sabato 8 settembre 2012

Esperimento finale


Terzo e ultimo capito della mia microsaga fanta-horror (?).
Con la speranza che un pò di suspance sotto l'ombrellone vi sia stata gradita :-)

Il Dottore e Mister J. erano nuovamente a colloquio.
“dunque, è passato il tempo stabilito. Siamo pronti?”
“certo che si”
“allora possiamo passare subito alla fase 2”
“si, non ci sono impedimenti”
“bene, ordinerò che vengano portati gli esemplari maschi per la riproduzione”
“meglio di no. La fase due non si svolgerà qui”
“no? E chi lo dice? Tu, scienziato da strapazzo!”
“puoi insultarmi quanto vuoi, ma io sono l’unico che può gestire la fase due al meglio delle sue potenzialità e tu lo sai bene”
“credi? In verità non ho più bisogno di te. Posso anche ucciderti”
“Fa pure, ma…”, Mister J. lo fulminò con un’occhiata al veleno “ricorda che non sei in grado di creare altri prototipi senza il mio aiuto”
“Ne ho già due in perfetta salute”
“Che tu ucciderai presto con la tua brama di farle riprodurre a ripetizione. Sappiamo entrambi che le modifiche che ho apportato al loro DNA in modo che i loro figli nascano addestrati ad obbedire a colui che riconosceranno come padrone sono una miniera d’oro. Lo sai. Hai già dei compratori che bramano di avere soldati potenzialmente perfetti. Ma… se decidessi di fare di testa tua, uccidendomi, non ne potrai mai creare altre di madri potenziali”
“come no? I tuoi assistenti mi hanno gentilmente fornito tutta la documentazione necessaria, dietro lauto compenso”
“non ti servirà. Nessuno di loro sa qual’ è l’ingrediente fondamentale del siero che permette la modifica del DNA. Soltanto io lo conosco. E me lo porterò all’altro mondo questo segreto”
Il Dottore estrasse una pistola e puntò la canna sotto il suo mento.
A Mister J. colò un rivolo di sudore dalla tempia.
“Craig, aspetta! Non farlo ti prego. Farò tutto quello che vuoi”
Il Dottore lo guardò con disprezzo e abbassò la mano
“in primo luogo chiedimi scusa. Detesto gli strafottenti”
“ti chiedo scusa” sussurrò J., come se stesse ingoiando dei chiodi.
“molto bene. Ora possiamo riprendere a parlare come persone civili”
“dunque? Cosa proponi?”
“i prototipi 1 e 2 verranno portati nella città che hai appositamente creato per accogliere tutti i tuoi vari esperimenti genetici. Vivranno lì, insieme agli altri e ai giovani che hai selezionato per l’inseminazione. Non ricorderanno nulla della loro precedente vita, mi sono preso la libertà e l’onere di oscurare la loro mente dei ricordi della loro esistenza fino a questo momento…”
“e poi?”
“beh, Plasville in fondo è un bel posto in cui vivere. Pacifico e strano quanto basta. Staranno bene lì i prototipi. E avranno figli secondo i loro ritmi biologici, senza sovraccaricare il loro delicati fisici femminili. In questo modo ne avrai a lungo di bambini speciali
“si, ma… se non ne avessero? Qui potrei controllarle, a Plasville no”
“tranquillo ho inserito e loro codice genetico un piccolo gene che farà sentire loro il bisogno di accoppiarsi e riprodursi dopo un certo lasso di tempo. Andrà tutto come stabilito, non preoccuparti”
“come sapranno con chi farlo? Non conoscono i maschi selezionati”
“lo sapranno”
“dici? Non ne sono molto convinto”
“fidati di me. Non te ne pentirai”
“a quanto pare non ho scelta”
“hai scelto tu di avermi come socio quando mi hai proposto l’affare. Io ho accettato, dicendoti che ci sarebbe voluto molto tempo e molti soldi, ma ora… ecco qui! Avrai i frutti desiderati. Essere ragionevoli conviene, non credi” ghignò Craig giocherellando con la pistola.
“già, temo che tu abbia ragione”
“perciò non ci resta che preparare la partenza mia e delle future madri. Dovrò essere lì per controllare la situazione. Non vorrei che qualche soggetto creato da tuoi scienziati inetti rovini la fase due”
“certamente. Manderò qualcuno perché ti aiuti”
“perfetto”
Mister J. si alzò dalla poltrona dietro la scrivania. Lo accompagnò alla porta.
“scusa se mi sono lasciato prendere dalla brama di potere, prima”
“Già dimenticato, J., non preoccuparti. Sono abituato a certi voltafaccia. Per questo mi premunisco sempre per risultare indispensabile”
Mister J. annuì accondiscendente.
“ci vediamo fra un po’. Vado nelle mie stanze a prepararmi per la partenza. Ci accompagni anche tu?”
“non posso. Ho una riunione con dei potenziali compratori. Verrò fra qualche giorno, appena mi è possibile”
“attenderò con piacere il tuo arrivo a Plasville. Sono certo che per allora avrò delle novità”
Mister J. sorrise sornione, gli porse la mano. Lui e il Dottore si scambiarono una stretta cordiale.
“a presto J.”
“si, a presto”

Fine

2 commenti:

  1. Finisce qui? No, dai! Mi stavo appassionando! Eppure tutte le buone storie finiscono lasciando intendere che non tutto è finito.

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  2. Ehm, Chiara, potevi fare uno sforzo ulteriore e scrivere qualche capitolo in più...

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