venerdì 16 agosto 2013

Le 50 sfumature dell'inverosimile

Ed eccola qui la recensione!! Tanto decantata e attesa!
Con la speranza di non aver deluso le attese, vi invito a gustarvela tra un ghiacciolo e una fetta d'anguria in questo bel weekend d'estate!
;-)

Prima di iniziare, vorrei precisare che quanto seguirà sarà frutto della mia personale opinione pertanto potrà essere oggetto di discussione o dibattito.
Indipendentemente da questo, spero che quello che andrete a leggere vi possa piacere e divertire.
Auguro a tutti una buona lettura.
Chiara

La trama del libro si può riassumere come segue: la protagonista, Anastasia Steel, si innamora di un uomo più grande di lei, Christian Gray, bello, ricco e apparentemente senza difetti, il quale la trascina in una relazione torbida e sadomaso.

Detto questo, colgo l'occasione per trasmettervi alcuni accorgimenti che mi ha suggerito la lettura del capolavoro all'inverso per evitare alcuni errori che si potrebbero fare durante la stesura di un proprio scritto.

n.1 la trama. E' la parte essenziale, l'anima di una storia. Se non ci fosse la trama, non ci sarebbe nulla da raccontare. E' lo spunto da cui partire e giostrare situazioni e personaggi. Più è complicata più è difficile portarla avanti, ma anche se si sceglie una trama semplice e lineare non è facile condurla in modo che non sia banale (e comunque dipende dal risultato che volete ottenere). Una trama dovrebbe darti momenti di pathos centellinati nell'intreccio narrativo in cui si muovono i personaggi, dovrebbe invogliarti a leggere sempre una pagina in più, di quella a cui volevi arrivare. Dovrebbe farti leggere il libro tutto d'un fiato o in ogni momento libero, se non è possibile leggerlo tutto e subito.
L'intreccio di questo libro è basilare, ok. Il problema è che, a mio parere, non è stato reso nemmeno coinvolgente. Anzi è stato trattatato in modo abbastanza monotono. Dopo aver fatto conoscere i pritagonisti ogni occasione era buona per farli finire in qualche pratica sessuale strana. Mi può stare bene che l'obbiettivo sia questo, ma a me sarebbe piaciuto leggere qualcosa di più, un focus più mirato sulle diverse vite dei protagonisti, qualche ostacolo in più per dare il gusto di dire, finalmente si sono visti! Non so, sono rimasta perplessa su questo.

n.2 caratterizzazione e descrizione dei personaggi. Sarebbe buona norma cercare di rendere a 360 gradi tutti i personaggi, sia quelli principali che quelli minori. In questo testo, non vengono descritti nemmeno i due protagonisti. Di loro sappiamo a malapena colore di capelli e occhi. Basta. Non un'ulteriore nota fisica, non un  particolare di rilievo. Sono lasciati a totale immaginazione del lettore. Immaginare va bene, ma non esageriamo. Parliamo del carattere dei protagonisti? Carattere che dovrebbe essere tutto quello che ci fa innamorare di una storia, oltre a trama e fluidità dello scritto. Sono caratterizzati marcando molto alcuni aspetti e niente altri. Come se fossero metà in luce e metà in ombra. Poi dal nulla hanno delle reazioni assolutamente contrarie rispetto a quello mostrato fin'ora come se soffrissero di sdoppiamento della personalità. E il lettore rimane basito (almeno io lo rimango), perchè non capisce da dove salta fuori quel guizzo che non c'entra nulla col personaggio in questione (schizofrenia? personalità borderline? abuso di droghe? Quale potrebbe essere la causa???? mah...).
Perciò il consiglio è: cercate di rendere i vostri personaggi veri, o almeno verosimili, pensate a quello che fareste voi scrittori per primi in una situazione analoga, attingete alla vostra esperienza personale. E per carità non fate dei vostri protagonisti dei pupazzi!

