Questo è il riassunto del primo capitolo di una monografia che tratta di biblioteconomia ai tempi del web 2.0. Il contenuto proviene interamente dal capitolo, non c'è stato nessun intervento personale.
Siccome non sono d'accordo con alcune delle affermazioni, mi è venuta la curiosita di girare la questione al popolo del web, per vedere quali riflessioni ci salteranno fuori. Consideratelo un esperimento.
Nella società dell'informazione siamo sempre connessi.
Il dispositivo è un nodo in una rete che abbraccia tutto il pianeta, nella quale l'informazione, cioè il collettivo di documenti prodotto dall'utente, viaggia senza peso, sotto forma di bit, segnali elettronici che non hanno fisicità.
Il passaggio dalla stampa al digitale determina un cambiamento anche nella leggerezza e flessibilità dei supporti.
Il supporto digitale accresce il potenziale di creazione, diffusione e condivisione dei documenti e quindi comporta una maggiore velocità e pervasività nella trasmissione del pensiero.
Tuttavia la Rete è un ambiente che può essere descritto come uno spazio ignoto, instabile, disordinato. Uno spazio in cui l'individualità del singolo è sacrificata a una logica d'insieme nella quale l'apporto del singolo riveste un'importanza nulla. Questo comporta una riduzione di personalità, un annullamento identitario dei membri.
In un mondo nel quale la tecnologia gioca un ruolo da protagonista, sussiste il mito del web 2.0 come partecipazione e condivisione. Ma, in realtà, anche se i mashup informativi generano documentazione innovativa, l'intervento del singolo perde d'importanza a favore di un'intelligenza collettiva.
Il concetto di autore nasce con la stampa e le grandi rivoluzioni dell'era moderna.
L'era digitale ha generato un mondo in cui le macchine, la cui caratteristica è di essere universali perché puramente informazionali, comunicano tra loro. Possibilmente conducendo a un'epoca in cui l'intermediazione umana sarà superflua.
In tale contesto l'informazione diventa carburante per il mega-apparecchio che si alimenta di un flusso ininterrotto di informazioni. L'accrescimento dei sistemi digitali porta a un'ipertrofia informativa in quanto per alimentare le macchine è necessario un flusso ininterrotto e massiccio di dati.