lunedì 29 aprile 2013

La parola del giorno: gatto =^.^=

La parola del giorno di oggi è... gatto!

"Be', che cosa miaovuoi? Non lo vedi che sto miaofacendo un sonnellino? Però se mi fai un po' di miaococcole ti posso anche perdonare..."

Mai svegliare il gatto che dorme a meno che non si voglia poi perdere una tenera mezz'ora a coccolarlo!


domenica 28 aprile 2013

Leggere è social!

Bentornati sulla rubrica GeekLife. L'ultima volta abbiamo esplorato insieme le piattaforme di scrittura sociale e interattiva. Oggi vi parlo dei network dedicati alla lettura.

Anobii
È il primo network a cui mi sono iscritta. Lo uso soprattutto per tenere traccia dei libri che leggo, per cercare nuove letture visitando le librerie di amici e vicini, per consultare le recensioni di libri che vorrei comprare e per recensire i libri letti.


Le funzioni e i comandi di base sono abbastanza semplici e intuitivi.
I libri si possono aggiungere sia tramite il motore di ricerca interno di anobii, sia importandoli da un file di esportazione, ad esempio di un altro network di lettura, come Goodreads; oppure, visitando le librerie di amici e vicini, portando il mouse sulla copertina di un libro e cliccando il pulsante Add.
Sempre spostando il mouse sulla copertina di un libro, se è già nello scaffale, si possono inserire le proprie valutazioni e recensioni tramite il pulsante Modifica / Recensione. È anche possibile inserire delle note personali, non visibili al pubblico e delle note a margine, che possono essere sia private che pubbliche.


Nella pagina Gruppi si trovano tutti gli strumenti necessari a creare oppure seguire le attività di un gruppo a cui si è iscritti. Nella pagina Contatti si trovano gli ultimi aggiornamenti delle librerie di Amici e Vicini, le liste degli amici e dei vicini e le funzioni Invita e Scopri.
Nelle Classifiche si trovano le liste di libri più popolari.
Due funzioni aggiunte di recente sono Collections e Ebook.
Gli strumenti per la gestione del Profilo si trovano nelle Preferenze.
È possibile impostare l'autofeed per la condivisione delle attività anobii su Twitter e Facebook e creare un widget da aggiungere al proprio sito o blog.

Goodreads
Il più vasto e popolare tra i network dedicati ai bibliofili, Goodreads si presenta con molte funzioni in più rispetto ad anobii, tra cui in particolare segnalo writing, cioè la possibilità di scrivere un blog associato al proprio profilo Goodreads e book recommendations, i consigli di lettura di Goodreads formulati in base ai libri presenti nella propria libreria.


Un'altra funzione che mi piace è quotes, un vasto bacino di citazioni inserite dagli utenti.
Per divertirsi è presente anche una funzione trivia, dei quiz intorno a libri o serie di libri o generi letterari.
Mi sono iscritta da poco quindi non ho ancora esplorato tutte le funzioni di questo network.
Molto enfatizzata è la parte di community, che si svolge soprattutto attraverso i gruppi, vivaci e molto frequentati.
Anche su Goodreads c'è la possibilità di creare un widget da mettere sul proprio blog e ogni anno si può partecipare a una reading challenge, in cui ogni lettore può fissare il suo traguardo personale di libri da leggere nel corso dell'anno.



Zazie
Di Zazie ne ho parlato anche in questo post. È un network che ha molte potenzialità, ma mi dà l'impressione, oltre che di essere frequentato da una piccolissima nicchia di persone, anche di essere un po' trascurato dagli amministratori. È ormai online da più di un anno, ma è ancora in beta e molti dei problemi relativi al funzionamento del sito non sono ancora stati risolti.
Manca una vera e propria parte di comunità e la possibilità di mettere un widget nel proprio sito/blog per dare visibilità alle attività svolte sul network.
È comunque possibile collegarsi a Twitter e Facebook e condividere le proprie attività. Geniale l'intuizione di associare alla recensione del libro i mood/cdq.



Bookliners
Menzioni anche Bookliners, network che tuttavia non ho ancora esplorato.
La particolarità di questo network è la possibilità di scaricare, leggere e sottolineare i testi messi a disposizione della piattaforma dagli editori partner. Una sorta di biblioteca online condivisa e navigabile, nella quale oltre ai libri si può avere accesso anche alle annotazioni e ai commenti degli utenti.


venerdì 26 aprile 2013

#FridayReads ∞ Il consiglio di lettura del venerdì

Il consiglio di lettura di oggi è un romanzo in ebook che sto leggendo in questo momento e che mi piace molto. S'intitola Ophelia e le officine del tempo. Come di consueto, ve ne darò un piccolo assaggio per stuzzicare il vostro appetito di lettori.


Un assaggio di trama
“In una Londra distopica e notturna, dove i vicoli stretti e maleodoranti confinano con la maestosa luminosità dei quartieri ricchi e monumentali, qualcuno ha in mano il destino del mondo. All’ultimo piano di un elegante palazzo, il professor Eleazar Borislav Budimir costudisce il bene più prezioso: il tempo. Nell’indifferenza di una società accecata, il professore compra il tempo dei bambini del ghetto per rivenderlo ai riccastri della città. Ma è inutile comprare quello che si può rubare. E poco importa se la sua folle ricerca condurrà i donatori alla morte e gli acquirenti alla pazzia, gli ingranaggi della scienza sono implacabili e non possono essere fermati. Sullo sfondo di inseguimenti mozzafiato, misteriose macchine volanti e fumosi locali bohémiens, la giovane Ophelia troverà il coraggio per indagare su questo mistero. E mettersi faccia a faccia con il proprio passato.„ - dalla scheda di Kobo Italia.
Un assaggio dal libro
“Ma il cuore di Ophelia era suo e suo soltanto. Era cresciuta in fretta, senza essersi mai soffermata a contemplarsi, completamente assorta nella sua timida interiorità; e inconsapevole della sua bellezza si muoveva aggraziata e scanzonata al tempo stesso in un mondo di uomini, come un bocciolo di rosa in un campo di grano.„ 
Io ho la versione Kobo di questo ebook, ma lo potete trovare anche su LaFeltrinelli, Amazon e IBS.

giovedì 25 aprile 2013

Web Stories ∞ Oh marinaio

La Web Stories di questa settimana è dedicata al tema #Marinaio ed è ispirata dalla canzone Oh Marinaio di Gianna Nannini. Buona lettura.

