Domanda del tutto legittima del lettore: «Per quale motivo in un blog che tratta di lettura e scrittura si parla di film d'animazione giapponesi?»
Risposta, un po' piccata, del blogger che cura i contenuti: «Perché una storia si può raccontare in molti modi, non necessariamente (o esclusivamente) in forma scritta. C'è il racconto orale, c'è quello interattivo dei videogiochi e c'è quello che mescola immagini animate, suoni e narrazione del film.»
«D'accordo. Ma perché proprio Hayao Miyazaki e i film d'animazione giapponesi?»
Ho scoperto Miyazaki grazie a Il castello errante di Howl, bellissimo film d'animazione giapponese; e del suo tratto morbido, del suo mondo dipinto a colori pastello, che conserva quel sapore di antico che i cartoni animati Disney hanno perso, di tutto questo mi sono innamorata (e niente canzoncine!).
Dopo Howl ho voluto scoprire altre
opere di questo regista giapponese, che, per me, è anche un grande
storyteller, come ce ne sono rimasti pochi, in questi nostri tempi in
cui tutti raccontano storie, ma non tutti sanno farsi ascoltare o
sono degni di essere ascoltati.
Hayao Miyazaki ha prodotto moltissimi
capolavori d'animazione giapponese.
I miei preferiti, insieme ad Howl, sono
La città incantata, Ponyo sulla scogliera e Il mio vicino Totoro. Ho
visto anche Principessa Mononoke, ma non sono riuscita a procurarmi Kiki
consegne a domicilio e Nausicaä della Valle del Vento.
Oggi vorrei parlarvi un po' di Miyazaki
e dei film che ho visto e apprezzato.
Cominciamo con qualche nozione
biografica sul regista (da Wikipedia).
Sul regista e le sue opere
Hayao Miyazaki è un fumettista, animatore, sceneggiatore, regista e produttore
giapponese film d'animazione.
Nonostante la guerra, ebbe un'infanzia
tranquilla, grazie a una famiglia agiata. Suo padre possedeva una
fabbrica di componenti per aerei, che contribuì alla grande passione
del figlio per il volo e le macchine volanti.
Durante l'adolescenza, negli anni
cinquanta, Miyazaki, da sempre appassionato disegnatore, fu
conquistato dai manga e dagli anime.
Dopo la laurea in Scienze Politiche ed
Economia conseguita nel 1963, entrò a far parte dello staff dei
disegnatori della Toei.
Nel 1971, insieme ai colleghi
Isao Takahata e Yoichi Kotabe, seguì Yasuo Ōtsuka alla A
Production; per questo studio, insieme a Takahata, diresse alcuni
episodi della prima serie di Lupin III.
Nel 1973, Miyazaki e Takahata
iniziarono la collaborazione con la Nippon Animation.
Furono affidati a lui il progetto e
l'organizzazione di scena in Heidi (1974) e Anna dai capelli rossi
(1979).
Nel 1979 diresse il suo primo
lungometraggio, Lupin III - Il castello di Cagliostro.
Di Lupin III diresse ancora due episodi
della seconda serie tv nel 1980.
Nel 1982 la rivista Animage iniziò la
pubblicazione del manga Nausicaä della Valle del Vento, disegnato da
Miyazaki e riuscì a convincere l'artista a sceneggiare e dirigere un
film tratto dal manga, che uscì nelle sale nel 1984.
Il successo ottenuto permise
al regista fondare uno studio di produzione
proprio e, nel 1985, nacque lo Studio Ghibli.
Il primo lungometraggio dello studio
vide la luce nel 1986: Laputa - Castello nel cielo.
Nel 1988 Miyazaki presentò Il mio
vicino Totoro, premiato come miglior film dell'anno in Giappone.
Nel 1989 con Kiki consegne a domicilio
iniziarono i successi al botteghino, nel paese del Sol Levante. Con
essi l'ingrandimento dello Studio, diversi film d'animazione,
assunzioni permanenti di collaboratori.
Dopo alcuni anni di lavorazione uscì,
nel 1997, Principessa Mononoke, che batté ogni record di incassi in
Giappone e collezionò numerosi premi.
In quest'occasione Miyazaki affermò di
volersi dedicare ad altri ruoli all'interno dello Studio Ghibli,
lasciando la regia ai giovani autori nel frattempo cresciuti alla sua
scuola. Ritornò però dietro la macchina da presa e, nel 2001, usciva
La città incantata, che in patria ripeté l'ormai consueto rituale
di successi presso la critica e il pubblico, ma lo stesso avvenne nel
resto del mondo (tra i premi vinti l'Orso d'Oro al Festival di
Berlino e l'Oscar 2003 per il migliore lungometraggio di animazione).
Nel 2004 Miyazaki ha partecipato alla
61ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia col suo
ultimo film, Il castello errante di Howl.
