavoro avrà i frutti sperati”
“Li avrà . Avrai i tuoi soldi, io i miei e la gloria di sapere di essere il più grande genio della scienza contemporanea”
“non ci resta che brindare”
“brindiamo”

Mister J si avvicinò alla vetrinetta dei liquori, preparò due bicchieri quadrati a fondo spesso e  vi versò un whisky d’annata, leggermente cremoso.
Porse un bicchiere al dottore.
“al successo!”
“al successo”


Continua…