Fuori piove.
La porta della stamberga si spalanca ed entra un uomo coperto dal cappuccio di un impermeabile logoro.
La ragazza dietro al bancone lo guarda, mentre ripone un bicchiere appena asciugato.
Lui si è seduto e ordina con un filo di voce una birra.
La ragazza lo osserva per qualche minuto.

mercoledì 24 aprile 2013

W.W.W. Wednesday #3

Siamo al terzo appuntamento con la rubrica del mercoledì. Conoscete l'esercizio.

  1. Cosa stai leggendo?
  2. Cosa hai appena finito di leggere?
  3. Quale libro leggerai prossimamente?
Sto leggendo: Luigi Garlando, Camilla che odiava la politica, Rizzoli, 2008
Ho appena finito di leggere: Cornelia Funke, Alba d'Inchiostro, Mondadori, 2008
Cosa leggerò: Paola Calvetti, Olivia. Ovvero la lista dei sogni possibili, Mondadori, 2012 (Kobo epub)

martedì 23 aprile 2013

La Giornata Mondiale del Libro

Oggi è la Giornata Mondiale del Libro (cliccando il link verrete mandati su un articolo de La Stampa che spiega cos'è). La "redattrice" Valentina l'ha festeggiata così:


Ho spacchettato questi libri giusto stamattina e il taccuino e i segnalibri magnetici li ho comprati sabato. Non sono carini? ❤
...e voi? Come avete festeggiato / festeggiate la Giornata Mondiale del Libro?

domenica 21 aprile 2013

Domenica... leggendo! ovvero il consiglio di lettura della domenica

Lo so, questo post sarebbe dovuto uscire venerdì come #FridayReads, ma questa settimana è stata un'intensa settimana di studio, per me, quindi ho dovuto rimandare tutte le altre attività al weekend (io studio anche di venerdì ed è probabile che dovrò rinunciare anche al sabato ù_ù ).
A~nyway ♪ non fate caso ai miei sfoghi da studentessa disperata  e passiamo al consiglio di lettura domenicale. :)
Il consiglio di oggi è un libro particolare, ma che ho trovato divertente e interessante.
Si tratta di una light novel, un genere che proviene ed è diffuso soprattutto in Giappone.
Cos'è una light novel? Risponde Wikipedia:
"[...] è un tipo di romanzo illustrato giapponese con le caratteristiche estetiche e lo stile di un manga, concepito principalmente per ragazzi." (segui il link per leggere l'articolo)
 La light novel in questione s'intitola La malinconia di Haruhi Suzumiya, edito in Italia da J-Pop.

Assaggio di trama
“A una prima occhiata Haruhi sembra una liceale come tante. La sua curiosità è rivolta soprattutto a fenomeni paranormali, presenze aliene, poteri ESP e viaggi nel tempo. Ma non solo...„

Un assaggio dal libro
“Haruhi si intromise presentandomi di testa sua, quindi continuò indicando le altre due: «Quella carina è Mikuru-chan, mentre la quattrocchi è Yuki». La sua faccia lasciava intendere che aveva completato le presentazioni.„

Titolo: La malinconia di Haruhi Suzumiya
Editore: J-Pop
Autore: Nagaru Tanigawa
Data di pubblicazione: 2003 (Giappone)
Prima edizione italiana: 2011 (Edizioni BD)
Sito dell'editore: www.j-pop.it

Bonus: la recensione su Il futuro è tornato

giovedì 18 aprile 2013

Web Stories ∞ SOLITUDINI

La webstory di oggi s'intitola SOLITUDINI e ce la racconta Nick Parisi per il tema #Rughe.

