Queste quattro citazioni concludono, per il momento, le citazioni tratte dalla Grammatica della fantasia.
Può darsi che ne posterò altre in futuro, può darsi di no. Intanto mi fermo qui.
Queste quattro citazioni, più le altre che ho riportato negli altri post, costituiscono alcuni dei momenti che ho apprezzato e ho trovato più d'ispirazione nel libro di Rodari.
Per chi non lo ha letto, consiglio di leggerlo.
Da chi lo ha letto, invece, avrei piacere se volesse condividere le sue citazioni preferite dalla Grammatica della fantasia e magari lasciarci anche due righe che spiegano per quale motivo sono state scelte.
Da Pianoforte Bill (capitolo 27)
«Inventare e disegnare un fumetto è un esercizio di gran lunga più utile, a tutti i fini, che svolgere un tema sulla festa della mamma o su quella degli alberi. Esso comporta: l’ideazione di una storia, il suo “trattamento”, la sua strutturazione e organizzazione in vignette, l’invenzione dei dialoghi, la caratterizzazione fisica e morale dei personaggi, eccetera.»
Da Il giocattolo come personaggio (capitolo 31)
«Spesso mentre gioca, il bambino monologa con se stesso, raccontandosi il gioco, animando i giocattoli, o distaccandosi da loro per seguire gli echi di una parola, di un ricordo improvviso.»
«Quali pezzi diventano improvvisamente personaggi, ricevono un nome, si mettono ad agire per conto proprio, hanno avventure individuali? Quali associazioni di idee si rivelano nel corso del gioco? Quali significati riposti, con un’osservazione attenta, potremmo attribuire ai gesti, ai processi di simbolizzazione, alla stessa distribuzione dei pezzi?»
«Inventare storie con i giocattoli è quasi naturale, è una cosa che viene da sola se si gioca con i bambini: la storia non è che un prolungamento, uno sviluppo, un’esplosione festosa del giocattolo.»
A costo di sembrare folle, confesso qui che "La grammatica della fantasia" è uno dei libri sempre presenti sulla mia scrivania.
RispondiEliminaNon mi resta dunque che allungare il braccio, prendere il libro e aprirlo a caso (tanto ogni pagina è una meraviglia a mio avviso):
"La parola singola agisce solo quando ne incontra una seconda che la provoca, la costringe a uscire dai binari dell'abitudine, a scoprirsi nuove capacità di significare. Non c'è vita, dove non c'è lotta" (pag. 20)
Che vi dicevo? Una perla a ogni pagina.
Per me, è uno rari libri che è sempre in lettura. Insieme a Come un romanzo di Pennac e a Lezioni americane di Italo Calvino.
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