venerdì 13 aprile 2012

Nuvole

Oggi mi sono alzato. Capita tutti i giorni. Jara ed Ester dormivano ancora.
Questa mattina il tempo era pieno di nuvole.
Il cielo era pieno di nuvole.
Sono andato a scuola e ho guardato fuori ancora una volta.
Le nuvole.
Poi mi sono ricordato di un pittore inglese che si chiama John Constable.
Ogni giorno usciva all'aperto con un quaderno in mano e una matita.
A cercare le nuvole guardando sempre in alto.
E camminando sulla terra che solo in apparenza si muove.
Il cielo resta fermo e sono le nuvole che si muovono.
Al vento del pennello, della matita di Constable.
Studioso di nuvole come scrive Billy Collins in una sua poesia.

Ho fatto vedere ai miei studenti le immagini da google.
Dei cieli e delle nuvole di Constable.
Ho letto la poesia di Collins dove racconta di tutto questo che ho scritto.
Del fatto che il suo cielo e le sue nuvole siano ancora qui che viaggiano e che con quel cielo ciascuno di noi può mettere in fila i suoi pensieri.
Come succede in un alto, universale soffitto azzurro.

Poi la mattina è finita e io sono uscito da scuola e sono salito in macchina e prima di chiudermi dentro ho gurdato in alto le nuvole.
Quando sono arrivato a casa tutte le nuvole erano diventate pioggia.
Ma ancora ce n'erano in cielo.
Ancora.
Le nuvole.

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