SOLITUDINI

Mi guardo allo specchio  e quasi non riconosco il volto che si riflette.
La mia faccia e la mia pelle sembrano quasi una mappa di tutte le sconfitte che ho subito in vita.
Mi viene da chiedermi quale è stato il momento esatto in cui sono comparse tutte le rughe sul mio viso
La cosa peggiore è proprio quando ti rendi conto che la gioventù se n'è andata.
Per non tornare più.
Vicino allo specchiera le foto di Clara sembrano irridermi.
-Clara, Clara...di solito sono i mariti quelli che se ne vanno per primi, quelli che muoiono, perché invece tu mi hai lasciato solo?
La Clara giovane con l'abito nuziale sembra occhieggiare ingenuamente divertita mentre la Clara più matura mentre allatta sembra già più serena, quasi appagata.
Nessuna delle due però sa rispondere alla domanda delle domande: perchè io sono dovuto rimanere solo.
*       *        *
- Secondo me avresti solo bisogno di scopare un po'.
Max ha sempre un chiodo fisso, l'unica cosa di cui in trenta anni di frequentazione l'abbia mai sentito parlare è il sesso.
O le battute scurrili.
Perfino adesso che ci stiamo strafogando di cibo all'interno del suo ambulatorio.
Max è un veterinario, praticamente l'ultimo amico che mi sia rimasto, l'unico che mi sia stato vicino dopo la morte di Clara. Da quel momento ogni mercoledì cucino un paio di cose e le porto nel suo ambulatorio per pranzare assieme.
Praticamente il solo momento in cui esco da casa escludendo quelle due o tre volte al mese in cui vado a fare la spesa.
- No, Max, cosa vuoi che faccia? Non ci ho mai nemmeno pensato più a certe cose dopo la morte di Clara. Non mi va neanche di pensarci.
- E invece dovresti- E qui il mio amico veterinario si fa improvvisamente serio- avresti bisogno di compagnia. Qualsiasi tipo di compagnia!
Mi appoggio ad una gabbia ed è qui che mi arriva la sorpresa. Qualcosa di umido e peloso comincia a strusciarsi attorno alla mia schiena.
Del resto il locale è in piena penombra, Max tra le altre cose è un tirchio della malora e quando non ha clienti tiene quasi tutte le luci spente.  Mi abbasso verso la gabbia.
E vedo per la prima volta la bestia.
Il gatto più brutto che io abbia mai visto, spelacchiato da far paura , il corpo avvolto da un numeo spropositato di bende.
-  Max, e lui chi è  ?
- Il gatto? Non è niente! Non è nessuno! - Il mio amico allarga le braccia al cielo, la bocca piena delle polpette che ho cucinato biascica- Non ha nemmeno un nome. Il lo chiamo Quarantotto perchè forse tra quarantotto ore dovrò sopprimerlo.
Probabilmente ha la Sindrome di Cushing, niente di incurabile intendiamoci ma il padrone non ha soldi per curarlo,almeno così dice lui, secondo me non vuole spendere e basta. Quindi se dovessero essere confermate le analisi allora il povero quarantotto...puff! Kaputt! Adios...
Purtroppo certa gente non se li meriterebbe gli animali, come non si meriterebbe nemmno i figli.
Guarda me che ho avuto tre maschi!
Senza che me ne accorga comincio ad accarezzare il gatto, l'animale sembra gradire: le sue fusa per un attimo risuonano per tutto l'ambulatorio. Ad osservarlo meglio, la sua pelle nel tratto scoperto dal pelo sembra pieno di rughe.
- Anche tu a tuo modo sei un sopravvissuto, vero ?
Non ti ci affezionare troppo mi urla Max dandomi le spalle.
*      *      *
Tutte le notti faccio lo stesso sogno: è il giorno del matrimonio, io mi sento impacciato nell' abito imprestatomi da mio cugino, mentre Clara invece è splendida nel suo bianco, di solito rivivo la scena fino al fatidico "si " che arriva nel momeno esatto in cui la sveglia mi strappa alla felicità riportandomi di peso alla mia vita solitaria.
Di solito, non certo stavolta.
Adesso Clara si ferma, non sorride più:
- Lo capisci che sono morta? Lasciami andare per favore.
Non riesco a risponderle, le sue fattezze si trasformano. Adesso davanti a me appare la Clara degli ultimi giorni, quella consumata dal cancro.
- Stai morendo dentro, questa non è vita per te, hai ancora tanto da fare. Non puoi lasciarti andare così.
Sento le sue mani su di me, sento l'umido delle mie lacrime, sento la mia paura, la mia solitudine.
Quello è il momento in cui suona la sveglia
*    *       *
Max scende dalla macchina, sembra sorpreso di vedermi:
- E' già mercoledì e me ne sono dimenticato?
- Il gatto dov'è?
- Quale gatto? Ti riferisci a Quarantotto?
- No - gli sorrido sereno, per la prima volta da anni- Non si chiama Quarantotto. Si chiama Bert perchè ha la faccia da Bert. Tu adesso mi fai il favore di chiamare il proprietario del gatto e gli dici che c'è un tale che vuole comprarlo, poi dopo fatto questo somministrerai  tutte le cure a Bert.
Pago io ovviamente.
Max appare sempre più interdetto, poi scoppia a ridere.
-Ho capito adesso ci penso io.
Mentre lui sbriga tutto al telefono io vado verso il gatto. Bert sembra aspettarmi, mentre lo accarezzo gli sussurro nell'orecchio:
- Io e te cercheremo di tenerci in vita a vicenda, d'accordo piccolino?
Il gatto sembra capire, gli occhioni che mi scrutano curiosi, per un istante mi ricordano quelli di Clara.
Poi lentamente comincia a miagolare, adesso è lui che dirige il gioco.
Mi sa che il TUO gatto comincia ad aver fame Mi dice Max.