Nel 2005 è stato insignito alla 62ª
Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia del Leone
d'Oro alla carriera.
Dal 2008, con Ponyo sulla scogliera,
presentato in anteprima alla 65ª Mostra internazionale d'arte
cinematografica di Venezia, lo Studio Ghibli diviene l'unico studio
d'animazione giapponese ad usare tecniche di disegno tradizionali per
i suoi film, volendo così contrastare l'uso della grafica
computerizzata.
I miei film preferiti
Le trama dei film vengono da Wikipedia.
Il castello errante di Howl
Sophie è una ragazza semplice, appassionata del suo lavoro, che a soli 18 anni gestisce il negozio di cappelli del padre defunto, passando così l'intera giornata tra il negozio e la casa. Mentre va in panetteria a trovare la sorella, Lettie, viene importunata da due gendarmi, presenti in città per l'imminente guerra, ma è salvata da un avvenente ragazzo, il misterioso mago Howl, il quale prova subito simpatia per la ragazza. Tornata in negozio, Sophie riceve una visita della Strega delle Lande Desolate a causa delle attenzioni ricevute da Howl: la strega da tempo ricerca il cuore di Howl per averlo tutto per sé, e scaglia una maledizione sulla ragazza, trasformandola in un'anziana donna e impedendole di rivelare la verità sulla propria condizione.
Mi è piaciuto perché...
Questo film mi ha conquistata, con la sua storia, i suoi personaggi, le sue musiche, la sua magia, la morbidezza e la limpidezza del tratto. Mi ha riportato alla mente i film Disney che guardavo da bambina...senza le canzoncine, che odiavo allora e odio anche adesso!
La città incantata
Nonostante la pietra davanti all'ingresso questa strana costruzione attira i genitori della bambina, mentre Chihiro ne è impaurita. Ciononostante, i genitori decidono di esplorare la costruzione, che credono faccia parte di un luna park abbandonato, e Chihiro, suo malgrado, li segue.
Quello che trovano all'interno è un'intera città composta esclusivamente da ristoranti e locali, senza però anima viva per le strade; la presenza del profumo di ottimo cibo attrae il padre di Chihiro, che trova un ristorante con il bancone imbandito di leccornie varie. Il ristorante è vuoto, ma i genitori di Chihiro decidono di mangiare comunque, con l'intenzione di pagare all'arrivo di eventuali padroni o camerieri.
In realtà questa città apparentemente abbandonata è un complesso termale degli spiriti della natura, e la potente maga Yubaba, padrona del complesso, trasforma i due genitori in maiali, punendoli per aver mangiato il cibo sacro degli spiriti.
Mi è piaciuto perché...
Mi hanno colpita il coraggio e il candore di Chihiro, che, nonostante le avversità, affronta le prove che li si presentano senza lasciare che queste induriscano il suo cuore.
Mi hanno colpita il coraggio e il candore di Chihiro, che, nonostante le avversità, affronta le prove che li si presentano senza lasciare che queste induriscano il suo cuore.
Il mio vicino Totoro
La storia è ambientata nell'hinterland della Tokyo degli anni cinquanta. Le sorelline Satsuki e Mei (la prima di 11 anni e la seconda di 4) si stanno trasferendo col padre da lì a Matsu no Gô, villaggio di campagna. Il trasferimento serve per andare a vivere più vicini alla loro mamma che è ricoverata in ospedale. Inizia così il loro viaggio alla scoperta di un mondo nuovo, ma soprattutto alla scoperta della natura.
Mi è piaciuto perché...
Affronta temi complessi con una delicatezza incredibile.
Ponyo sulla scogliera
Una piccola sirena fugge dalla sua casa in fondo al mare a bordo di una medusa e finisce su una spiaggia dove viene salvata da un bambino di nome Sōsuke, che la battezza Ponyo, senza sapere che il suo vero nome è, invece, Brunilde. Fujimoto, il padre di Ponyo, la costringe a ritornare a casa, ma lei gli confessa che vuole diventare umana perché si è innamorata di Sōsuke.
Mi è piaciuto perché...
La Sirenetta...senza fronzoli, inutili canzoncine e insopportabili paguri parlanti saccenti. Restano il candore e la tenerezza dei due piccoli protagonisti.
Ho visto solo il Castello e la Città, piaciuti moltissimo. Di più il castello, forse, ma è un bel match.
RispondiEliminaDavvero un bel match. Se dovessi decidere tra il Castello e la Città, anch'io non saprei cosa scegliere.
EliminaA me è piaciuto molto anche "Kiki delivery service" ^___^
RispondiEliminaMi piacerebbe vederlo, ma a quanto pare qui in Italia è introvabile. Proverò a vedere se lo trovo su Amazon uk.
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