n.3 caratterizzazione e descrizione dei luoghi. Come per i personaggi anche i luoghi (e quant'altro) dovrebbero essere descritti nel modo più completo e verosimile possibile. Com'è, che sensazioni ci rimanda, quali odori/ sapori/ ricordi ci rimanda quel luogo. In questo libro, inizialmente qualcosa c'è. Poco, ma almeno è da apprezzare lo "sforzo". In ogni caso non è abbastanza. La maggiorn parte dell'attenzione è spesa per la ricerca spasmodica di particolari erotici, tutta la caratterizzazione di quello che c'è intorno è lasciata all'immaginazione del lettore.
Nessuno richiede descrizioni chilometriche e ossessivametne accurate di luoghi e situazioni, ma almeno un minimo...
Personalmente credo che un'opera per funzionare debba strutturarsi seguendo il principio di tenere in equilibrio tutti i fattori che la compongono. Perciò, non so quanto sia utile ridurre all'osso, o ancora meno, le descrizioni dei luoghi e concentrarsi solo sul resto.

n.4 ripetizione selvaggia di termini o frasi. Ci sono alcuni tipi di testo che vogliono la ripetizione di termini o frasi per ottenere un certo effetto (per esempio, un effetto umoristico), ma qui non vengono utilizzate a tale scopo. Rendono il testo pesante e danno l'impressione che in alcuni punti l'autrice non sappia come cavarsela ad uscire da un impasse (o che la sua scorta di sinonimi è piuttosto limitata:-P).
Inoltre il continuo ricorrere dei protagonisti a scambi di conversazioni via email è veramente fastidioso. Dopo le prime battute ti viene voglia di legarti il braccio con un laccio emostatico e farti una flebo di anfetamine. Anche perchè... sono obiettivamente inutili: se i due personaggi prendessero in mano i loro costosissimi smartphone, potrebbero tranquillamente chiamarsi e parlare a voce, invece di scriversi righe e inviarle. Rallenta moltissimo lo svolgimento.

n.5 linguaggio scritto. Premettendo che in questa recensione mi sono posta nei panni di una lettrice e non di un'insegnate, cosa che non potrei fare perchè i miei studi mi hanno portato altrove e che non mi permetto di dire a nessuno tu scrivi bene, tu scrivi male perchè non mi sento così al di sopra di nessuno per poterlo fare, vorrei dire che 50 sfumature non è scritto per niente bene.
L'inizio è la parte più tremenda, poi verso la metà migliora un pochettino. Non sto parlado di grammatica o la struttura delle frasi, sono formalmente corrette, il problema è come ti descrive (o meglio, non ti descrive) le situazioni, le sensazioni, le atmosfere. Sembrano scritte da una ragazza delle medie con un quoziente intellettivo sopra la media. Si, ok, è scritto per raggiungere la maggior fetta possibile di pubblico, ma... il rispetto per i lettori? Che fine ha fatto? Dobbiamo proprio essere considerati degli zombie che seguono la massa senza cervello, dei semplici cosumatori di fast book (bellissimo concetto!!)?  A chi ci propina questi successoni da milioni di copie non interessa proprio che siamo persone con cervelli pensanti. E' vero è piaciuto a molti perchè non era difficile da leggere e la storia era semplice e pruriginosa al punto giusto. Ma io farei questa riflessione: ma se per trascorrere il tuo tempo libero scegli un libro, non vuol dire che almeno un pò ti vuoi impegnare? Che vuoi smuovere le celluline grigie? Altrimenti sceglieresti un film leggero, o qualcos'altro, giusto? Ergo mi domando: perchè scrivere e leggere libri se il destino dell'editoria è portarci verso un prodotto che cuoci e mangi velocemente e che non ti lascia nulla a parte un appagamento effimero e temporaneo?
E qui ci sarebbe da aprire una perentesi gigante... Ma non lo farò. Questo concetto merita un post (o diversi post) a sé e merita il giusto dibattito tra noi e voi che seguite questo blog.