FINE

mercoledì 17 aprile 2013

Sul viale dei ricordi

Noi, quelli che sono stati "rovinati" dai cartoni animati giapponesi.
Noi, quelli che se siamo diventati pallavoliste o calciatori è tutta colpa di Mila e Shiro e Holly e Benji.
Noi, si proprio noi, generazione degli anni '80 cresciuti a cartoni fatti bene e rispettive sigle fatte anche meglio.
E' un pensiero che mi è squillato stamattina. Non è nuovo, c'ho pensato altre volte, ma oggi avevo voglia di metterlo nero su bianco.
Sono alla soglia dei trent'anni (maroooo che vecchia!!!!) e, di tanto in tanto, mi fermo a ripensare a quel periodo della mia infanzia quando credevo che i cartoni fossero veri e quello che facevano i protagonisti era giusto. I cattivi erano cattivi, i buoni erano buoni. Basta. Zero problemi.
C'era sempre un insegnamento di fondo a questi piccoli capolavori d'animazione, in particolare in quelli sportivi: devi allenarti, sudare, sputare sangue e  vedrai che poi i risultati arrivano. Arrivano perchè hai dato anima e corpo in quello che ti piace, in quello che vuoi fare per il resto della vita.
Che bell'insegnamento. Ricordo nitidamente quelle scene in cui c'era in primo piano il faccione del/della protagonista e di sottofondo la voce che ci faceva partecipe dei suoi pensieri, dei suoi turbamenti, delle sue scelte, che diventavano nostre in quei venti minuti in cui rimanevamo incollati alla TV. Eravamo noi che vivevamo in prima persona quei problemi che in quel momento sembravano gli unici veri, quelli che ci avrebbero tormentato anche "da grandi".
E' stato bello crescere a pane e cartoni, senza preoccuparsi di cose troppo serie, senza avere fretta di crescere troppo velocemente.
Oggi, se mi capita di imbattermi in programmi per ragazzi, mi stupisco del fatto che, molte volte, non c'è un vero insegnamento come quando eravamo piccoli noi. Se c'è, alla fine non arriva al subconscio del giovinetto che sta guardando il programma perchè lo vedo buttato lì, in mezzo al chiasso.
E' vero che i tempi cambiano tutto si evolve, ma penso che fossero più avanti i cartoni e i programmi di trent'anni fa che quelli di adesso. E' probabile che la mia opinione sia di parte, ma in un mondo che si sta portando alla velocità della luce verso il concetto del tutto è mercificabile, mi chiedo se sia possibile trovare delle perle controcorrente.
Nel mio piccolo ci provo a risalire la corrente e a non lasciarmi contagiare dalla filosofia del mediocre è bello. Però è dura. Le tentazioni sono tante e gli icoraggiamenti pochi.
Mi sento un pò come Mila che deve e vuole murare a rete l'attacco laser di Kaori (... e alla fine ci riesce...).

Alla prossima;-)!
PS: aspetto le vostre opinioni in risposta a questa riflessione!

W.W.W. Wednesday #2

Secondo appuntamento con la rubrica del mercoledì: www Wednesday.

  1. Cosa stai leggendo?
  2. Cosa hai appena finito di leggere?
  3. Quale sarà la tua prossima lettura?
  1. Cornelia Funke, Alba d'inchiostro, Mondadori, 2008
  2. C.J. Daugherty, Il segreto del bosco. Night School, Newton Compton, 2012
  3. A.E. Schwarz, J.K. Etting, Georgetown Academy Book One, Coliloquy, 2012 (Kindle book) 

lunedì 15 aprile 2013

Scrivere è social!

Buongiorno e bentornati all'appuntamento a-periodico con la rubrica GeekLife.
Oggi vi parlerò delle piattaforme di scrittura sociale e interattiva.
Alcune le conosco da vicino, perché le ho esplorate personalmente. Altre le ho appena scoperte e non mi sono ancora iscritta, oppure mi sono iscritta ma non le ho ancora provate.
Se volete seguirmi sulle piattaforme alle quali sono iscritta, mi trovate su THe iNCIPIT, 20lin.es e Cowbird. Ma andiamo senza ulteriori indugi ad esplorare questo nuovo (o forse no) modo di vivere la scrittura. Cominciamo da THe iNCIPIT, la piattaforma su cui sono più attiva e che conosco meglio.

THe iNCIPIT
“Benvenuto nella prima piattaforma italiana di racconti interattivi online, dove a tenere le redini della trama sono i lettori, a metà tra gioco e narrativa. Leggi gli episodi, vota, commenta e cambia la storia insieme agli autori! THe iNCIPIT è l’inizio di un nuovo finale. E sei tu a decidere quale.„
Il team di THe iNCIPIT presenta con queste parole la piattaforma nella pagina Come funziona.

Dunque, in concreto, come funziona la scrittura di una storia su THe iNCIPIT?
L'incipittadino, cioè l'utente registrato, che è sia autore delle proprie storie che lettore delle storie altrui, ha un limite di 4000 battute e 10 episodi per scrivere la propria storia.
Al termine di ogni capitolo inserisce una domanda e tre possibili risposte. Questa domanda influenza la scrittura del capitolo successivo, poiché i lettori voteranno una tra le opzioni fornite nel sondaggio e, in base a quella più votata, l'autore scriverà il capitolo successivo.
Può accadere che, talvolta, il sondaggio si risolva in una parità. In questo caso io mi regolo riservandomi la facoltà di decidere quale delle opzioni seguire o, se una opzione non esclude l'altra, cerco di combinarle tra loro.
Per leggere le storie non è necessario essere iscritti, ma bisogna registrarsi per scrivere e votare il proseguo della storia.


Dicono di THe iNCIPIT:
“Si chiama The iNCIPIT e appena ho capito cos’era e come funzionava ci sono cascato come una pera.„ - The iNCIPIT, un interessante esperimento di riscrittura collettiva, da booksblog.it
“Poi quest’inizio, grazie alla partecipazione di tutta una community prende strade del tutto inaspettate„ - The iNCIPIT, un interessante esperimento di riscrittura collettiva, da booksblog.it
“C’è poi THe iNCIPIT, sito-startup in cui chiunque può caricare l’incipit del proprio romanzo e aspettare che siano i lettori a indirizzare il prosieguo della vicenda, sulla base di alternative offerte dall’autore stesso ma anche di consigli e commenti più specifici.„ - Ritorno al futuro all’Ebookfest: per (far) interagire serve cervello | Tropico del Libro da tropicodellibro.it

