Da qualche tempo Google ha lanciato, per Google+, il suo social, le Community.
Io e Chiara abbiamo deciso di provare questa nuova modalità di aggregazione su G+ per proporre un esperimento di scrittura creativa online, creando la Community di Word in Progress.
Come funziona la nostra Community?
Noi lo consideriamo un laboratorio di scrittura creativa online.
Ogni mese proponiamo due nuovi #temi sui quali i membri della Community sono invitati a scrivere
un racconto di lunghezza compresa tra i 4.000 e i 10.000 caratteri. I racconti verranno quindi pubblicati sul nostro blog.
Consideriamo la Community anche un luogo d'incontro e di scambio di pareri, idee, prospettive sulla scrittura.
Come faccio a entrare nella Community?
La nostra Community è privata. Puoi chiedere di essere invitato ma dovrai aspettare la conferma.
I temi di febbraio
I temi che abbiamo proposto per il mese di febbraio (e il lancio della Community) sono #Frammenti e #Inchiostro. Ai partecipanti è stata lasciata totale libertà nella scelta e nell'interpretazione dei temi.
Qui sul blog per ospitare i racconti inauguriamo oggi una rubrica apposita, Web Stories, attiva a partire da questo post.
La prima web story è di Nicola (Nick il Nocturniano) Parisi del blog Nocturnia, per il tema #Frammenti.
SCHEGGE
E' strano come basti riempire poche valigie per cancellare quattro anni della propria vita.
Sara è già sulla porta, le mani incrociate sul petto, il labbro imbronciato si comporta come se fosse lei quella che sta subendo la decisione.
- Allora, non hai niente da dire?
-Perché? Cambierebbe qualcosa ?
No. Non cambierebbe niente e lo sa anche lei.
- Ecco! E' anche per questo che me ne vado. Sei sempre distante, sempre freddo. Dopo tutti questi anni mi sembra di aver ancora a che fare con un estraneo.
Io abbozzo, evito di chiederle se nella sua decisione c'entri qualcosa il tipo con la Opel che la sta aspettando giù.
-Sara, Saretta...sapevi sin dall'inizio com'ero fatto. Non stiamo a raccontar ciballe.
Mi abbasso a raccogliere due delle valigie.
-Piuttosto sbrighiamoci: io ho da fare e tu hai tante cose da portar via. Dai, ti do una mano.
Le passo avanti con il mio carico, supero lei ed il suo orgoglio ferito.
Una magra vittoria e una ancor più magra soddisfazione.
Giù il tizio sembra sorpreso di vedermi, forse è perfino preoccupato che la situazione possa degenerare.
- Ciao, piacere- gli faccio mentre osservo la sua espressione sempre più preoccupato, i capelli carichi di gel, l'abbronzatura da lampada che ancora traspare. Proprio il tipo d'uomo di Sara. Proprio il suo tipo
- Sara scende subito. A proposito, conviene che ti prepari: se ti ha detto che lei è una fedele è la stessa cosa che ha detto a me quattro anni fa quando ha lasciato il suo primo marito.
Il ragazzo diventa sempre più rosso, dubito che c'entri qualcosa l'abbronzatura, in quanto a me giro i tacchi e oltrepasso ancora Sara.
I suoi insulti mi seguono fino al portone del palazzo.
-Ciao Saretta, riguardati. Scusami mi tratterrei ma ho appuntamento col fabbro per far cambiare la serratura.
Il mio vuoto appartamento mi accoglie, dovunque c'è qualcosa che mi ricordi la mia appena conclusa relazione. "Sei una persona fredda" Mi aveva detto lei qualche giorno prima " Non hai sentimenti, non comunichi" Poi aveva aggiunto il suo classico: " Non mi hai mai permesso di conoscerti bene"
Avrebbe cambiato qualcosa?
Mi appoggio al tavolo, uno spazio sgombro dalla polvere mi segnala il punto dove fino a qualche ora prima c'era un soprammobile.
Un soprammobile di Sara, ovviamente.
La cosa peggiore è che dentro di me so che ha ragione lei.
Su un mobile trovo un altro dei suoi ninnoli: un vecchio Buddha di porcellana. Strano che se lo sia dimenticato: era anche uno dei suoi preferiti.
Soppeso la statuetta, il Buddha sembra guardare proprio dentro di me con la sua espressione paciosa.
Apro le dita e lascio che la statuetta cada a terra, milioni di pezzi volano per aria.
So già che domani me ne pentirò, che riaggiusterò il Buddha pezzo per pezzo, magari chiamerò anche Sara per chiederle di perdonarmi, di ricominciare.