n.6 marcare forzatamente e continuamente certi pensieri e certi dati oggettivi. Eh... si. Durante il libro vengono periodicamente ribaditi certi pensieri e dati oggettivi, per ricordare al lettore che deve ricordarseli e deve sapere che quella cosa è così e tizio è sfuggente. Ma perchè l'autrice non riesce a renderlo in nessun'altro modo oltre che scrivendotelo continuamente. Che non vuol dire che poi lo percepisci durante la lettura. Ok c'è scritto... ah, ha! E quindi...? Stai sprecando battute sulla tastiera del pc, perchè rimarcando continuamente questi concetti non vuol dire che li rendi meglio, solo che non hai altro modo per trasmetterli al lettore (come direbbe Sgarbi: Capra!! Capra!! Capra!!).

n.7 descrizione di azioni inutili. Lo ammetto, chino il capo e me lo cospargo di cenere. L'ho fatto anche io. Descrivere: la protagonista si alza, va in bagno, fa pipì, si lava, si lava i denti, rilascia una puzzetta, esce dal bagno sorridendo, ovvero elencare azioni meccaniche, di tutti i giorni, che non interessano a nessuno l'ho fatto anche io. Ma erano i miei primi scritti e avevo l'ansia di non scrivere abbastanza. Ero agli albori di questa passione e cercavo di essere precisa, 1 per la mia indole da pignolina dei dettagli (che nel mio lavoro è una manna dal cielo) e 2 perchè mi sembrava un modo giusto di scrivere, poi ho capito che non serve descrivere per filo e per segno cosa fa un personaggio, ma serve di più creare l'atmosfera, giocare con le parole, soffermarsi a scrivere azioni banali, ma perchè ti servono per uno svolgimento futuro o hanno un carico di significato particolare. Qui è semplicemente un tappa buchi per arrivare alla prossima scopata (termine scientifico usato dall'autrice all'interno del libro) ed è una tecnica da elementari. Mio nipote di 3 anni scriverebbe meglio, penso.

n.8 dialoghi inverosimili e inconcludenti. Ed eccoci all'ultimo punto. Ci sono stati momenti in cui ho visto la luce durante la lettura: c'erano parti interessanti!!:-o!! In particolare alcuni dialoghi avevano un che di intrigante, del pathos, mi facevano pensare "mmm questo è interessante!" il problema era che questi venivano interrotti sistematicamente dalle dita di lui che venivano infilate in qualche anfratto di lei e poi ovviamente c'era la parte del sesso (e che nervoso, consentitemelo! Una volta che c'era qualcosa di minimante  appassionante!!). Invece gli altri, quelli noiosi, privi di un senso logico, perchè arrivavi alla fine e non ti avevano aggiunto nulla di nuovo e non capivi il perchè erano stati scritti, niente... filavano lisci come l'olio. Questa è cattiveria e sadismo verso chi legge. O l'autrice è un'agente del male e lo faceva apposta oppure... nel momento in cui si accorgeva di scrivere qualcosa di un pò decente, le saliva il panico e ci infilava subito un rapporto tra i due protagonisti perchè non avrebbe saputo gestirne il carico emotivo e la suspance. Io propendo per la seconda.
Comunque, per me, i dialoghi sono quasi tutti inutili, insensati e non hanno un apparente ragione d'essere se non quella di far ripetere per l'ennesima volta le stesse cose.

Quindi... detto questo, con la speranza di avervi regalato un sorriso e spunti di riflessione, vi saluto anche per oggi e vi aspetto per i commenti, eventuali dibattiti...


... sperando che qualcuno abbia voglia di intavolare costruttive discussioni sul'argomento del post...

Alla prossima!

:-)


1 commento:

  1. E brava la mia socia! Bella recensione - riflessione sulle 50 sfumature. Mi trovi d'accordo su tutti i punti, ma purtroppo sembra che sia un trend in espansione. Ho letto recensioni di altri libri p. soft che hanno gli stessi difetti. Ma dove è andata a finire la buona scrittura? Non ho niente contro chi legge il p. soft ma almeno siano scritti bene!!!

    RispondiElimina