20lin.es
“Il nuovo design di 20lin.es ha l'obiettivo di dare il benvenuto a tutti coloro che amano leggere e scrivere in un ambiente caldo e accogliente ma allo stesso tempo moderno e all'avanguardia. Il nostro design minimale lascia spazio alla creatività e al gusto dei nostri autori che con le foto scelte per rappresentare le storie popoleranno le principali pagine del sito.„
Il team di 20lin.es ha rinnovato completamente la piattaforma, con un restyling che non è solo nella forma in cui si presenta il sito ma coinvolge anche il contenuto.
“Il nuovo sito presenta cambiamenti su tre filoni principali: l'organizzazione dei contenuti, le funzionalità e il design del sito.„
Come funziona 20lin.es?
A differenza di THe iNCIPIT, dove è un singolo autore a tenere le redini della storia, che sì, cambia in base alle scelte fatte dal lettore tramite il sondaggio in chiusura di ogni capitolo, ma la storia non è scritta a più mani; su 20lin.es il 20liner inserisce il proprio incipit, che può essere continuato dagli altri 20liners. La scrittura è quindi partecipativa, a più mani; ad essa partecipa tutta la community.
Una novità della piattaforma ridisegnata è la possibilità di aggiungere contenuto multimediale alle storie: foto, filmati, tag e mappe.
Sono stata molto attiva su 20lin.es ai tempi della vecchia piattaforma. Ammetto di dover ancora esplorare tutte le potenzialità di questo nuovo 20lin.es.


Dicono di 20lin.es:
“un esperimento di scrittura collettiva: gli utenti scrivono 20 righe a testa per creare contenuti letterari che verranno raccolti in e-book„ - Venti righe a testa, come scrivere un e-book e fare impresa da linkiesta.it 
“ogni storia può essere condivisa, valutata e commentata dagli utenti„ - Venti righe a testa, come scrivere un e-book e fare impresa da linkiesta.it

Cowbird
“Cowbird is a community of storytellers. Our goal is to build a public library of human experience, so the knowledge and wisdom we accumulate as individuals may live on as part of the commons, available for this and future generations to look to for guidance.„
Cowbird è una community di storytellers, come si evince dalla presentazione stessa del sito, che trovate nella pagina About. È il primo sito di scrittura sociale a cui mi sono iscritta. C'è da dire che Cowbird propone un'esperienza molto diversa rispetto a THe iNCIPIT e 20lin.es.
Mentre THe iNCIPIT e 20lin.es hanno in comune il fatto che puntano sull'invenzione, sulla fiction, su una scrittura d'intrattenimento, Cowbird incoraggia invece il lato intimista della scrittura. Si può scrivere fiction su Cowbird, ma non è questo il focus della piattaforma.
Esplorando Cowbird vi renderete infatti conto che la maggior parte dei 'cowbirdiani' condividono storie di vita vissuta, appunti di scrittura, piccoli pensieri estemporanei.
Su Cowbird si può scrivere anche nella propria lingua, ma si è incoraggiati a scrivere soprattutto in inglese, quindi difficilmente troverete storie scritte in lingue diverse.
Se ve la cavate con l'inglese, Cowbird è un posto dove trovare interessanti riflessioni sulla scrittura e sullo storytelling e storie di vite e culture molto diverse tra loro.



Phabule
“Ognuno ha una storia da raccontare...e tu?„
Phabule l'ho appena scoperto e non l'ho ancora provato, quindi mi fido di quanto sta scritto nella pagina About. Phabule si presenta così: "Il nome phabule deriva dall’unione di due sostantivi photo e fabula. Il primo ovviamente non necessita di presentazione, mentre il secondo fabula è un termine latino il cui significato è racconto, da questa "fantasiosa" unione nasce phabule."


Quindi… ehm, v'invito a guardare questo video, molto carino, che spiega il funzionamento della piattaforma:


Wattpad
Degno di menzione è anche Wattpad, altra piattaforma che conosco da un po' di tempo e a cui mi sono iscritta, ma che non ho ancora esplorato. Wattpad si presenta con queste parole:
Great stories bring people together! Wattpad is the world's largest community for discovering and sharing stories. It's a new form of entertainment connecting readers and writers through storytelling, and best of all, it's entirely free. With thousands of new stories added every day, an incredibly active community of readers, and the ability to read on your computer, phone, or tablet, Wattpad is the only place that offers a truly social, and entirely mobile reading experience.„

Per saperne di più v'invito a visitare la pagina About e a guardare questo video d'introduzione:


Wattpad è localizzato anche in Italiano. :)

Okay, lo so, è poco professionale da parte mia presentare con dovizia di particolari le prime tre piattaforme e glissare sulle ultime due rimandando alle pagine about e ai video di presentazione, ma non si può essere dappertutto. Spero comunque che abbiate trovato questa panoramica interessante.
Come dicevo nell'intro del post, le piattaforme su cui sono attiva sono THe iNCIPIT, 20lin.es e Cowbird. Mi trovate qui:

venerdì 12 aprile 2013

#FridayReads - Il consiglio di lettura del venerdì

Questo venerdì vi propongo una lettura da un'autrice che a me personalmente piace molto, Cornelia Funke.
Di Cornelia Funke ho già letto la trilogia di Cuore d'Inchiostro.

Un assaggio di trama
“A Venezia, tra oscuri canali e palazzi in rovina che offrono un rifugio perfetto a chi vuole sparire, Prosper e Bo, orfani in fuga da due zii malvagi che li vogliono separare, incontrano una banda di ragazzini che vivono in un cinema abbandonato. Fanno capo a Scipio: audace e misterioso, è lui il re dei ladri che garantisce la sopravvivenza dei compagni grazie ai suoi furti mirabolanti. Senza un attimo di esitazione Prosper e Bo entrano a far parte di questa "famiglia" e si trovano coinvolti in un avventura che cambierà per sempre la loro vita. Una città antica e piena di misteri fa da sfondo a un racconto che oscilla tra divertimento, fuga e desiderio di libertà.„
Un assaggio dal libro
“-Ah, no? Be', si comporta come tale - fece notare Victor appoggiandosi con un gemito alla parete piastrellata. Gli dolevano tutte le ossa.„
 Cornelia Funke, Il re dei ladri, Mondadori, 2004

giovedì 11 aprile 2013

Web Stories ∞ Marinaio dell'anima

Per l'appuntamento del giovedì con le Web Stories torna Ciottolina con un racconto per il tema #marinaio.

