mercoledì 22 agosto 2012

Lucia che sogna granite e gelati

C'è chi le vacanze estive le passa a casa, godendosi *urhm* sorbendosi la calura estiva.
Di questo però è meglio se non mi lamento troppo perché è stata una mia scelta.
L'intento era quello di concentrarmi sullo studio e preparare almeno tre esami per la prossima sessione. Le condizioni atmosferiche attuali, purtroppo, non rendono per niente facile il compito.
Per cui ecco qui il mio Racconto sotto l'ombrellone, anche se in realtà l'ho scritto in camera mia all'una di notte, unico orario della giornata durante il quale nella mia stanza si riesce a star seduti al computer senza che mi vengano a mancare il respiro e le vertigini. Il racconto è in parte biografico.
Tranne che per la parte dove si parla di vampiri, ovviamente. ;-)
Che ci faceva Lucia ancora alzata all'una e mezza del mattino, a fissare lo schermo del computer che era anche l'unica fonte di luce nella stanza, le finestre spalancate e il ventilatore che ronzava come un insetto?
Aspettava che la stanza si raffreddasse dal bollore che aveva immagazzinato durante il giorno.
Davvero non se ne poteva più di quell'estate torrida!
A Lucia faceva male vedere l'erba bruciata della sua campagna e la terra grassa e umida tramutata in polvere grigia e arida, gli alberi che cedevano le foglie e i cespugli avvizziti e sofferenti. Erano mesi che non pioveva e la colonnina del termometro non accennava a scendere. Tre mesi di caldo africano dov'erano abituati a estati fresche e piovose.
O almeno, così Lucia ricordava le estati della sua infanzia.
Avrebbe dovuto studiare. Il rientro scolastico sarebbe avvenuto a breve e ancora non aveva compilato che metà dei compiti per le vacanze, ma c'era troppo caldo, si sentiva troppo spossata e non riusciva a concentrarsi.

Durante il giorno stava tappata in casa con le finestre chiuse, come un vampiro e si buttava sul letto o sul divano, un libro, il Nintendo DSi, l'iPad o il controller della Playstation 3 alla mano e passava le sue giornate leggendo, giocando ai videogiochi o perdendo tempo su Facebook, Twitter, Google+, Tumblr, Vimeo e Instagram. Sul suo tumblr blog si lamentava del caldo.
Lucia si considerava anche una discreta scrittrice. Le piaceva raccontare storie e aveva un blog su Wordpress.com dove pubblicava racconti o capitoli di romanzi, ma in quei giorni di bollore assurdo non aveva la forza di sedere al computer e spremersi le meningi per tirare fuori da una vena ormai inaridita l'ispirazione necessaria a scrivere una storia che avesse senso.
I pensieri le sfuggivano come granelli di sabbia tra le dita. Le idee si fondevano in un caos primordiale di frammenti e di spunti per nuove storie.
Non c'era verso di concentrarsi sui progetti che aveva attivi, alcuni già da un paio di mesi.
Solo intorno all'una del mattino, quando finalmente il caldo del giorno cedeva alla frescura della notte, si sentiva rinascere e un torrente d'adrenalina nel corpo, o forse, più semplicemente, l'energia che non aveva speso durante la giornata d'ozio forzato, le facevano sfuggire completamente ogni nuvola di sonno e si sentiva sveglia e pimpante come... oddio! Non si stava mica trasformando in un vampiro???
Okay, era stata imprudente a liberare quel povero pipistrello ferito dagli artigli di Milù a mani nude.
Il pipistrello l'aveva morsa, probabilmente perché nel prenderlo in mano aveva inavvertitamente toccato la ferita, ma non era mica vera la diceria che se un pipistrello ti morsica ti trasformi in un vampiro, no???
Come diavolo aveva fatto Milù a catturare un pipistrello, poi?! No, non c'era da sorprendersi. Sapeva fare certe acrobazie...
Lucia scosse la testa per scacciare quei pensieri molesti e si concentrò di nuovo sulla chat di Facebook.
La sua amica viveva in Giappone, quindi da loro era giorno, le otto e mezza del mattino, per essere pignoli. Un'occasione perfetta per chattare all'insaputa dei genitori di Lucia e dei professori di Chihiro.

