Ricordando la premessa che non sono una poetessa, ma i versi che scrivo sono frutto di un puro turbine di sentimenti, ho scritto un nuovo componimento sul terremoto che ha scosso nuovamente l'Emilia Romagna e il Nord Italia stamattina (...e che ancora li sta martoriando).
Che cosa si può fare quando il suolo si muove e vibra inesorabilmente,
dove ci si può rifugiare
quando la cosa più sicura del mondo
diventa instabile,
trema,
oscilla,
si scuote.
Non c’è luogo dove ti puoi riparare,
non c’è pace al turbamento che ti fa saltare il cuore,
non c’è possibilità di fuga.
Sei solo tu, inerme, davanti alla potenza della natura
inafferrabile, inarrestabile.
Puoi solo sperare che quel terribile tremore si fermi prima possibile
e che il tuo angelo custode ti protegga.
Terremoti, uragani, maremoti,
sono gli urli che la Terra ci rimanda
per farci ricordare che non siamo i soli ad abitare qui.
C’è anche Lei, Lei stessa, ed è viva
come lo siamo noi.
Anzi, in realtà, noi siamo gli ospiti ed è la Madre Terra la padrona di casa
che quando si arrabbia urla, strilla, batte i piedi per terra
e ci ricorda che siamo solo di passaggio qui da Lei.
Un minuscolo omaggio dedicato a quelli che hanno perso tutto...
Grazie a tutti coloro che leggeranno.
Con il cuore in mano,
Chiara