Esattamente come ha fatto tutte le altre volte.
E il ciclo ricomincerà.
Senza accorgermene ho già raccolto due pezzi del Buddha, riparare certe cose per me è sempre stato facile, anche la relazione con Sara l'ho riparata tante volte.
E' il riparare le ferite dell'anima che non mi riesce mai.
Forse è meglio che mi faccia un caffè.
****
L'autore si presenta
Mi chiamo Nicola Parisi, anche se ormai per tutti sono Nick del blog Nocturnia (wwwwelcometonocturnia.blogspot.it). Classe 1969 - classe 1969 io, non certo il blog.
Sono nato a Napoli e sono napoletano fino al midollo. Ho abitato a Firenze e a Perugia e ormai da anni risiedo in Provincia di Venezia: amo molto la Riviera del Brenta, un luogo meraviglioso e magico, dove ancora si respira il senso della storia, nonostante i continui tentativi di cementificazione, attuati in questi ultimi anni.
Da sempre sono un appassionato di fumetti, cartoons, fantascienza ed horror, colleziono libri, Dvd di film e serie televisive di genere fantastico, praticamente ho imparato a leggere prima ancora che a camminare.
Queste sono le mie passioni, questa è la mia vita, mia moglie Venusia dal 2007 è compagna e spesso complice di queste mie fissazioni.
Entrambi siamo ambientalisti convinti, ne sa qualcosa la nostra Trixie, una adorabile gattona nera, che ho raccolto nel 2004; all'epoca era un cuccioletto pelle ed ossa... e adesso invece sembra un ippopotamo.
Certo non è tutto qui: da buon italiano sono profondamente curioso, mi piace conoscere e comprendere. Ritengo che ci sia sempre da imparare da ogni cosa.
Amo la buona cucina senza alcuna distinzione di regioni o nazionalità, il buon vino e la birra, nonché la storia e la cultura dell'Europa in particolare quella di Francia ed Inghilterra, e, nonostante tutto... continuo a voler rimanere un irriducibile idealista.
Grazie per aber postato il mio racconto. :)
RispondiEliminaAver non aber...maledetti gremlins della tastiera.
RispondiElimina@Nick Parisi: grazie a te per averlo scritto! :)
RispondiEliminaEh, i gremlins della tastiera... basta non dargli da mangiare, no? ;)
Non sarà facile riincollare il Buddha, ne mancherà sempre un qualche pezzetto. In fondo si è spezzato in milioni di pezzi. E il tuo protagonista non riuscirà a ricostruire un rapporto che non sia pieno di buchi. Ma le donne come Sara è meglio non incontrarle: bimbette piene di sé e capaci di colpire alla cieca ma con assurda precisione. Una situazione, più che un racconto vero e proprio, ma comunque godibile. Anche se dannatamente breve.
RispondiEliminaBreve ed incisivo. ;)
EliminaAbbiamo fissato un limite minimo e massimo di caratteri per i racconti (dai 4000 ai 10.000); limite che però riteniamo fluido. Nick è stato molto bravo a esprimersi pur restando in questi limiti.
Grazie per il commento! Aggiungo il tuo blog al nostro blogroll.
Il buddha è un bel simbolo per una storia come questa, legata ai corsi e ai ricorsi del protagonista. Un uomo che si sente incompleto e il suo cerchio rosso degli affetti.
RispondiEliminaDovresti scrivere più spesso, Nick. Hai dipinto perfettamente una situazione in cui molti di noi, me compreso, sono passati.
RispondiEliminaÈ vero, Nick è bravo a scrivere. Dovrebbe proprio farlo più spesso.
Elimina@ Max @ Angelo @ Obsidian
RispondiEliminaGrazie a tutti per i complimenti.
Bello questo spaccato.
RispondiEliminaIl Budda in mille pezzi è davvero un bel simbolo, trasmette ottimamente lo stato d'animo e lo stato delle cose.
E' bello tornare a leggerti!:)
@ Cily
RispondiEliminaGrazie anche a te. ;)
Nick, ma sei meglio di Google! 😱
RispondiElimina@Obsidian: ho aggiunto il tuo blog al nostro blogroll.
RispondiElimina@cily: ho aggiunto il tuo blog al nostro blogroll.
Grazie a tutti per i commenti!
Grazieeeee ^^
EliminaChissà se c'è qualcosa di autobiografico... in questo caso sarebbe uno psicodramma perfetto! complimenti, fratè!!!
RispondiElimina@ TIM
EliminaGrazie per i complimenti fratè!!!
E...no, non c' è niente di autobiografico in questo raccontino.