CuteBunny: Ma ci sei? 3:(
Streghetta: Ci sono, ci sono. Ero distratta. Dì un po', Chihiro, è vera la storia che se un pipistrello ti morde...? ù_ù
CuteBunny: Ma dai! XD
Streghetta: .>_<. Non mi prendere in giro! Io ti ho fatto una domanda seria! >(
CuteBunny: Ma figurati! È ancora per quella storia del pipistrello? Hai fatto bene a salvarlo, poverino! :)
Streghetta: Al rifugio per animali hanno detto che si riprenderà perfettamente! :D Ma sono preoccupata...
CuteBunny: Dai, dai. Non rimuginare su queste assurdità! ^_^ Ops! Devo chiudere. Sta arrivando il professore. 0:)

Lucia guardò l'orario nell'angolo in alto a destra dello schermo del suo MacBook. Le due di notte???
Era così tardi, eppure non aveva sonno. La stanza però si era finalmente rinfrescata. Poteva andare a letto.
Il resto della casa era silenzioso. Ti pareva? La sua solita sfortuna! La sua camera era l'ultima a rinfrescarsi.
Il più silenziosamente possibile scivolò in bagno per lavarsi i denti e rinfrescarsi prima di mettersi il pigiama. Si concesse lo scrupolo di osservare i suoi canini, che erano sì appuntiti; ma erano così dalla nascita e no, non erano cresciuti nemmeno di pochi millimetri. Scosse la testa. Che idea assurda!
A fine mese erano previsti i temporali, ma era solo la metà d'agosto!
Quel caldo maledetto durava ormai dai primi giorni di giugno. Non ne poteva più!
Si lavò i denti con il suo dentifricio preferito, l'AZ Protezione Famiglia alla menta delicata, si rinfrescò e tornò in camera. Indossò della biancheria pulita e il pigiama; ma ora veniva il dilemma delle finestre.
Lasciarle aperte? O accostate? O chiudere gli scuri?
Chiudendo gli scuri avrebbe sofferto il caldo tutta la notte. Lasciandoli accostati, si sarebbe svegliata l'indomani coperta dell'umidità della notte e con le ossa che le facevano male. Oh, chissene!
Accostò gli scuri, in modo da lasciar entrare l'aria fresca della notte e uscire il calore che i muri di pietra della loro casa di campagna ristrutturata rilasciavano durante la notte.
Scivolò sotto il lenzuolo e abbracciò la sua tigre di peluche, si rigirò sul fianco e lottò per qualche minuto con quella pettegola della sua mente, che non voleva proprio saperne di starsene zitta e lasciarla dormire.
Il suo ultimo pensiero fu il dubbio che nella diceria sui pipistrelli potesse esserci del vero. Ma no, ma no.
Era la sua mente di scrittrice che amava ricamare su queste fantasie. Non si sarebbe trasformata in un vampiro e poi anche il solo pensiero del sangue le dava le vertigini e se vedeva sanguinare qualcuno le veniva da vomitare. Decisamente non provava nessun desiderio di assaggiarlo, quel liquido viscoso dall'odore dolciastro e metallico. Ah, avrebbe bevuto volentieri un succo di frutta, ma non le andava di alzarsi e scendere in cucina.
Sognò granite e gelati alla crema e alla frutta quella notte e si risvegliò la mattina pensando che le sarebbe davvero piaciuto andare in pasticceria a fare colazione; aveva voglia di quel fantastico tortino al cioccolato decorato con la crema al burro aromatizzata alla vaniglia che il loro pasticcere di fiducia sapeva fare tanto bene.

6 commenti:

  1. Bello! Molto autobiografico, direi!
    Comunque anch'io lavoro meglio di notte che di giorno alle attività di scrittura e questo tutto l'anno, anche in inverno. Non è che sto diventando un vampiro anch'io?! La repulsione per la luce solare ce l'ho, però l'aglio non mi dà problemi... volete provare a conficcarmi un paletto nel cuore per vedere che cosa succede?

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    1. Oddio, no! Però potremmo provare a metterti davanti a una bella coppa di sangue... chissà che non ti spuntino i canini...

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  2. Oh, io non potrei mai fare il vampiro. Al di là della luce diurna, d'estate è il caldo che non mi fa dormire e il caldo a svegliarmi. Ergo, se resto alzato fino a tardi, non riesco comunque a dormire più di tanto.
    E gli ultimi quattro giorni sono stati i peggiori di sempre...

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    1. Comunque mi hai fatto sorridere, con 'sta storia del vampiro! :)

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    2. Ti rivelo il backastage di questa idea del vampiro: è uno scherzo che facciamo io e mia mamma quando mi lamento del caldo e del fastidio che mi provoca la luce solare, poi sono nata con due canini appuntiti che lasciano certi buchi nel labbro inferiore se non sto attenta!
      Comunque mi piace di più paragonarmi a un gatto. Anche i felini sono molto attivi di notte.

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  3. Mmm... lo trovo sottilmente autobiografico...:-D
    Davvero carino e simpatico. Un ottimo racconto da avere sotto l'ombrellone!!

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