Marinaio dell'anima

Emanuele era un marinaio.
Ma non uno di quelli veri, quelli con la divisa che se ne stanno sulle navi, per tanti mesi lontano da casa.
No. Era semplicemente un marinaio nell’anima. Ma ancora non lo sapeva.
Vagava in giro per il mondo in cerca di un porto dove attraccare, ma lo faceva inconsciamente.
Apparentemente felice per quella sua vita da nomade, conosceva molte persone, e ne faceva tesoro. Uomo di mondo ci sapeva fare con tutti, aveva imparato a capire al primo sguardo come andava trattata una persona, che parole doveva usare, se poteva avvicinarsi col linguaggio non verbale, o lasciare che la persona con i suoi tempi si avvicinasse lei stessa.
Aveva imparato un sacco di lingue, di usanze, pietanze, modi di dire, tradizioni… Di tutti i popoli traeva ciò che gli piaceva di più, e dimenticava le brutte abitudini.
Aveva la capacità di stare bene ovunque si trovasse, con chiunque vivesse quei giorni, si sentiva fortunato per avere tutto quel fardello di esperienze sulle spalle.
Ma dopo tutto questo tempo non aveva ancora trovato il suo porto, un posto sicuro in cui vivere tranquillo finalmente senza sentire quel bisogno di scappare sempre, di sentirsi inadeguato, mancante di qualcosa, solo e vuoto.
Eh si, le apparenze ingannano.
Quanto è vero.
Pensava che i viaggi all’estero potessero cambiarlo, renderlo migliore, fargli capire cosa o chi era, e di che cosa aveva bisogno.
Invece lo hanno reso solo più consapevole che il vero viaggio per crescere e diventare migliori… è quello dentro di sé.
Decise quindi di fare ritorno in Italia, vicino alla sua famiglia.
Di capirli, anche se erano distanti da lui, avevano una mentalità così diversa… d’altronde era questo il motivo per cui se ne era andato.
Provò a costruire un rapporto diverso da quello di prima, fatto di scontri, di delusioni, di rabbia…
Cominciò a lasciarsi plasmare dall’amore, a smussare quegli angoli così appuntiti, realizzando che la vera debolezza sta nel non volersi mettere a confronto, di restare chiusi nella propria idea, credendo che sia quella giusta.
Così, giorno dopo giorno, scese una strana calma su di lui… che non aveva mai sentito prima.
Non aveva più voglia di partire, quella smania che ormai era diventata una sorta di droga…
Non sentiva più il bisogno di ANDARE,  ma di RESTARE.
Restare dove era, ricominciare ad amare, aggiustare i rapporti già esistenti, difficili ma che portano grandi soddisfazioni…cambiare, maturare, aprirsi…non arrendersi alla prima difficoltà, lasciare lavori a metà e fuggire dagli altri e da se stessi.
Aveva trovato quel porto proprio lì da dove era partito.
E pensare che non doveva andare tanto lontano per capirlo… ma ognuno ha un percorso diverso per capire cos’è veramente importante… non è avere ragione, o fare quello che si vuole… ma amare… sempre e comunque vedere il mondo con gli occhi del cuore, se ami tutto ti arricchisce, tutto si colora.
Amore è anche rinuncia, sofferenza, dolore. Ma non per questo bisogna arrendersi… bisogna perdonarsi e ricominciare a viaggiare nella propria anima, e in quella degli altri.
Ciao Marinaio.

martedì 9 aprile 2013

Scrittura in Pillole ∞ #00Calvino: gli scritti di Calvino in 140 caratteri

Per la rubrica Scrittura in Pillole vorrei proporre un format nuovo.
Tempo fa si era parlato dell'esperimento di twitteratura #00fiabit di Marco Belpoliti di Doppiozero.
Ora che le 100 fiabe italiane sono state riscritte in 140 caratteri da Marco Belpoliti, su @00SerialTW Luigi Grazioli riadatta gli scritti di Calvino sulla fiaba. L'hashtag è #00Calvino.
Ecco, mi son detta che potrebbe essere un flusso di tweet interessante da seguire. Spero che gradirete! :)






















Si conclude qui la prima puntata di #00Calvino. Ne seguiranno altre. Le date non corrispondono perché la nostra è una trasmissione in differita. Se volete seguire in diretta l'avventura di @00SerialTW iscrivetevi al loro twitt-profilo! ...e non dimenticate di visitare il sito di Doppiozero perché è scritto da gente veramente in gamba.

venerdì 5 aprile 2013

10 libri da leggere - by Fabiana Ciottolina Gibertini

Ciao a tutti!

oggi vi segnalo la lista dei 10 libri da leggere consigliata da Fabiana Gibertini.
Grazie Fabi e grazie a tutti quelli che commenteranno!


1. L'alchimista - Paulo Coelho (Bompiani) Uno di quei libri da rileggere in periodi di crisi & rinascite

2. El mundo amarillo - Albert Espinoza  (Debolsillo) Una lezione di vita inaspettata. (purtroppo non esiste l’edizione italiana)

3. Fai bei sogni - Massimo Gramellini (Longanesi) Di una tenerezza sconvolgente. 

4. Va dove ti porta il cuore - Susanna Tamaro (Bur) Libro di mia madre letto durante un’influenza.. non riuscivo a staccarmene.

