Ciao,
con questo post voglio comunicare a tutti voi lettori che ho pensato a una nuova rubrica per il blog!
Un piccolo flashback: qualche anno fa avevo un blog nel quale scrivevo ogni tanto cose varie. Poi il sito sul quale l'avevo iscritto è stato infettato da non so quale virus/minaccia fantasma e quindi non è stato più possibile accedevi e aggiornarlo.
In questo blog avevo scritto un pezzo un pò umoristico e un pò surreale sul tragitto a piedi che faccio ogni mattina per arrivare in ufficio, quindi mi son detta: perchè non farme una rubrica qui? Perchè non sdrammatizzare il proprio tram tram rendendolo un racconto epico e fantasmagorico?
Sarebbe un modo per stemperare le tensioni che ci possono piombare addosso e lo sarebbe anche per celebrare questo quotidiano che spesso si sottovaluta. E' così, non prestiamo mai troppa attenzione a quelle piccole cose di ogni giorno che ripetiamo sempre uguali. Quelle abitudinarie azioni che ci sembrano così pesanti, a volte...
Ho pensato di creare una rubrica chiamata: Racconti Epici (nel quotidiano) dedicata, appunto, a sdammatizzare e ad esaltare la quotidianità, quella che tutti noi viviamo e alla quale, spesso, vorremmo sfuggire. O anche a celebrare un'impresa che nel nostro piccolo è stata grande e impavida.
Perciò, invito tutti coloro che volessero contribuire con i propri racconti epici nel quotidiano a scriverceli, qui sul blog come commento o come post sulla nostra pagina G+.
Sperando che questa nuova idea possa piacervi, vi saluto con un assaggio di racconto epico!
La pioggia le aveva liberate e adesso vagavano libere per tutta la stanza. Le formiche stavano prendendo possesso della camera, la mia camera, ma non avevano fatto i conti con il furore mistico che esse mi avevano scatenato. Brandendo l'aspirapolvere con una mano e scostando con l'altra tutti gli ostacoli che mi trovavo di fronte, le affrontai come un cavaliere senza macchia e senza paura. Esse, consapevoli del pericolo, tentarono di disperdersi e scappare, ma io le aspirai una dopo l'altra, dopo l'altra, finchè di loro non rimase traccia.
Vinsi la guerra, ma la mia stanza da letto era completamente per aria.
Con sgomento e rassegnazione, piano piano la rimisi a posto.
Alla prossima!
:-)
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