Succede di rado. Ed è una bella sensazione essere sorpresi
da qualcosa di inaspettato. Può succedere nei luoghi più impensati, come sul
bus che ti riporta a casa dopo una giornata di lavoro.
Io prendo spesso i mezzi pubblici per spostarmi da casa al
lavoro. Per me è più comodo ed economico.
Qualche sera fa sonnecchiavo su uno dei sedili in fondo, due ragazze dietro di me parlottano fra di
loro. Stanno parlando delle loro passioni, dei loro idoli. Ma non parlano di
relazioni sentimentali, di discoteca, di sbornie varie; non parlano di star del
cinema o della televisione, di reality e di subrette che lasciano il tempo che
trovano. Stanno conversando di libri, i loro libri preferiti, dei loro autori
preferiti. Ne discutono come si farebbe di qualunque tema che sta a cuore, con la
passione e l’ardore tipico dei ragazzi teenager.
Per me è stata una sorpresa, una bella sorpresa. Era da
tanto che non udivo discorsi di lettura in contesto così informale come un autobus.
Non tanto per l’argomento in se, ma per il fatto che a parlarne erano due
giovani ragazze e non era per un compito in classe o esame, era proprio un
discorso libero e appassionato. Il miglior spot per promuovere la cultura a
tutti i livelli.
Quello che ho pensato io, mentre mi crogiolavo nel piacere
di questo evento inaspettato, è stato un pensiero di fiducia. Nonostante ci sia
gente che cerca di venderci l’idea che i giovani sono vuoti e pensano solo a
divertirsi (o sballarsi, che dir si voglia), la realtà è che lumi di cultura e
di speranza ci sono ancora e si possono trovare ovunque. Quello in cui dovremmo
impegnarci tutti, è fare del nostro meglio (nel nostro piccolo) per far si che queste
luci non si spengano, ma rimangano vive e brillino sempre di più.
Il momento è brutto, sotto tutti i punti di vista, ma credo
che avere fede in qualcosa di buono possa aiutarci a far passare questo periodo
buio e farci arrivare al successivo ancora più forti e, spero, consapevoli.
Questo breve post, per lasciarvi con una sensazione di
piacevolezza e positività. Ritorno in ferie, questa volta per due settimane, e
volevo donarvi questa mia piccola esperienza per salutarvi in modo degno fino
al mio ritorno.
Mi auguro che questa riflessione flash vi abbia lasciato una
bella emozione, come l’ha lasciata a me.
A presto.
Vi abbraccio:-)
Ma sì, c'è chi resiste! Del resto il problema non sono i giovani, ma le condizioni iniziali. Avevo cercato delle statistiche sulla lettura e riscontrato che i lettori sono in leggero aumento. Il problema è che sono pochi, quindi crescono poco. Potrebbero essere di più? Forse. Ma ci vuole un'educazione alla lettura più efficace e questo non so come si potrebbe fare.
RispondiEliminaUn bellissimo post e una bellissima notizia positiva. Io continuo a sognare un mondo in cui non ci si debba più meravigliare se dei giovani parlano di libri! Chissà se un giorno tale mondo esisterà... intanto godiamoci le eccezioni!
RispondiEliminaAh, che bello dev'essere stato, sentir parlare di libri invece che di cellulari e rossetti!
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