5. Cose che nessuno sa - Alessandro D'Avenia (Mondadori) Mi piacciono i viaggi, soprattutto quelli interiori, e i consigli della nonna. 

6. La solitudine dei numeri primi - Paolo Giordano (Mondadori) Vi è mai capitato di essere vicini a qualcuno ma di non riuscire mai a toccarlo?

7. Le ho mai raccontato del vento del nord? - Daniel Glattauer (Feltrinelli) Per chi ama i romanzi epistolari moderni.

8. L’ombra del vento - Carlos Ruiz Zafon (Mondadori) Appassionante storia nella storia in una Barcellona magica.

9. L'amore ai tempi del colera - Gabriel Garcia Marquez (Mondadori) Se pensate che l’amore sia “roba da giovani”… vi ricrederete.

10. Cime Tempestose – Emily Bronte (Einaudi) L’amore, quello tragico, impossibile, che ti travolge con tutta la sua forza.


Alla prossima!
:-)


#FridayReads - I consigli di lettura del venerdì

Eccoci al secondo appuntamento di questa rubrica che penso proprio diventerà settimanale.
Ricordate che per funzionare richiede il vostro contributo: lasciate i vostri consigli di lettura per il weekend nei commenti, mi raccomando!

Il consiglio di lettura per questo weekend è un libro leggero leggero.

Whoopy Goldberg, Fata confetto sarai tu!, Piemme (Il battello a vapore), 2011

Premetto che anche io ero diffidente nei confronti di questo libro, prima di leggerlo, perché mi sembrava una spudorata operazione commerciale per adolescenti. Ma leggendolo mi sono dovuta ricredere.

Un assaggio di trama:
“Alexandra Petrakova Johnson, meglio nota come Alex, non vuole diventare una leggiadra ballerina, né vuole lasciare le sue amiche. Per sua sfortuna, però, sua madre invece vuole entrambe le cose perché è una fanatica del balletto classico, e ha deciso di traslocare a Harlem così che la figlia possa frequentare la prestigiosa scuola di danza Lo Schiaccianoci. Per Alex è già abbastanza dura seguire le lezioni alla sbarra, figuriamoci essere scelta per interpretare uno dei personaggi principali!„
Un assaggio dal libro:
“Quando arrivo alla Nutcracker School, martedì pomeriggio, ci trovo Epatha che mi squadra da capo a piedi con aria d'approvazione. - Molto meglio - commenta.„ 

giovedì 4 aprile 2013

Web Stories ∞ Rughe

La web story di oggi vede di nuovo Ciottolina come autrice, che si cimenta con il tema #rughe.


Rughe

Davanti a me un tramonto che con le sue nuvole rosate mi ricorda un'estate di tanti anni fa.
Mi siedo lentamente sulla mia poltroncina con un panno sopra le mie gambe ormai deboli e stanche.
La mia mente vola lontano, quella mente che fa cilecca sulle medicine che devo prendere, sul giornale che non si trova dove ricordavo di averlo posato, sulla porta che dimentico sempre di chiudere, o delle chiavi che continuo a perdere.
Quella mente che ha bisogno di mille bigliettini per avere il controllo della situazione, come se potessero aiutarmi davvero a ritornare giovane e presente...
La mia nipotina Stella corre verso di me e alza le manine per farsi prendere in braccio.
Io l'accontento e per farla stare buona le racconto una storia.
“C'era una volta, tanto tempo fa, un ragazzo che per andare a scuola doveva andare a prendere il treno a piedi... ogni giorno, alla stessa ora faceva sempre lo stesso tragitto, avanti e indietro...
La stazione era lontana da casa, ma non gli pesava, perchè andare a scuola era la cosa che più gli piaceva.
Un giorno però arrivò in stazione e vide una ragazza seduta su una panchina, che non conosceva.
Lei teneva gli occhi bassi, aveva i capelli legati in due trecce, e una gonna a righe.
Sembrava spaesata, impaurita e molto triste.
Forse si accorse del suo sguardo, perché un attimo dopo lei alzò gli occhi che scoprì di un verde intenso e lo lasciò senza fiato.
Un vero colpo di fulmine.
Lui le sorrise, ma lei non ricambiò.
Il giorno dopo si ripetè la stessa scena, ma questa volta la ragazza lo aspettava, e gli regalò un sfavillante sorriso.
Aveva gli occhi che ridevano, brillanti, acuti, da persona intelligente.
Invece la bocca era ingenuamente seducente, i denti bianchi e allineati.
Ma non si disserò niente.
Passarono così i giorni, i mesi.
Le parole tra di loro non servivano, le loro anime comunicavano con gli occhi.
Poi, un bel giorno, la ragazza non si fece vedere.
Il ragazzo invece di prendere il treno, si accasciò sulla panchina e si mise a piangere.
Era così disperato da non accorgersi subito di una manina che si posò sulla spalla...
Era Lei.
Sembrava un angelo.
I raggi di sole filtravano attraverso i suoi capelli che quel giorno portava sciolti, e il ragazzo si alzò per accarezzarli.
Stettero parecchio lì, uno davanti all'altra, accarezzandosi, cercando di capirsi senza parlare... si annusarono come per riconoscersi...lei sapeva di cioccolato, di dolce,lui invece di agrumi.
Non c'era spiegazione razionale a tutto ciò, si erano semplicemente trovati.
La loro storia d'amore iniziò così.
Capirono subito che tra di loro c'era qualcosa di speciale, che difficilmente si sarebbe spezzato. Mentre gli amici si prendevano e si lasciavano con le ragazze usandole come fazzoletti, loro continuavano ogni giorno ad amarsi, a conoscersi, senza fretta, lasciando che il mistero del loro amore si scoprisse poco a poco.
Gli anni passarono e li videro prima fidanzati, poi sposati e infine padre e madre di tre bellissimi gemelli.
Sai Stella, il tre è il numero perfetto.”
“Ma nonno, il papà ha due gemelli! Anche loro sono tre! Come questi della favola!”
“Eh si, a volte le favole assomigliano alla realtà.”
“Racconta nonno, poi? Com'è andata a finire?”
Le lacrime scivolano sul mio viso rugoso. Sono troppo debole ormai, non riesco più a trattenere le emozioni.
“Perchè piangi?”
“Perchè purtroppo è una favola triste. Ma non per questo non è degna di essere raccontata.”
Mi asciugo con il dorso della mano e vado avanti.
“I tre gemelli crescevano sani e felici, giocherelloni, si divertivano a scambiarsi di ruolo, tanto erano identici! A scuola era sempre uno che si faceva interrogare per tutti e tre, perchè era il più studioso... gli altri due erano degli scansafatiche!”
Gli anni passarono pieni di amore e allegria, finchè la mamma di questi gemelli non morì, un giorno d'autunno, improvvisamente.”
“Cosa vuol dire nonno 'morì'?
“Che qualcuno dal cielo l'ha chiamata, perchè aveva bisogno della sua dolcezza, dei suoi abbracci, dei suoi baci... così è diventata un angelo!”
“Anch'io voglio diventare un angelo, nonno!”
“Lo sei già, sei il mio angelo...” La stringo a me accarezzandole la testolina.
“Continua”
“Gli anni trascorsero dapprima pesanti, poi pian piano il dolore si fece più facile da sopportare... Ogni anno che passava, al papà dei gemelli nasceva una nuova ruga.”
“Perchè?”
“Perchè la ruga è un gesto d'amore. L'angelo scendeva dal cielo per disegnargliene una sul viso. Ogni anno, sempre, non se ne dimenticava mai.
Più rughe aveva e più aveva la certezze che l'angelo non si era scordato di lui, che l'amava ancora e sempre l'avrebbe amato.”
La mia nipotina allunga la mano e mi accarezza il viso dicendo:
“Ma allora anche tu nonno hai qualcuno che ti ama tanto da lassù.”
“Sì, Stella, ogni mattina, mi sveglio e mi tocco il viso. Seguo le rughe, le loro linee che formano, come fosse un quadro. E sorrido, perchè è il quadro dipinto da un angelo, ed è il più bello che ci sia.”

mercoledì 3 aprile 2013

W.W.W. Wednesday #1

Oggi inauguriamo un nuovo appuntamento settimanale per la rubrica Fruscio di Pagine: w.w.w. Wednesday.
In cosa consiste?
Bisogna rispondere a tre domande sulle proprie letture:
  1. Cosa stai leggendo?
  2. Quale libro hai finito di recente?
  3. Quale sarà la tua prossima lettura?
La rubrica prende il nome da queste tre domande in inglese:


Potete rispondere a queste domande nei commenti, condividendo le vostre letture.

Le mie risposte:

  1. C. J. Daugherty, Il segreto del bosco. Night School, Newton Compton, 2012
  2. Cassandra Clare, Shadowhunters. Città delle anime perdute, Mondadori, 2012
  3. Nagaru Tanigawa, La malinconia di Haruhi Suzumiya, J-Pop Romanzi, 2011

lunedì 1 aprile 2013

Pugni alla radio

Ciao a tutti!
Oggi vorrei parlarvi della demenza che usano alcune emittenti radiofoniche per indurre gli ascoltatori a ridere.
Vi dico già che è una cosa che detesto profondamente. È insopportabile, pesante e poi dopo la prima battuta scema non fa ridere. Potrei continuare l'elenco del disgusto potenzialmente all'infinito, ma mi fermo per rispetto verso di voi.
In particolare mi riferisco al fatto che molti di questi personaggi utilizzano scherzi telefonici (e qui mi salgono proprio i conati, ma cercherò di resistere), frasi sgrammaticate, slang pseudo-giovanili, spesso parolacce per risate facili ecc...
Comodo. È facile fare ridere alla maniera de "I soliti idioti"; facile, veloce e porta soldi facili, a quanto pare. Come dicevo, personalmente lo ritengo fastidioso. Intendiamoci, non è che lo aborro in senso assoluto. Ci sono anche dei giorni in cui mi piace ridere facile per delle gag fatte in questo modo, ma sono rari. La maggior parte delle volte preferisco ridere di battute fatte bene e ricercate, anche linguisticamente.
Per esempio, c'è un programma di una radio che mi piace molto, perché i conduttori fanno ridere utilizzando un linguaggio forbito. Non con paroloni astrusi, ma usano termini ricercati, non si abbandonano alla parolaccia e riescono a fare giochi di parole, a volte, davvero geniali.
Questo mi piace, perché mi fa sentire una persona che usa il cervello. Capisco la battuta perché capisco il linguaggio e lo sento utilizzato in modo creativo.
L'altro tipo di comicità mi fa sentire una deficiente che ride solo perché è di bassa lega. Immediata e la capiscono tutti. Facile, facile farla di questo tipo. Ma perché io dovrei sentirmi idiota quando la odo via radio? Come direbbero i gggg-giovani: anche no.
Preferisco ridere in modo consapevole e sentendomi una col sale in zucca perché, sinceramente, questa moda dei mass media (in generale) di farci sentire un po' tutti coglioni (scusatemi il termine!) mi ha rotto le scatole.
Io scelgo di dire basta. Non voglio più ridere per delle battutine basse e scollacciate.
È venuta l'ora di selezionare, almeno per me.
Mi piacerebbe sapere come la pensate riguardo a questo tema.

Commentate numerosi!
Alla prossima:-)